Capitolo 2

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SCUOLE ELEMENTARI;
Primo giorno di scuola elementare, appena passo il cancello verde che ho sempre sognato di oltrepassare, non so il perché forse curiosità di passare da asilo a quella parola che poteva sembrare grande SCUOLE ELEMENTARI, non vedo l'ora di tornare indietro.
"Babbo non voglio scendere!"
"Amore dai sù che ti piacerà" e i fa l'occhiolino, per quanto potessi essere piccola, capivo che nn sarebbe andata per niente bene, anzi peggio, quindi me ne sto seduta bel seggiolino dell'auto, mia madre si avvicina
"Su tesoro" Mi prende in braccio e mi Porta dentro, tanti bambini, la cosa non mi piace per niente, troppa gente e io non sopporto troppa gente, tutti mi fissano appena entriamo i miei danno il buongiorno a chi capita e a chi conoscono meglio, io no, nemmeno uno ciao. Mia mamma mi mette giù.
"Vieni facciamo un giretto"
"Va bene"
Saliamo delle scale e vedo un sacco di aule
"Aiutoo"
"Cosa piccina?"
"Troppe stanze mamma, tutte bianche"
Mia mamma sorride "Tesoro, questa è la scuola"
"Allora nn mi piace affatto" metto il broncio
"Uuuuuuh che sguardo arrabbiato!" dice mia mamma sapendo che poi avrei sorriso, e infatti sorrido.
"Bella la mia bimba " mi stampa un bacione sulla fronte.
Sento un allarme, che rovina quel bel momento che si era creato fra me e mia mamma.
"Cos'è mamma?"
"È la campanella, significa che dobbiamo scendere". Mi prende dinuovo un braccio e mi porta giù. Mio babbo si avvicina
"Ehi belloccia" sorride "ti piace la scuola?"
"Per niente.." dico
Arriva una donna alta con i capelli neri a caschetto, tacchi e occhioni grandi.
"Buongiorno a tutte le mamme e a tutti i babbi di questa mattina" comincia il discorso "e ciao anche a voi bambini" mi guarda e sorride, io dì sto lo lo sguardo, non mi sta simpatica, per niente, penso; "se volete seguirmi signori venite"
Ci porta in una stanza, no già aula, penso.
"Allora quà è dove sarà la classe dei vostri figli e che dire...portatili nei banchi."
Mia mamma mi porta in un banco isolato infondo anche perché sarei voluta andare incima ma un ragazzino ciccione mi ha rubato il posto e mi ha guardato male.
Allora sono quà giù con mia mamma che mi tiene la mano.
Gliela stringo più forte che posso. Capisce e mi accarezza la guancia.
"Mamma nn mi pia e stare quà.."
"Lo so, ma devi"
Odio gli ordini gli ho sempre odiati.
Comunque vedo altri bambini che giocano fra loro e io sola in un angolo. Mia madre si è spostata ed è andata a parlare con la donna dai tacchi alti che chiamano 'maestra'. Una bambina mi si avvicina e mi dice "Piacere Emanuela". Mi tende la mano. Rispondo "P-piacere Erika" e gli tendo la mano anche io. Me la stringe e lo stesso fo io.
Mi sorride, contraccambio e se ne va.
Vedo mia madre avvicinarsi e dire "È ora che io e babbo andiamo fai la brava okay? Saremo quà fra poco"
La cosa non mi torna.
"No, devi stare quà"
"Erika, nn posso, stai tranquilla non è niente", mi aggiusta la frangia e fa per andarsene. Io comincio a piangere, lo stesso target esso fa anche lei, ci fissano tutti che vergogna.
Molti bambini chiedono alle loro mamme il perché di quello che sto facendo e le mamme rispondono o di non guardare oppure niente.
"Tesoro torno fra poco"
"No dai" e piango.
"Oi ascolta, 10 minuti e sono quà rilassati". Mio babbo adesso parla.
Le donnne dietroe il tavolo annunciano ai genitori di andarsene.
Ecco sono sola..
Primo giorno di elementari, uno schifo. Mi guardano tutti storto e si chiedono fra loro "Che ha la ragazzina all'occhio?"
Io non so perché parlano così del mio occhio, voglio andare in bagno. "Signora dai tacchi alti?"
Tutti mi guardano
Che c'è da guardare
"Ciao, dimmi."
"Devo fare pipì"
Sorride "Certo ti accompagno in bagno"
Mi prende la mano e le chiedo "io mi chiamo Erika, e te?"
"Piacere Erika io mi chiamo Valentina"
"Che bel nome" sorride. "Grazie, Guarda ecco il bagno, ti ricordi la strada o ti aspetto?"
"La so da sola grazie"
"Ciao a dopo"
Entro in bagno è tenuto poco bene, è sporco, mi affaccio e ci sono gli specchi, mi guardo gli occhi. Niente di strano.. Vabbè ritorno in classe.
Tutti a guardarmi dinuovo. Un ragazzino mi ha preso il posto. "Oi scusa sarebbe il mio posto" dico. Si Gira "ma con chi stai parlando"
"Con te è chiaro no"
"Sì tieniti il posto occhio storto".
"Grazie" dico "molto gentile"
Ride. Sembra più grande. Ma poi perché occhio storto. Vabbè. C'è la ragazzina di prima, Emanuela, che mi fissa e mi sorride e nel frattempo parla con il ragazzo di prima, anche io lo fo e le fo ciao con la mano.
Le maestre cominciano a parlare del più e del meno e ci fanno alzare uno alla volta chiamandoci per nome.
Tocca a me "Erika?"
Mi alzo e vado alla cattedra, una risata si alza in classe.
"Ehiehi" fa la maestra che mi ha accompagnato in bagno.
"So che è una bella bimba, ma silenzio siete piccoli" rido insieme a lei. Mi piace tanto come maestra sento che avrò un buon rapporto con lei.
Un ragazzo gli scappa un'altra risata "Ahahahah si bella. Sembra un calamaro."
Smetto di ridere. Adesso mi sento gli occhi rossi. Subito dopo sono sul banco che piango. Mi si avvicina Emanuela. "Ehi, che hai?"
Piango. "Sai lascia stare mio fratello gemello..nn capisce nulla."
Faccio di si con la Testa e mi porge un fazzoletto tutto Rosa. "Grazie, sei una vera amica"
"Aspetta " prende il suo banco e lo attacca al mio.
Mi sorride "Insieme sempre."

Mi risveglio dal sogno, prendo un colpo che mi fa saltare a sedere sul letto. Era un sogno non stavo rivivendo nulla. Menomale.


Primo capitolo, vi ho incuriosito?;-);-);-)

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