L'hotel della Posta era sicuramente il migliore di Sogara. Era un edificio imponente che dominava la piazza su cui si affacciava. La sua fortuna gli era in buona parte derivata dal successo del Teatro posto proprio di fronte e dalla sua attività che richiamava da sempre un pubblico selezionato, raffinato e soprattutto danaroso. Dopo aver trovato un parcheggio, Pannogallo si diresse verso l'ingresso. Una grande porta di vetro si aprì al suo arrivo lasciando intravedere la hall e la reception sul fondo. All'interno la temperatura era fin troppo fresca. Il commissario camminò sulla moquette color vinaccia a rombi dorati finché si trovò di fronte a un ampio bancone in radica dietro al quale erano sedute due ragazze molto carine entrambe con una giacca dello stesso colore della moquette. Si avvicinò a una delle due receptionist che non lo lasciò nemmeno aprire bocca.
<< Buongiorno, ben arrivato. Come posso esserle utile? >>
<< Buongiorno. Sono il commissario Pannogallo del Sogara. E 'possibile parlare con il direttore?>>
La ragazza sfoderò un bel sorriso e lo invitò ad accomodarsi su uno dei lunghi e larghi divani della hall mentre faceva alcune telefonate per rintracciarlo. L'attesa non durò a lungo. Dopo alcuni minuti, apparve il direttore, un uomo sulla sessantina, piuttosto basso e grasso, vestito elegantemente.
<< Buongiorno, commissario. Sono Sergio Rozzoni, piacere di conoscerla. Mi aspettavo la sua visita dopo quanto è accaduto al signor Maggioni...Poveretto...Nella sua camera stanno facendo i rilevamenti e la posso accompagnare, commissario, oppure, se preferisce, possiamo andare in un ambiente più adatto di questo per parlare. >>
<< Buongiorno, signor Rozzoni. No, non c'è problema qui va benissimo, se anche a leiva bene.>>
Il direttore non ebbe scelta e si lasciò sprofondare nel divano difronte al commissario non senza qualche difficoltà dovuta alla sua corporatura.
<< Signor Rozzoni, sappiamo che Dylan Maggioni soggiornava da voi da mercoledì 24 luglio. Per caso ha detto come mai fosse venuto in Italia?
<< Purtroppo, non so molto del signor Maggioni. Era la prima volta che veniva da noi. L'ho salutato al suo arrivo in hotel e ho scambiato con lui le solite frasi di benvenuto, poi l'ho lasciato nelle mani del mio personale. Nei giorni scorsi ho notato che, pur parlando bene l'italiano, preferiva esprimersi in inglese e che non perdeva occasione per chiacchierare con Alexandra, la nostra receptionist che è per metà americana. La faccio parlare con lei. >>
Il direttore si rimise in piedi a fatica e andò verso il bancone dove parlò con la ragazza che aveva accolto Pannogallo poco prima. Questa lasciò la sua postazione e raggiunse il commissario prendendo il posto del direttore.
<< Sono Alexandra Johnson, mi dica commissario.>>
<< Mi spiace distoglierla dal suo lavoro. Stiamo cercando di ricostruire gli ultimi giorni di Dylan Maggioni e soprattutto stiamo cercando di capire per quale motivo fosse venuto in Italia e perché proprio da queste parti. Il signor Rozzoni mi stava dicendo che con lei ha conversato qualche volta in inglese.>>
La ragazza regalò al commissario un altro sorriso.
<< Sì, il signor Maggioni parlava bene tutte e due le lingue, ma preferiva l'inglese e così capitava che parlassi con lui nei momenti liberi. Era una persona veramente fine ed elegante. Non mi ha detto perché fosse venuto a Sogara però continuava a ripetere che era uno dei pochi luoghi dove si era sentito bene quando era più giovane. Proprio ieri mi era sembrato particolarmente felice perché, diceva che avrebbe rivisto dopo tanto tempo, qualcuno che gli stava molto a cuore. Ho immaginato che molti anni fa fosse stato da queste parti. Mi ha chiesto se la strada per raggiungere Cascina Scotti era ancora stretta e tenuta male come un tempo o se invece era stata sistemata. Non ha detto altro. >>
<< Signorina Alexandra, come le è sembrato il signor Maggioni? >>
La ragazza, mettendo da parte l'aria formale che si era data fino a quel momento, fece una buffa smorfia prima di rispondere .
<< Commissario, io ho ventuno anni e per me gli uomini sopra i quaranta sono proprio vecchi. Però il signor Maggioni, nonostante l'età, era un gran bell'uomo, vestito benissimo. Era ricco, tanto ricco. Si capiva. A me, per quel po' che l'ho conosciuto, è sembrato un solitario: non ha mai accennato a una moglie o a una compagna e tanto meno a dei figli o ai genitori. Solo una volta ha nominato il suo socio Joseph con cui aveva uno studio legale in America.>>
<< Un'ultima domanda: Le è sembrato che stesse bene? >>
<< Direi di sì. Non era molto colorito, ma è normale per un biondo avere la carnagione chiara. Appena arrivato era molto stanco a causa del fuso orario e anche perché, dopo i quarant'anni, ci sta che uno si affatichi con poco, non trova, commissario? >>
<< Interessante questa sua teoria. Dopo i quaranta quindi...>>
<< Beh, lei di sicuro capirà...>>
Il commissario si sentì umiliato dalla disarmante esuberanza giovanile della ragazza. Se per la giovane receptionist Dylan Maggioni era da considerarsi vecchio, lui avrebbe dovuto ritenersi prossimo al trapasso. << Bene, signorina Jhonson, grazie per le informazioni. Il "vecchio" commissario non le porterà via dell'altro tempo. >>
La ragazza gli porse la mano chiedendogli seavesse bisogno di un aiuto per "riemergere" dal divano.
Pannogallo saltò su quasi avesse una molla sotto il sedere.
Si diresse verso l'uscita dell'hotel dopo aver ringraziato il direttore e ignorato la receptionist che aveva ripreso il suo posto dietro il bancone. Appena fuori si sentì investire dal calore: sarebbe stata un'altra giornata torrida. Raggiunse la sua automobile nel parcheggio, salì e mise in moto. Al commissariato lo attendevano Macis e Motta per interrogare i convocati.

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L'ultima rosa dell'estate
Mystery / ThrillerFine Luglio 2019 . A Cascina Scotti , frazione di Sogara , piccola città della campagna Lombarda , viene rinvenuto il cadavere dell'avvocato Dylan Maggioni di Los Angeles , barbaramente ucciso . Cosa lega il ricco ed elegante legale americano all'...