Non appena i Colombo se ne furono andati, Macis e Motta presero posto accanto alla scrivania di Pannogallo. Si guardarono tutti e tre in faccia e fu Macis a rompere il silenzio. << Che caratterino la signora Dana!! Ne ha anche per il marito. Cosa ne pensi, Nico, di quello che ci hanno raccontato tutti quanti? >> 

<< Penso che non ci abbiano raccontato tutto. >>

 E con questa lapidaria affermazione il commissario decise che si poteva rimandare a più tardi il discorso e che si poteva fare pausa e andare a mangiare. Armando gli aveva mandato un messaggio in cui diceva di aver preparato "tanta" insalata di riso. Come fare a ignorare una notizia del genere? Macis e Motta erano automaticamente invitati. Motta avrebbe risparmiato il suo gigantesco panino alla mortadella per il giorno dopo, sempre che non fosse andato a male nel suo armadietto per il gran caldo. Mentre i tre passavano di fronte alla guardiola, Nina uscì trafelata con una busta in mano.

 << Commissario, commissario si fermi. Qualcuno ha lasciato qui sulla mensola questa lettera, è per lei. La busta era in elegante carta pergamenata, un po' più grande del formato standard, chiusa ma non incollata. >>

 << Chi l'ha portata, Nina? >>

<< A dire la verità non lo so. Ero andata in bagno e quando sono tornata l'ho vista appoggiata sulla mensola vicino allo sportello della guardiola. Non so da quanto fosse lì. Non ho fatto caso quando sono uscita. Non l'ho aperta perché c'è scritto "Per il signor commissario". Ho fatto male? >>

<< Spero di no. Vediamo di cosa si tratta. >>

 L'intestazione era stata scritta a mano con inchiostro di china nero. Il commissario se la rigirò tra le mani per osservarla meglio. La pergamena era cosa d'altri tempi: chi ancora usava la carta da lettera e per di più di quel tipo? Con estrema cura aprì la busta facendo attenzione a non sgualcirla. Dentro c'era un foglio sottile della stessa consistenza. Era scritto a mano con lo stesso inchiostro dell'intestazione. Lesse in modo che anche Macis e Motta potessero sentire:

Al Commissario un aiuto voglio poiché, senza, rimarrebbe in alto mare. Se il Divin Poema più non rammenta, allor la soluzione sarà lenta...

Ma se un ricordo pur piccolo ancor resta, rilegga ratto la storia mesta dei due innamorati, Paolo e Francesca.

Ed ora più semplice sarà giungere al punto e comprender perché costui è defunto!

Il commissario lesse un'altra volta quelle righe perplesso.

Chi era" il poeta" autore di quei versi? Non c'era nessuna firma. Forse si trattava semplicemente di uno squinternato in cerca di attenzione. Rimise il foglio nella busta e la busta nella tasca interna della giacca. Ci avrebbe pensato con i colleghi davanti a un bel piatto pieno.

L'ultima rosa dell'estateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora