Capitolo 2

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Tutti i grandi cambiamenti
sono preceduti dal caos.

T/N sbuffava rumorosamente mentre le sue gambe andavano a ritmo tra i corridoi di scuola, sentiva tutti gli occhi dei compagni su di sè: la ragazza si affrettò a raggiungere l'uscita di scuola mentre il suono d'uscita rimbombava per tutta la scuola. Prese a camminare velocemente verso casa: T/N stava ancora ragionando sulla lezione di di educazione civica, trovando molto interessante quello che l'insegnante aveva spiegato alla classe.
T/N non andava affatto male a scuola, le sue medie erano tutte alte e tutti i professori si complimentavano con lei dopo i compiti in classe, purtroppo al di fuori dei prof, nessuno si era mai complimentato con la ragazza per i suoi successi scolastici.
-Ei tu, mocciosa- la voce provenne da un ragazzo, era molto alto e possente, i capelli lunghi lasciati sciolti, sicuramente non frequentava le medie, la ragazza teorizzò che quel ragazzo frequentasse le superiori.
Era solo, si avvicinava pericolosamente a T/N che però non si smosse di un solo centimetro: quando ormai il ragazzo le era a pochi centimetri dal volto, la ragazza fece per tirargli una centra in pieno viso.
Venne fermata da entrambi i lati da braccia possenti, T/N aveva la sensazione che quei due se avessero voluto, avrebbero potute strappargli le braccia senza troppe difficoltà.
-Sai non ti conviene fare la gradassa con uno dei capitani della Moebius- T/N si immobilizzò, come aveva sospettato, quella gang sarebbe tornata, e le avrebbe dato il ben servito per le sue azioni contro quei tre buoni a nulla che avevano provato a infastidirla.
-Di che gang sei?- chiese sempre l'uomo con voce sgarbata, un secondo dopo piazzò uno schiaffo in faccia alla ragazza.
-Sei per caso sorda mocciosa? Ti ho chiesto di che gang fai parte- ripetè lui alterandosi, la ragazza tacque nuovamente.
Le prese le ciocche dei capelli attirandosela a sè, T/N puntò i suoi occhi C/O dritti nei suoi, cercando di trasmettergli tutto l'odio che stava provando in quel momento.
L'uomo indietreggiò leggermente con il collo, per poi darle una testata sul naso, che prese a sanguinare freneticamente senza fermarsi un secondo.
-Sto iniziando a perdere la pazienza con te- sbottò il ragazzo mollando le ciocche della ragazza, T/N abbassò la testa, non riusciva bene a connettersi, capii che stava per perdere i sensi. Si sentii trascinare sempre da quelle due braccia, si stavano allontanando dalla strada principale.
Quando rialzò lo sguardo erano in uno di quei vicoletti dove nessuno passa, proprio per evitare scene del genere.
-Visto che non siamo collaborativi signorina, non mi lasci altra scelta- le braccia che la reggevano, la lasciarono di botto, si trovò a terra: alzò lo sguardo notando che quel ragazzone non era solo, insieme a lui c'erano altri due ragazzi, probabilmente quelli che la stavano reggendo e immobilizzando prima. Cominciarono a darle calci e pugni in tutto il corpo, purtroppo o per fortuna, T/N rimase cosciente tutto il tempo: subiva in silenzio quella punizione, non meritata, le sembrava quasi di esser tornata a casa prima del solito. Quando sentii i pugni e i calci cessare, la ragazza si mise a sedere, risentii quelle braccia prenderla nuovamente: il ragazzone si mise davanti a lei, aveva un ghigno beffardo in viso, mentre dalla sua bocca usciva una risata maliziosa.
-Non mi sono divertito abbastanza- disse poi, puntò le mani sulla cintura dei suoi pantaloni, T/N con quelle poche forze che aveva, cercò di divincolarsi in tutti i modi, avendo capito quello che le sarebbe successo da lì a poco, prese la mira e sputò in faccia a quel ragazzone, che divertito continuò nel suo sporco intento.
-T-Ti prego...n-non farlo- chiese T/N in un filo di voce impaurito: iniziò un pianto soffocato, nella sua vita mai si sarebbe immaginata un momento del genere.
Chiuse gli occhi abbandonandosi completamente a quel pianto che man mano diventava sempre più rumoroso, ma che nessuno dei tre sentiva per via delle loro risate isteriche.
Improvvisamente, T/N sentì calma e silenzio, non sentiva più quelle snervanti risate, e non sentiva più nemmeno quelle sporche mani sul suo corpo: semplicemente silenzio e pace.
Che fosse morta? Pensava la ragazza non capendo come fosse possibile che in men che non si dica, tutto finì.
-Ce la fai a camminare?- T/N aprì gli occhi di scatto, davanti a lei si ritrovò lo stesso ragazzo che quella sera in piena estate aveva bussato alla finestra di casa sua, indietreggiò velocemente fino a toccare il muro con la schiena: ancora sotto shock, girò la testa per vedere che fine avessero fatto i tre ragazzi della Moebius.
Erano tutti e tre a terra senza sensi, mentre verso la fine del vicolo, c'erano due moto e su una di queste era seduto un ragazzo alto e possente, aveva i capelli lunghi e biondi legati in una treccia, mentre i lati erano completamente rasati lasciando spazio a un drago tatuato sulla superficie della tempia.
-Ehi tranquilla non voglio farti del male-
-T-Tu...- T/N riuscì a sibilare piano piano prima di venire interrotta.
-Ooi Mikey, muoviti prima che questi si riprendano, saremmo spacciati poi- a parlare fu il ragazzo appoggiato alla moto.
Mikey?
Il biondo davanti a lei la prese dolcemente in spalletta, T/N non oppose resistenza, un po' perché non riusciva proprio fisicamente, un po' perché si fidò di quella presa: dopo di che la fece sedere dietro di lui in moto.
-Okay ora ti portiamo via da qui, tieni questo- disse il biondo allacciandole un casco rosso -Oh e tieniti forte, non vorrei che cadessi- disse poi dolcemente, T/N senza se e senza ma, strinse con le braccia la vita del ragazzo: Mikey se ne accorse, non era il modo corretto di tenersi in moto, ma decise di non dirle niente, sicuramente non le serviva una lezione su come tenersi in moto in quel preciso istante.
Le due moto partirono, T/N era ancora sconvolta, le gocciolava il sangue da naso mentre sentiva tutto il corpo dolorante.
Il viaggio passò in un silenzio religioso, che permise sia a T/N che a Mikey di ambientarsi l'uno all'altra.

Revenge ~MikeyXReader~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora