«Non andartene... ho paura di quello che potrei diventare senza di te.»
Furono le ultime parole che le aveva rivolto Alexander quasi cinque anni prima. Le erano tornate in mente non appena aveva messo piede sull'aereo.
Tornare a New York non era mai stato tra i suoi piani, il solo sentire il nome di quella città le faceva venire le farfalle allo stomaco e allo stesso tempo la gettava nella disperazione più nera. Era scesa a patti con sé stessa e aveva capito che se voleva prendere in mano le redini della sua vita doveva prima pareggiare alcuni conti. A cominciare da ciò che aveva lasciato in sospeso nella grande mela.
Non aveva avvertito nessuno del suo viaggio, ne parenti ne amici, si era limitata a comprare il biglietto aereo e sgattaiolare via da casa sua come fosse una ladra.
Mentre si rilassava sul sedile riviveva i ricordi della sé stessa adolescente che a New York ne aveva combinate di cotte e di crude. Di conseguenza non poté non pensare alla strana telefonata di Jordan Leach.
Era l'ultima persona sulla faccia della terra da cui avrebbe mai pensato di ricevere una chiamata, soprattutto perché non avevano mai avuto un rapporto molto stretto.
All'inizio era rimasto sul vago avvisandola della morte della zia di Alexander. Poi le aveva parlato della scelta di quest'ultimo di staccare la spina che teneva in vita sua sorella Kylie. L'aveva pregata di far cambiare idea ad Alexander, ma sapevano entrambi che era una cosa poco fattibile.
Lui era tanto fragile quanto cocciuto, non l'avrebbe mai ascoltata, ancor più che non si rivolgevano la parola da anni.
Diana in quegli anni aveva passato molte notti insonni pensando a lui e a come sarebbe stata la sua vita se dopo quel litigio lo avesse perdonato, anziché scappare come una vigliacca spaventata dai suoi stessi sentimenti.
Ancora di più erano state le volte in cui aveva dovuto sopprimere la voglia di prendere il telefono e comporre il suo numero solo per ascoltare ancora una volta la sua voce.
A distanza di cinque anni aveva finalmente accettato i suoi sentimenti, cosa per nulla semplice visto che a un certo punto era stata costretta a cercare un aiuto esterno.
Aveva accettato anche il fatto che avrebbe amato Alexander per sempre, in fin dei conti era una cosa normale diceva la sua psicologa:
"Il primo amore, ti rimane per sempre nel cuore, nel bene e nel male."
La tranquillizzava la donna ogni volta che Diana iniziava a lamentarsi.Sospirò al pensiero dei suoi giorni di gloria, quando le risse erano all'ordine del giorno ed era libera di bighellonare fino a sera. Chiuse gli occhi cullata da quei dolcissimi ricordi, e mentre l'aereo finalmente decollava ripensò a come era arrivata a quel punto.
N/A
Inizia una nuova avventura con Diana e i suoi amici, spero vi piaccia. Pubblicherò ogni venerdì.
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Come siamo arrivati a questo?
RomantizmDiana Valentini ha diciassette anni, un'infanzia che non è delle più semplici e un gemello sempre pronto a sostenerla. Dimostra forza anche se ormai si sente vuota e distrutta, consapevole di avere ferite nell'animo che non si rimargineranno mai com...