Mi svegliai grazie alla luce dell'alba che filtrava dalle finestre, cercai di girarmi ma mi risultò impossibile, quando misi a fuoco la situazione notai che delle braccia robuste mi tenevano strette a se e un respiro continuava a soffiarmi sull'orecchio. Cercai di girarmi il minimo per vedere ciò che stava succedendo e quando mi resi conto che Leonardo mi teneva tra le sue braccia arrossii, cercai di slegarmi ma mi risultò impossibile, mossi le gambe e toccai qualcosa.
«Ahia.» sussurrò il ragazzo.
«Svegliati! Perchè stiamo dormendo insieme?» domandai nervosamente.
Lui aprì finalmente gli occhi e sbattette le palpebre per abituarli alla luce.
«Buongiorno.» sussurrò con un sorrisetto stampato sulle labbra.
«Buongiorno, perchè sei nel mio letto?» domandai nuovamente cercando di risultare dura, ma non ero riuscita nel mio intento.
«Stavamo guardando un film e devo essermi addormentato.» disse con tutta la tranquillità del mondo.
«Be' togliti adesso.»
Lui mi stampò un bacio sui capelli e sussultai da quel contatto. Sembrò notarlo infatti vidi il suo sorrisetto divertito, anche da appena sveglio era bello quanto il sole.
Mi mossi e mi alzai dal letto, indossavo ancora i vestiti della sera prima, avevo deciso di dormire fuori all'ultimo minuto non curandomi del fatto che sarei andata a scuola senza lavarmi o cambiarmi.
L'ansia mi mangiava dall'interno, sapevo già che mi sarei dovuta confrontare con Jus, sapevo anche che mi avrebbe fatto il terzo grado riguardo alla notte e molto probabilmente sarebbe rimasto arrabbiato per un po'. Ma alla fine dei conti non era successo nulla di intimo avevamo solamente dormito insieme, niente di più e ovviamente questo sarebbe rimasto all'oscuro di tutti.
Scesi da sola le scale e mi diressi nella sala dove si teneva la colazione, mancava qualcosa, cercai di ricordare cosa facessi ogni mattina e quando mi accorsi che Leonardo ancora non mi aveva ridato il telefono mi infuriai. Aspettai che scendesse mentre Irmelin si indaffarava a preparare la colazione. Scese dalla scalinata e sembrava un Vip, i suoi capelli sbarazzini accompagnati da un completo grigio in tuta lo rendevano così...
Al, contieniti sei fidanzata.
Quando si sedette vicino a me come se mi avesse letto nella mente mi restituì il telefono, guardai tutte le chiamate perse da parte di mio padre e di Justin e mi maledii per essermi fatta sequestrare il telefono.
«Tu non sai cosa hai combinato.» sussurrai al biondo vicino a me.
«Cosa Lady Pitt?»
«Mio padre mi ha chiamata e non ha ricevuto risposta. E questa è colpa tua!» dissi a voce un po' troppo alta.
«Tranquilla tesoro, ho avvertito io Brad, era spaventatissimo ma l'ho tranquillizzato.»
«Sei un angelo Irmelin.» la ringraziai con gli occhi e una volta che finimmo di fare colazione con Leo andai nel garage, fortunatamente tenevo i libri nell'armadietto, la prossima volta che avessi fatto una bravata del genere mi sarei dovuta organizzare.
Scendemmo tutte le scale del grattacielo e arrivammo ai garage privati dove c'era la moto di Leonardo, fuori si moriva di freddo a New York di solito d'inverno c'erano i pinguini e io avevo solamente una stupida felpa che non mi avrebbe scaldato per niente.
Leonardo lo notò perchè prese a squadrarmi e quando si voltò dall'appendiabiti prese un giubbotto antivento e il casco.
Mi aiutò prima a indossare il giubbotto e infine il casco, donandomi poi un dolce bacino sulla punta del naso che mi fece venire i brividi.
STAI LEGGENDO
I copioni della nostra vita - Leonardo Di Caprio
Hayran KurguLei una ragazza timida, ma stronza unica cosa ereditata dalla madre, dopo un duro trasferimento si ritroverà a faccia a faccia con un altro stronzo, Leonardo di Caprio. Entrambi con una passione in comune e una vita difficile riusciranno a scrivere...