Capitolo 11

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È proprio quando ti perdi che trovi posti migliori

Il tempo passava velocemente, il caldo agosto lasciava spazio al settembre temperato, con le giornate che cominciavano ad accorciarsi e la temperatura ad abbassarsi.
-Hai mai pensato di lasciare la vita da delinquente?- chiese T/N senza rivolgere lo sguardo verso Mikey, i due erano fuori il suo giardino sdraiati a terra con un telo, mentre guardavano il cielo pieno di stelle: Mikey accennò un piccolo sorriso, la brezza autunnale scompigliava i capelli di Mikey, rendendolo abbastanza buffo, tanto che T/N dovette trattenersi dal ridere a crepapelle.
-Come sarebbe la vita da non delinquente?- chiese Mikey in tono divertito, rivolgendo lo sguardo a T/N.
-Be che ne so? Tipo non rischiare ogni due per tre di essere uccisi da una gang- Mikey rise di gusto, seguito a ruota dalla ragazza.
-Non hai mai pensato di fare famiglia? Che ne so, sposarti, avere figli- T/N guardava Mikey con occhi luccicanti, il biondo fece un piccolo sorriso tornando a guardare le stelle.
-No...in realtà non avendo mai vissuto sensazioni simili, non pensavo nemmeno potesse essere fattibile, sai non ho conosciuto i miei genitori: non ho mai avuto un esempio di due persone che si amano- T/N guardava Mikey tristemente.
-Ma poi ti ho conosciuta T/N, e ho capito che significa, ho capito cosa provano quei deficienti nei film...e sai, ho iniziato a considerare seriamente di avere figli un giorno...- Mikey puntò i suoi occhi in quelli color c/o di T/N, la ragazza aveva gli occhi lucidi e rischiava di diventare una fontana da un momento all'altro.
-Io T/N...mi sposerei con te e mi piacerebbe avere dei figli con te...quando saremo più grandi ovviamente, ma non voglio nessun'altra al mio fianco...solo...- T/N azzerò la distanza tra le loro labbra, lasciandosi trasportare da quel momento magico, Mikey le aveva confessato il suo amore, e T/N non ci stava credendo.
A disturbare quel momento al dir poco magico, fu lo squillo del cellulare di T/N, i due sbuffarono scocciati, poi T/N rispose, senza vedere il numero.
-Pronto?-
-Signora T/C?-
-Con chi parlo?-
-Ospedale di Shibuya, la chiamo per suo padre...vede lo abbiamo ricoverato d'urgenza per una seria Cirrosi Epatica...purtroppo abbiamo fatto tutto quel che potevamo...Ma...-
-A-Arrivo subito- T/N chiuse la chiamata con il viso sbiancato e con le mani tremanti.
-Tutto bene? Chi era?-
-Era l'ospedale...credo...credo mio padre sia morto- Mikey guardava T/N in modo preoccupato, mentre la ragazza si tirava su.
-Vado...-
-Vengo con te!-
-Non c'è bisogno tranquillo Mikey, un'oretta e sono di ritorno- Mikey non era molto convinto dal tono di T/N, ma decise di lasciarla andare: T/N sfrecciava con la moto del padre per le strade illuminate solo dai lampioni, la sua testa si riempiva di pensieri e di ricordi, belli e brutti.
Una volta arrivata in ospedale, entrò silenziosamente nell'edificio, guardò la piantina e salì al secondo piano, ovvero al piano di terapia intensiva: suonò il campanello e ad accoglierla fu una delle infermiere.
-Sono qui per il signor T/C, sono la figlia- disse T/N in un sussurro, l'infermiera la fece entrare, poi la portò in una stanzetta, facendola sedere su una delle due sedie, poi lasciò la stanza, lasciando spazio a un dottore.
-Lei è la figlia del signor T/C?- la ragazza annuì silenziosa, mentre il medico si sedeva sulla sedia davanti a lei.
-Suo padre era in una condizione critica, purtroppo era in fase irreversibile di cirrosi epatica, non ce l'ha fatta...- T/N ascoltava il dottore con le lacrime agli occhi: lo odiava per tutto quello che ha dovuto penare a causa sua, ma alla fine era suo padre.
-Lei è l'unica parente che aveva?- chiese il dottore congiungendo le mani.
-Si, mia madre e i miei fratelli sono morti...- rispose T/N con tono malinconico, il dottore le fece un piccolo sorriso di comprensione.
-Dev'essere stata dura per lei...- T/N abbassò lo sguardo, mentre i suoi occhi si riempivano di lacrime amare, persino uno sconosciuto era arrivato a questa conclusione.
T/N T/C aveva solo quattordici anni, e nonostante questo aveva già vissuto una vita difficile, è stata sola e abbandonata dal mondo...stava sprofondando nella solitudine e nella disperazione, quando una mano di luce e di speranza, non la acchiappò, portandola in superficie: ma a pensarci bene, era il padre la ragione per cui sprofondava sempre di più, senza darle la possibilità di risalire.
Ormai per lui non c'era nulla da fare, T/N non poteva fare altro se non aggrapparsi a quella mano, a quella speranza che cercava da anni ma aveva paura di trovare, paura per il padre che voleva solo portarsi la ragazza nella sua ombra. Poi è arrivato Mikey, che come fa il sole, ha illuminato la sua ombra, annientandola completamente.
T/N si congedò dall'ospedale, si sentì leggera e senza preoccupazioni, non aveva paura di tornare a casa, perchè ormai non c'era più quel mostro a farle paura.
Sentiva tutta quella pressione svanire, mentre lei si metteva il casco e tornava a casa del ragazzo di cui aveva bisogno.
-Allora?- chiese Mikey piano non appena T/N si fermò con la moto, T/N tolse il casco guardando il ragazzo in faccia.
-È morto...- rispose secca T/N, entrarono in casa e Mikey mise a fare dell'acqua calda, dove successivamente misero dentro della camomilla, così da calmare la ragazza.
-Domani ci sarà la commemorazione, dopo di che, sarà cenere e sarà sparso non so dove...- T/N sorseggiava lentamente la sua camomilla fumante, mentre Mikey la ascoltava seduto accanto a lei.
-E come ci stai tu?-
-Come dovrei stare? Io non so come stare...- disse T/N portando il suo sguardo alla camomilla, doveva essere triste? Serena? Lei proprio non sapeva che provava.
-Insomma...mi sento leggera...ma restava mio padre e nessuno potrà mai sostituirlo- Mikey guardava T/N con occhi tristi, sospirò avvicinandosi alla ragazza: la strinse nelle sue braccia, lasciando T/N sbigottita.
-Io resto con te, ora e per sempre lo sai-
-Certo Mikey...grazie mille...ora voglio solo dormire- T/N si staccò dalle braccia del biondo, andando poi verso la camera: si buttò sul letto e chiuse gli occhi, e in men che non si dica, si trovò nelle braccia di Morfeo. Mikey si avvicinò alla camera, sorrise intenerito dalla scena: si avvicinò a lei, la coprì con le coperte e dopo di che l abbracciò, addormentandosi anche lui.

***

T/N era seduta davanti, mentre il resto delle persone le stava dietro, avvicinandosi solo per farle le condoglianze: T/N pensava che tutti quelli erano falsi, erano solo lì per assicurarsi che T/C fosse morto davvero.
Sbuffava mentre teneva gli occhi fissi sulla foto del padre, Mikey non si era ancora fatto vivo, l'aveva lasciata la mattina dicendole che aveva da fare: ma sapeva benissimo che nel pomeriggio ci sarebbe stata la commemorazione di suo padre.
T/N era arrabbiata e molto delusa dal comportamento del biondo, si sentiva più sollevata dalla morte del padre, ma era pur triste, quello rimaneva suo padre.
Tutti parlavano, e il chiacchiericcio si faceva sempre più sentire, ma T/N non capiva una sola parola.
Improvvisamente si sentì silenzio, solo qualche mormorio di stupore, ma T/N non capiva a cosa fosse dovuto: girò il capo trovandosi Mikey in testa a Draken, Mistuya, Smiley, Yasuhiro e Baji, indossavano tutti e sei la divisa della Toman, e tenevano in mano un ulteriore divisa. T/N si ritrovò faccia a faccia con Mikey, il biondo le sorrise dolcemente, dopo di che si mise davanti alla foto del padre, mentre gli altri quattro andarono da T/N, per abbracciarla forte e farle le condoglianze.
-T/N T/C fa parte della Tokyo Manji Gang, cercheremo di diventare la sua famiglia, non la abbandoneremo e sicuramente lei non diventerà come il padre...voglio finisca di essere associata al padre per via del suo cognome, T/C ha fatto cose orribili e nessuno ha nulla da ridire, ma T/N non centra nulla con tutto quello...- Mikey guardò T/N mentre il silenzio propagava nella stanza, senza lasciarla un solo minuto. Mikey prese la divisa della Toman, porgendola poi a T/N.
-T/N T/C, sei ufficialmente un membro della Tokyo Manji Gang, sarai al servizio della prima divisione- detto questo le diede la divisa, T/N la guardava con occhi brillanti, poi rivolse uno sguardo a Mistuya, che in risposta alzò il pollice sorridendo.
Mikey le prese la mano e la condusse fuori dalla stanza, seguito dagli altri quattro ragazzi, presero le loro moto e "scapparono" dalla commemorazione.
-Ragazzi...voi siete completamente fuori di testa...- T/N guardava incredula la divisa, passava il dito sopra le rifiniture dorate, mentre il cuore le stava per uscire dal petto.
-Coraggio, andiamo a mangiare!- tutti e sei i ragazzi salirono in sella alla propria moto, T/N salì dietro Mikey.
Quello doveva essere l'ultimo addio al padre, ma per T/N, fu un addio al proprio passato, che dava inizio al suo futuro, senza essere avvinghiata al proprio cognome.

Capitolo merdoso? Certo
Ma mi serviva un po' da "stacco" :)
Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti o con una stellina, grazie mille del supportoo :)

To be continued...

Revenge ~MikeyXReader~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora