Mors et Tempus

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Harry non ha parlato a nessuno di Grindelwald. Voleva una giornata normale, un appuntamento normale e semplicemente lasciarsi alle spalle tutto ciò che vedeva e sentiva. Erano buoi. Il Mago Oscuro viene da lui. Non ne aveva già abbastanza nel piatto? Voleva solo godersi una giornata con il suo ragazzo – no, Harry doveva ricordare a se stesso che nonostante i loro sentimenti reciproci, lui e Xavier non erano fidanzati. Non potrebbero mai esserlo.

Ma era comunque bello stare con lui, ridere con lui, sgattaiolare nei vicoli per baciarlo e toccarlo. Era un segreto pericoloso e Harry ne amava ogni secondo.

Quella notte sognò Grindelwald. Invece di mettere via le collane, Harry indossò la sua collana di cristallo mentre teneva il medaglione vicino a sé. Nei suoi sogni, Grindelwald rideva mentre stava imponente di fronte a lui. Tom apparve, in piedi di fronte a Harry, insieme a Voldemort. Non dissero nulla, si limitarono a fissare Harry. Harry non poteva muoversi. Tenne gli occhi chiusi e urlò chiamando "Hey" sperando che Xavier apparisse. Delle mani sentirono la sua spalla, scivolare sul suo corpo e lui sentì un corpo più grande premere contro il suo. "Oh Harry, quando ti arrenderai?" Tom fece le fusa: "Siamo inevitabili".

Harry si svegliò dolcemente freddo, piangendo. Prese il medaglione e lo aprì, tenendolo vicino al viso in modo da poter vedere il volto di Xavier. Premette il dito contro la foto, accarezzandola delicatamente mentre sentiva il cuore spezzarsi. "Cosa c'è di sbagliato in me?" sospirò stancamente dopo un momento. Si asciugò le lacrime e si riaddormentò, con il medaglione aperto in mano.

Harry si svegliò la mattina dopo e vide che il medaglione non era più nelle sue mani. Invece era accanto a lui, chiuso. Pensò che gli fosse sfuggito di mano durante la notte. Lo prese insieme all'altra collana e si preparò per la giornata. Decise di indossare entrambe le collane sopra la camicia, la catena del medaglione era molto più corta del cristallo d'argento. Tom lo vide e alzò un sopracciglio, ma Harry si limitò a sorridere in risposta mentre spingeva sempre più in basso quello che era successo ieri.

Voleva essere uno studente normale, e gli studenti normali non si preoccupano di Grindelwald, né parlano con lui. Quindi, per il resto di novembre, Harry ha fatto proprio questo. Si concentrò sulle lezioni, studiò la trasfigurazione umana, uscì con i suoi amici e aiutò Tom nelle loro ricerche. Hanno trovato il nome del fratello di Gregor il Codardo e sono riusciti a tracciare la linea fino a Emeric il Malvagio. Era un duro lavoro, Harry trovava ancora difficile tenere il passo e leggere tutti quei testi densi, tuttavia non poteva fare a meno di sentirsi soddisfatto. Si stavano avvicinando sempre di più all'attuale proprietario della Bacchetta di Sambuco. Erano ancora nel Medioevo, dal punto di vista temporale, tuttavia Harry sentiva che stavano per sfondare una linea lunga e facilmente tracciabile poiché sono sull'orlo del Medioevo.

Dicembre portò ad Harry pensieri di Natale e Yule. Si chiese cosa avrebbe dovuto regalare agli altri per Natale mentre osservava la neve che si insinuava, ricoprendo lentamente il castello. Era il primo dicembre, dopo le lezioni con l'intero gruppo in viaggio verso la biblioteca, che Harry ne parlò. "Ragazzi, cosa volete per Natale? E cosa faremo esattamente per Yule?"

Il gruppo rimase in silenzio e si guardò attorno. Harry si fermò e si voltò a guardarli. "Che cosa?"

"Beh, non staremo insieme per Yule, ovviamente," disse Malfoy. "Andiamo tutti a casa, Peverell."

"Non saremo qui per nessun rituale, Hydrus", disse Xavier. Harry si accigliò.

"Ma posso comunque procurarvi dei regali", ha insistito. "E davvero non esiste alcun rituale per Yule?"

"C'è, Harry, ma sembra che noi due lo eseguiremo da soli", disse Tom, guardando il gruppo, "tuttavia..."

"Mi scusi."