Capitolo 4

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M siedo infondo vicino alla porta. In posto dietro Lorenzo. Lo vedo entrare e lascia una scia di fumo. Così mi viene voglia di sigarette. Già fumo. Ma ho cominciato a fumarne meno, anche perché i miei mi sentirebbero. Si siede e lo sto fissando. Appena me ne rendo conto mi volto e lui ridacchia col suo amico nel posto davanti e si voltano a fissarmi. Io faccio finta di nulla, prendo quaderno e penna e comincio a disegnare cose a caso.
Comincio a pensare a stamani e a come mai Lorenzo era così strano, ma cosa mi interessa infondo, però non è da lui, mi ha adirittura salutato e parlato. Una voce mi risveglia dai miei pensieri e l'amico di Sara, la ragazza più antipatica che possa esistere, la barbie della classe. O meglio troia della classe, che non fa altro che palpegggiare i muscoli di Lorenzo e di tutta la scuola. Purtroppo i ragazzi sono tutti uguali, ci tengono che le ragazze li tocchino, li fa sentire importanti, a pensare che non capiscono na beata mazza.
Conuqnue il ragazzo mi chiede
"Che fai pittrice, non scendi?" Ridacchia
"E dove?" Dico
"Ahahaha" guarda i suoi amici che mi accorgo solo ora sono tutti dietro di lui. Ma al posto suo c'è Sara.
"Chicca in palestra dove?" Ridacchio sara nel frattempo toccando il bicipite di Matteo.
"Dai lasciatela fare disegni stupidi, tanto sarebbe capace fare solo quelli, cosa credete che sia capace a giocare con la palla? Come minimo ci cade sopra!" Ridono tutti di gusto. Gli occhi mi bruciano, una lacrima scende.
"Oh.. cosa fai piangi? Noi diciamo solo la verità e guarda lo so, la verità fa male" dice con un che di poetico; ridono dinuovo tutti.
Prendo la mie cose lo zaino e corro di sotto in palestra. Devo scendere delle scale che sembrano non abbiano fine, in questo momento piango e vedo tutto sfocato, arrivo alla fine e cado, prendo una storta, ci mancava solo questo adesso!
Sento una mano sopra la schiena, mentre le gocce cadono dagli occhi come un lago. Un ragazzo mi prende per il braccio e mi tira sù, non vedo chi e non devo vederlo, "Stai bene?" Dice
"S-si" mi tiene il braccio "Adesso puoi lasciarmi grazie" molla la presa e mi volto un attimo per guardarlo, è alto capelli castani occhi blu. È vestito tutti swag, maglietta larga e lo stesso i pantaloni. Mi fissa un altro secondo e se ne va.
Chi era?
Mi dirigo in palestra, apro la porta di vetro e vedo il professore che parla con il ragazzo di prima. Ma da dove è passato. Si teletrasporta? Cos'è Goku?
Appena mi vede fa una faccia mista alla felicità e alla sorpresa. Lo guardo mentre gli passo accanto. Lui continua a fissarmi, prendo per la via degli spogliatoi sento già la gallina di Sara ridere, mi sciocco da quel che vedo. Lorenzo si sta strisciando con quella là. Sono proprio davanti alla porta del bagno. E io vedo entrare. Aspetto un attimo per poi tossire, i due si staccano da quel bacio che mi da venire i conati di vomito,
"Scusate l'interruzione, dovrei passare"
"Certo Chicca" sorride. Si sposta ma poi mi sbarra la strada.
Ora che vuole?!
"Senti carina, se osi interromperci dinuovo ti strappo quella lingua che tu ritrovi okay?" Mette una mano sul fianco e con l'altra mi indica. Io la fisso per un attimo "Scusa dovrei andare in bagno a cambiarmi"
"Rispondi chicca"
Ma che vuole da me, sicuramente vuole solo far vedere a quel cretino di Lorenzo che si fa rispettare oppure che è capace di maltrattare la gente.
"È chiaro ma ora togliti" dico.
"E dai Sara ingorala, povera ragazza" Ridacchia Lorenzo.
Ma che vuole anche lui adesso.
Ridacchia pure lei e si sposta. Appena entro li vedo dinuovo appiccicati come delle cozze. Mi metto un paio di pantaloncini da corsa e mi metto una canottiera. Mi rimetto le vans, anche se non sarebbero da ginnastica, però vabbè. Sembra se ne siano andati quei due. Metto il maglione e i jeans nella borsa e esco. Vedo una ragazza seduta vicino al lavandino. Sta piangendo. Ha del sangue sul sopracciglio. Mi avvicino mi accascio davanti a lei e si copre il viso.
"Ehi..posso aiutarti" i suoi singhiozzi aumentano. Che domanda stupida ha un sopracciglio rotto.
"N-no, g-g-grazie" dice.
Provo una compassione incredibile, sembra così piccola.
"Come ti chiami?" Chiedo.
"G-" prende un respiro e cerca di calmarsi, tutto d'un fiato dice "Ginevra"
"Vieni Ginevra alzati"
Sì alza. "Piegati sul lavandino" fa quel che dico e le sciacquo la faccia che era oramai coperta di sangue. Prendo in fazzoletto dalla borsa e glielo metto sopra la ferita.
"Va meglio?" Le sorrido.
Ora che la guardo meglio ha gli occhi azzurri, sinceri e i capelli castani. Somiglia al ragazzo che prima mi ha aiutato. Lei dopo la mia domanda annuisce.
"Di che anno sei?" Le chiedo.
"2000" dice con un filo di voce. La sua voce ora che si è calmata ha un che di angelico, sembra così indifesa.
"Vieni dai devo portarti in infermeria, dobbiamo medicare la ferita" non voglio dirle che servono dei punti, può darsi che le prenderebbe un colpo.
Mi segue fuori dalla palestra. Incontro il ragazzo di prima. "Ginevra!!" Esclama. Si avvicina a me e prende la sorella la abbraccia "Dove cazzo eri finita? Sono venuti a chiamarmi in Classe perché eri sparita non ti trovavano più!" Lei lo abbraccia più forte si vede dalla maglia del ragazzo.
"Mi dispiace.. ma sto bene"
"Deve essere portata in infermeria, ha una lesione sul sopracciglio" dico.
Lui mi guarda sposta la sorella da petto. "Chi è stato e perché?"
"È stata Sara"
Io capisco subito quale Sara. Ma lui esita un attimo e sembra pensarci sù "chi è questa sara?"
"È in classe sua" mi indica.
"La conosci?" Dice freddo.
"Si" dico.
È davvero incazzato si vede dallo sguardo che ha.
"Fammi conoscere chi è, ma prima, come mai ti ha fatto questo?"
"Mi ha tirato una pallonata e mi ha fatto picchiare nell'angolo della porta della palestra"
Che zoccola, penso.
"Tu" mi dice "come ti chiami"
"E-erika"
"Bene Erika portami da questa sarà.."
"Seguimi" gli sorrido. E dico "Ginevra vai in infermeria e poi dal preside, racconta gli tutto" il padre di sara è il preside, anche se non credo che servirà dirglielo, però almeno prenderà dei provvedimenti, o almeno spero.
Il ragazzo mi guarda e sembra che gli abbia tolto le parole di bocca.
Percorriamo il corridoio della palestra e intanto mi fissa.senza guardarlo gli dico "Grazie..per prima.. infondo alle scale" "...figurati"
Arriviamo alla porta e gli dico "vai dal prof di palestra e chiedi chi sia sara, ti ci porterà"
Annuisce e mi sorride, devo dire che ha un sorriso mozzafiato e non è per niente brutto. Entra nella palestra e io me ne vo. Non avrei voluto fare da Impicciona, ma se lo merita, infondo quel che ha fatto a me non importa ma quello che ha fatto alla ragazzina si, è crudele e conoscendola, l'ha fatto per un dispetto, mi immagino già la faccia quando l'ha fatto e la soddisfazione con la sua risata da oca. Mi dirigo in infermeria mi affaccio e vedo Ginevra sulla poltrona con del ghiaccio
Le sorrido e entro "Ehi come va?"
"Bene.."si toglie il ghiaccio e come mi aspettavo ha i punti "ho i punti yee" mi scappa una risatina e anche a lei
Dopo questo il silenzio, fino a che non mi chiede "Non ricordo come ti chiami.." sembra vergognarsi.
"Erika" sorrido. "Sei molto bella sai?"dice.
Sparisce il mio sorriso e si trasforma in una smorfia, spero non se ne accorga, ma non sono bella, tutti me lo dicono per gentilezza.
"Oh ti ringrazio"
Sorride "sei andata dal preside?"
"No mi hanno detto di stare quà"
"Okay, adesso vado devo andare in palestra"
Lei mi blocca il polso "No dai aspetta aspetta che torni mio fratello"
Mi siedo con lei nella poltrona. Comincia a prendere confidenza, è una ragazzina molto simpatica e dolce, parla un pò di suo fratello e che le dispiace di averlo fatto spaventare, io la consolo e rispondo "Tranquilla, è felice di averti ritrovato, ti divertivi a giocare a nascondino" rido e lo fa anche lei.
All'improvviso bussano alla porta.
Il fratello di Ginevra si affaccia e mormora un 'posso?' Poco convinto. Entra e ha un occhio nero. La sorella salta dalla poltrona "che ti hanno fatto?"
"Niente ho sbattuto contro la porta da quanto mi ero incazzato" so bene che ha fatto a botte si vede. Però credo che a Ginevra la tratti come troppo piccola, anche se ha un anno meno di me.
"Hai fatto a botte, cretino!" Le urla lei
"Su Ginevra sto bene, basta."
Gli guardo l'occhio e noto solo adesso che ha un piercing sul sopracciglio. Mi alzo prendo il ghiaccio dal frigo dell'infermeria e glielo porgo. "Grazie" dice. Gli sorrido. Guardo l'ora e.. cazzo! Sono già passate due ore da quando sono quà. "Santo cielo devo scappare!" Dico "sono passare due ore ore da quando sono quà" sono vestita ancora da palestra. Saluto con un bacio sulla fronte Ginevra e corro via. Appena esco sento prendermi il polso. "Ferma"
Mi volto il ragazzo di prima "io sono Marco"
"Piacere marco" mi fissa per un pò e sono "leggermente" in imbarazzo si fa per dire. I suoi occhi blu sono come il mare, se non sai affrontarli ci affoghi dentro.
"Scusa ma ora vado a cambiarmi già è tardi" mi tiene ancora il polso.
"Scusa potresti.." indico la sua mano
Non sembra sappia di cosa parlo. Ma poi guarda il mio polso "Oh si scusami... ci vediamo in giro" mi fa l'occhiolino.
"Okay ciao"
Mi sorride.
Corro in palestra, cazzo, è stra tardi, ora che gli spiego alla prof di chimica. Mi cambio corro per le scale e scappo in classe, in questo momento sembro una lepre che scappa da una volpe delle nevi. Non so se avete presente. Entro e la prof sta spiegando.. non sta spiegando sta rimproverando Lorenzo e sta gridando.
Busso prima di entrare completamente dentro la classe.
"Oh Servetti" Odio il mio cognome
"Entri. Dobbiamo parlare anche con lei"
Mi giro intorno "Me?"
"Sì lei ha sentito"
"Umh. Ok"
"Bene venga fuori con Lorenzo"
Usciamo e lui mi lancia uno sguardo assassino e ha una guancia livida.
Appena lo vedo giro lo sguardo e penso proprio che abbia fatto a botte con marco
La prof comincia a parlare
"Sapete che il vostro comportamento mi delude completamente"
"Ma-" inizia a dire Lorenzo
"No Baccetti, stavolta niente ma, giù dal preside!"
Passa con il suo sguardo verso di me "Anche lei Servetti di sotto ora!"
Forse il preside troverà un modo per punirvi io nn so più che fare con voi! Appena inizia la scuola già combinate casini!"
"Prof io non ho fatto nulla c'è centri con Baccetti!"
"Non mi interessa! Forza di sotto con Baccetti!" Rientra in classe classe e sbatte la porta, stavolta è davvero incazzata ma io non centro nulla con la cosa di Lorenzo. Mi guarda dalle scale.
"Forza Erika ti decidi a scende!"
Sono a metà scale "Sto arrivando, non so se ci vedi!"
Bussiamo alla porta delle presidenza e entriamo.

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