Era giunto il momento di riunire i suoi uomini e fare il punto della situazione. Per evitare di avere a che fare ancora con Nina passò personalmente a bussare alle porte degli uffici di Macis, Motta e Barbieri.

 Cinque tocchi lunghi e due brevi: era il segnale di adunata. Come di consuetudine quando si doveva discutere di un caso, Pannogallo aveva disposto le sedie intorno alla sua scrivania. Dei tre uomini che aspettava arrivò però da lui solo Motta.

 << Come mai ci sei solo tu? Dove sono Macis e Barbieri? >>

<< Commissario, sono andati alla Residenza per anziani San Camillo. Appena prima che lei tornasse c'è stata una chiamata. Un ospite ha spinto violentemente con il suo bastone un'inserviente mentre gli stava portando il the. La ragazza è caduta e ha battuto la testa su uno spigolo ed ora è all'ospedale. Ho sentito per telefono Macis e sembra che l'incidente sia stata la scintilla che ha innescato una specie di sommossa da parte degli ospiti che sostengono di avere un trattamento non proporzionato alla retta pagata. >>

Il commissario rimase un attimo pensieroso.

 << Caspita! La Residenza San Camillo di Sogara è sempre stata rinomata per il lusso e i servizi offerti. Non tutti se la possono permettere. So che ci sono anche dei miniappartamenti per gli ospiti che ne fanno richiesta. >>

<< Sì, ce ne sono una decina e costano una fortuna anche se hai il vantaggio di sentirti un po' come a casa tua. Alla Residenza San Camillo c'è stato anche un mio zio ricco che è morto l'anno scorso senza lasciarmi niente in eredità. L'ospite che ha aggredito l'inserviente occupa uno di questi appartamenti e le posso assicurare che sono veramente lussuosi. >>

<< Sentiremo Macis e Barbieri quando tornano. Intanto accomodati e parliamo un po' del nostro caso.>> 

Motta si sedette su una delle sedie preparate da Pannogallo. Il commissario riferì brevemente all'ispettorequanto aveva saputo a Cascina Scotti.

 << Si è per caso fatto sentire quell'antipatico di Miserere? Qualche idea se la sarà già fatta di certo e di solito ci azzecca. >>

 L'ispettore Pietro Motta tossicchiò un po' imbarazzato prima di rispondere

<< Sì, per la verità ha chiamato cercando espressamente del dottor Macis. Va beh, sorvoliamo... Ha riscontrato una decina di ferite da arma da taglio al petto, poco profonde, probabilmente inferte con un coltello da cucina, oltre a quelle che ben conosciamo prodotte, e lo conferma, con la roncola trovata sulla scena. Ha trovato sul cadavere anche una vecchia cicatrice, esito di un intervento chirurgico importante. Come già aveva anticipato non ha rilevato nessun segno che lasci pensare che il Maggioni si sia difeso e questo gli fa credere che fosse o pesantemente drogato o già morto quando è avvenuto l'accoltellamento. Lui propende per la seconda ipotesi e cioè che fosse già morto o ci fosse vicino: per saperne di più deve prima fargli l'autopsia e aver l'esito delle analisi. Personalmente crede che sia morto per cause naturali e poi accoltellato ed evirato. Ci farà sapere. L'assassino ha fatto un lavoro meticoloso e ha ripulito tutto. Ha cancellato i segnidelle scarpe probabilmente con una scopa vecchia che si trovava nel locale e sulla roncola non sono state trovate impronte di nessun tipo. Il coltello da cucina è scomparso. Miserere ha parlato anche del telefonino ripescato dalla fontana. Il tecnico a cui lei si è rivolto per il recupero gli ha fatto sapere che appartiene al Maggioni e che qualcosa si è salvato e che ci stanno lavorando. >>

Il commissario aveva ascoltato senza dire nulla, ma mentre l'ispettore parlava si era chiesto quante probabilità potesse avere un quarantenne come Dylan Maggioni di morire per cause naturali.

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