La nostra coscienza rigetta gli impulsi aggressivi che il mondo controlla sulle nostre esistenze. Istinti spesso insoddisfatti, che navigano dentro di noi per meglio adattarci; totalizzare quel sé di autodefinizione che completa la nostra identità.
Esistenza.
Ciò che di perfetto tende alla realizzazione della propria individualità.Eppure,
aspiriamo al dramma teatrante degli atteggiamenti scostanti.
Indossiamo i costumi dei commedianti morali e recitiamo le nostre impressioni, esibendo maschere di strafottenza.È così che turbiamo l'equilibrio della sussistenza.
Mentori mendaci, essenziali per muovere i concetti della competenza mantenendo la stabilità con falsità inadeguate.
Ascoltare. Aiutare. Fai. Dici. Esegui. Fai questo. Fa quello. Stai zitto. Sta fermo.
Padroni di noi stessi non lo siamo, perché tutto subisce un mutamento;
perché qualcuno ci impone di osservare;
perché qualcuno ci rimprovera di non amare;
perché qualcuno ci rinfaccia di non fare;
perché qualcuno ci dice: "Bugiardo, sta a guardare!"Io voglio vedere. Voglio vedere. Fammi vedere!
"Sto scrivendo! Stai leggendo?"
Sono l'equilibrista dei consensi e dissensi.
Sì, no, sì, no.
No, sì, no, sì.
Boh! Chissà! Forse! Si vedrà!Come un funambolo mi destreggio sulle mie esecuzioni, rimanendo sospesa tra i dinieghi dell'interpretazione.
"Che stai facendo?"
"Non ti interessa!"
"Hai sentito ciò che ho detto?"
"Non sento!"La fune si è spezzata e gli interessamenti si sono inclinati.
Lasciatemi stare! Voglio vivere in pace.
Desiderio che ognuno preserva ma nessuno reclama. Persecutori del dire e del fare.Ho squarciato abissi di imprecisione, gettandomi su di essi per agguantare la mia ribellione.
Fai questo. Fai quello.
"Non puoi decidere!"
"Non puoi farlo!"Chiudo gli occhi e osservo nel buio ciò che rimane impresso nella mia memoria.
Quel "tu non puoi"...
Le lacrime non si fermano. Cercano di lavare quelle parole che macchiano la mia ragione.
Quello, però, è un marchio tosto e non c'è modo di strapparmelo di dosso. Rimane perenne. Inciso col fuoco. Valido per i teatranti, che insegnano cos'è giusto fare o non fare su questo fottuto mondo.Fu così che vacillai nella mia debolezza.
Pensavo, elaboravo, progettavo e inciampavo.
Un segreto da Te mai letto.
Sshh! Lo sussurro sottovoce tra quelle corde scordate. Le mie.Ricordi,
quando mi soffermai a osservare dentro quello specchio, la cui dolcezza di due occhi si riflettevano nell'ambizione di un contenuto perduto?Mi perdetti io.
Qualcosa afferrò le vene sottili della mia innocenza e per sette anni ci convissi, sprofondando negli abissi di una sorte incompresa.
Pensai a una convinzione errata della mia mente.
Assurda follia su un controllo resistente.
Esaltazione di avvenimenti vacillanti di fede.Sollevo lo sguardo.
"Stai leggendo? Sto scrivendo!"I colpi all'addome; le notti insonni; il fetore di morte; i sospiri intensi e le attese contorte.
Ogni notte una paralisi convulsa. Una lotta continua. Un grido strozzato. Un tacito urlo.
Lo scrissi. Lo citai. Nei miei romanzi.
Il mio segreto. I miei Angeli. Le mie corde. Il mio delirio.
La mia Klara.Ribellione! La mia reazione.
Una fragranza di fiori; una coroncina nascosta. Le mie uniche armi, forgiate insieme al sostegno di un sorriso in lacrime su un quadro Immacolato.
Gli occhi serrati, le parole infiammanti.
Dieci grani, dieci espiazione e tremori agghiaccianti.
La battaglia di una notte. La mia vittoria.
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Dedicato a me
PoetryProsa e poesia. Emozioni, spesso in contrasto con i desideri, le delusioni, le speranze. Esiste la felicità? O è soltanto gioia? Parole per specchiarci e riflettere sulle nostre vere essenze. Sono dediche per tutti.