Quando Pannogallo varcò la soglia del commissariato, la prima voce che sentì fu, tanto per cambiare, quella di Nina che lo chiamava dalla guardiola avendolo probabilmente già adocchiato mentre stava parcheggiando.

<< Commissario, commissario, come è andata? Alla radio hanno dato la notizia. Hanno detto che probabilmente si tratta di una resa di conti: mafia italoamericana, ma non escludono nessuna ipotesi...>>

Il commissario non aveva voglia di soffermarsi a commentare e si limitò a un frettoloso "Buongiorno, Nina" e proseguì a passo spedito. Nina ci rimase male, ma non si arrese. Uscì dalla sua postazione, ma troppo tardi: il commissario stava per entrare nel suo ufficio.

 << Commissario, le devo dire una cosa importante.>>

Pannogallo si fece raggiungere dalla donna

 << Commissario, se proprio non mi vuole dire nientedel caso, va beh, pazienza, ma devo assolutamente parlarle e mi perdoni se mi permetto. Riguarda la camicia che indossa...È bella, intendiamoci, ma non va bene per lei. Il dottor Macis ne ha una uguale, ma lui è così diverso da lei... Certo però che se si tratta di un regalo di una nuova fidanzata, cambia tutto...Eh, dottore, con il tempo la ragazza imparerà a conoscere meglio i suoi gusti e anche la taglia...All'inizio di una storia sono altre le cose che contano >>

A questo punto il commissario guardò Nina fisso negli occhi per qualche secondo, si voltò di scatto e quasi corse fino al suo ufficio mentre Nina gli urlava che doveva dirgli ancora un'altra cosa. Poteva bastare.

Ora era sicuro: Nina e sua madre, non si sa come, erano in combutta tra loro e tramavano alle sue spalle. Aprì la porta del suo ufficio e credette di aver sbagliato porta: un'alitata di aria fresca gli venne piacevolmente incontro segno che il condizionatore era stato finalmente riparato. Provò un po' di rimorso nei confronti di Nina: in fondo era grazie a lei se si era verificato l'insperato evento prodigioso. Chissà come era riuscita? Meglio non saperlo.

L'ultima rosa dell'estateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora