I migliori occhi che guardano sono quelli che si celano nell'oscurità. Lo so, perché ci sto anch'io. "Io e me".
Se non esistesse il buio non approderebbe la luce.
E Novembre rimane un faro nel buio. Ne siamo attratti. Oscilliamo tra esso e la bellezza della fonte. In quel punto d'incontro sta la risalita dagli abissi, con un ansito frenetico di rinascita.Se vedi al buio. Vedi la luce.
Uno non esiste senza l'altra.
Si fondono insieme, come noi.È al buio che abbiamo composto un quadro reale. Alla luce la pittura potrebbe apparire crepata e sbiadita, come un mosaico, che non e mai stato ricomposto, perché nessuno lo ha mai frantumato.
Novembre è il mese delle emozioni. Quelle che ci doniamo noi con i morsi di pienezza, che affiorano morbidi quando sbirciamo nel buco di una serratura per guardare ciò che vogliamo. A volte ci completa. Conoscenza e consistenza.
Solitario e vagabondo.
Sei come la lancetta che scorre al contrario.
Sei come la Luna, che appare e scompare.Il vuoto si riempie sempre di qualcosa: bene o male; piaceri e dispiaceri e trascorsi poco piacevoli. Mi dispiace di essere stato il tuo. Non ha importanza, ormai. Il vuoto si riempie sempre di qualcosa.
Il buio va oltre il tuo cuore e la luce oltre il tuo buio. Se cerchi trovi. Si trova sempre qualcosa tra le ombre.Come te.
Immerso dalle tenebre, scegli di rincorrere la luce. Ne sei attratto. Non ti ci vedi avvolto, eppure io l'ho vista. Attorno a te. Te lo dissi anche, ricordi? Era un lunedì.
"Sai di luce" mi dicesti.
"Anche tu" risposi.Ti sei mai sforzato di cercare una nuova essenza di te? Perché il marcio non esiste in chi lambisce parole d'amore.
Ci definiamo "idioti di cose futili", ma gli sforzi per definirci non sono mai inutili, specialmente quando un cuore sente, anche saltellando sui marciapiedi crepati dal tempo.
Possiamo essere tante cose. Belle o brutte. Niente o nessuno. Ma quando feriamo gli altri, feriamo noi stessi. Non consumarti. Le lacrime sono finite, oppure no. Che importa. Non è un margine. Non è veleno dosato. Significa: tenere a qualcuno.
Non ho mai raccontato fiabe, sono solo un narra storie, di quelle senza chiarezza, come questo scritto che sto imbrattando di parole che non si toccano e forse neppure si ascoltano. Però respirano dentro di me. Noi. Comunicano, quando non siamo troppo orgogliosi di chiuderle in un cassetto.
I miei occhi hanno visto dentro quel cassetto, ma prima ancora hanno visto dietro una porta: una luce. Era consumata, ma sapeva di casa, senza Eco. Lo volevi detto? No, non volevi.
A Novembre è rimasta la traccia della parola profonda. Quella adoperata e dosata sui tasselli bianchi e neri. I miei preferiti. Lo sai, ma non ha importanza. C'è solo un tassello che non ha ancora trovato il suo giusto incastro. Tu.
Il vuoto del buio nel non sentire è un parallelo agganciato tra due dimensioni. Lì dove due dita si sono sfiorate.
Resta e restiamo. Ma siamo dappertutto. Siamo dove ci riveliamo. Siamo dove ci nascondiamo, pensando di non essere visti. Siamo tra le ombre che il mondo non riconosce, altrimenti ci porta tutto via. Stando nascosti, però, si trova sempre un tesoro. Io ho trovato un'anima. Ricordi? È l'essenza che è eccezionale in una persona, anche se storta.
Mi conforta, la certezza che nessuno riuscirà a cambiarti. Non l'ho mai voluto io. Rimani così, come ti ho visto dentro, con tutte le smussature in quegli angoli di "raffinato mobilio". Non è farsi divorare, ma accettare.
La poesia è finita. Le rime si sono slogate, non sono più baciate. Ignorate ed esaurite nel gelo.
Non ne ho più. Troppe parole ormai senza senso, semmai uno di senso lo abbiano mai avuto.
Sento solo il rumore del mio silenzio. Le parole non parlano più. Amore sta zitto. Niente Eco. Lo scrigno si sta chiudendo da solo.Ti auguro l'immenso per te stesso e di aprire tante altre porte come hai fatto fino ad oggi, ognuna con un suo significato diverso. Io, le mie le ho chiuse tutte. Adesso, sono solo "Io e me" e le mie storie. Nessuna voce. Nessuna risata. Niente.
Ti ho fatto un regalo. Ci tenevo. Un pensiero, mentre scrivevo. Ti ho dedicato un testo e anche... un'ultima poesia scritta da qualche parte, lontana da occhi che guardano troppo. Scovarla, però, richiede pazienza, perché sta viaggiando sopra una meteora dalla coda verdastra e temo che, anche se indovinassi il luogo, non potresti leggerla.
Le mie dita si sono consumate insieme ai miei occhi e alle notti. La penna è la mia unica compagna, ormai. E sono stanca di scrivere.Ti ho visto.
Ti ho visto prima di pensarti.
Ti ho pensato.
Ti ho pensato prima di vederti.
Ti ho ascoltato.
Ti ho ascoltato prima ancora di parlarti.
Ti ho parlato.
Ti ho parlato prima ancora che tu parlassi.
E tu hai parlato,
Hai parlato prima ancora che io ascoltassi.
Perché...
Ciò che ho assaggiato sono state le parole che non hai pronunciato.
Io vedo dove ti rifugi, ma non sono sicura di vedere.
Un'anima trova sempre un posto dove stare, sia in terra che in cielo. Se poi rimane ancorata nel mezzo, addosso gli cade l'inferno.
Allunga la mano e afferra la mia. Esci da quel vuoto inconsistente, perché sei già pieno dentro, anche se ti svuoti ... avrai sempre qualcosa che ti riempie. Anche se te lo strappi di dosso, te lo riprenderai in ogni modo. Sei tu e nessuno può cambiarti. Solo accettarti.Ricordi?
Un mondo è poco, una galassia è anni luce ed è nell'emisfero che si espande il sentire del sentimento.
Buon compleanno G ...l
❤️❤️❤️❤️❤️❤️
uno non era abbastanza.
Virginia 🌺
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Dedicato a me
PoetryProsa e poesia. Emozioni, spesso in contrasto con i desideri, le delusioni, le speranze. Esiste la felicità? O è soltanto gioia? Parole per specchiarci e riflettere sulle nostre vere essenze. Sono dediche per tutti.