Capitolo 29

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Il suono della sveglia interrompe il mio sonno tranquillo.
Mi alzo, mi stiracchio e vado in bagno, mi vesto con leggins neri e maglione bianco. Mi trucco. Eyeliner, mascara, matita e fondotinta.
Mi lavo i denti.
Scendo, prendo cellulare, cuffie, zaino, chiavi e esco.
È fresco stamani. Si sente l'aria di ottobre che si avvicina. Ho sempre amato i sabato di ottobre. L'aria mi entra nella narici. Un buon odore di bomboloni. Cristo, che buono!
Mi dirigo verso la fermata del pullman.
Sono le 6:40. Venti minuti ad aspettare.
Arriva nel frattempo anche Lorenzo, con Angelica e Luke.
Dall'altra parte vedo altre due persone.
"Buongiorno" dice Angelica e mi abbraccia.
"Giorno" rispondo. Rivolgendomi Anche a quei due che mi salutano con a mano.
"Non si saluta èh bellissima" mi sento avvolgere le spalle e mi viene dato un bacio sulla guancia.
Mi volto ed è Taylor. Dovevo immaginarlo solo lui mi chiama bellissima.
"Buongiorno allora" dico "Giorno Andy" dico baciandolo sulla guancia. Lui fa una risatina.
"Perché tutti quà?" Chiedo un pò disorientata.
"Bhe siamo tutti amici no?" Dice Luke
"Sì ma.." comincio a dir
"Niente ma cara, vuoi che ce ne andiamo?" Dice Lorenzo
"Oh no no non è per quello" dico "restate.. era solo una domanda" dico alzando le mani. Tutti ridono.

Mentre aspettiamo il pullman parliamo tutti del più e del meno. Abbiamo scoperto che Lorenzo è di origine italiana, come me. Abbiamo cognomi italiani infatti. Al suo non ci ho mai pensato.
"Ecco il pullman" dice Andy.
Ci alziamo.
Tay sventola il braccio.
"Tay, sa che si deve fermare quì" dice Andy
"Che rompi palle che sei " risponde l'altro ridendo.

Saliamo insieme. Tutti infondo. Ormai per me è un'abitudine. Tay prende due posti mettendo lo zaino ai piedi e si sdraia.
"Che cazzo! Ma la notte non puoi dormire!" Esclama Andy.
"Ma la notte ho da fare altre cose.." risponde Taylor.
"Oh.. immagino.." dice Lorenzo dandogli uno schiaffo da dietro il sedile.
Ridiamo.
In questi giorni devo dire che è facile sorridere con loro. Sono diventati dei fratelli che non ho. Al pensieri sorrido.
"A che pensi.?" Mi mormora Lorenzo
Mi giro verso di lui e gli dico ciò che ho pensato "In questi ultimi tempi è facile sorridere con voi, mi avete migliorato le giornate, siete tutti come dei fratelli per me." Appena pronuncio quelle parole Lorenzo mi cinge con un braccio le spalle, io Mi appoggio alla sua scapola.
"Che bel pensiero.. anche tu per me sei come una sorella, da proteggere" dice picchiano leggermente la sua fronte con la mia.
"Avanti non quì.." dice Tay
Ma che vuole?
"Stai parlando con noi?" Domanda Lorenzo.
"No con il sedile.." dice ironico
"Non abbiamo fatto nulla" dico io
"Ah no? Avanti siete cotti l'uno dell'altra, ma quanti problemi! Ditevelo! Che aspettate" dice.
"A me lei non piace!" Sputa Lorenzo togliendo il braccio.
"A chi lo vuoi raccontare.." dice Tay voltando lo sguardo."Comunque.. potevi anche dirlo in un altro modo.." dice freddo.
"Non mi interessa! Lei a me non interessa e tu non devi rompere!" Dice più forte Lorenzo
"Io lo facevo per essere di aiuto.. poi stai più calmo amico" Tay usa lo stesso tono.
"Vieni quà a dirmelo se hai le palle.." dice Lorenzo
"Certo" si alza e fa per andare al viso di Lorenzo quando io mi metto in mezzo.
"Avanti calma.." dico toccando il petto di Tay.
"Tu chiedi scusa" dico voltandomi verso Lorenzo.
"No. Ma cosa blateri?" Dice
"CHIEDI . SCUSA" Dico urlando e scendendo bene le parole.
"Ragazzi niente risse nel pullman. Sedetevi" dice calmo l'autista.
"Si ci scusi" dice Andy. "Sedetevi e non fate i bambini.." dice.
"Ha ragione" dice Angelica
"Tu scassa meno le palle e pomicia col tuo ragazzo" dice Lorenzo
"Lorenzo!" Alzo la voce
"Dimmi!" Usa il mio stesso tono.
"Che modi sono!"
"I miei modi!" Risponde
"Ora chiedi scusa sia a Tay che a Angelica" dico indicandoli
"Da quant'è che lo chiami Tay ? E perché dovrei essere io a chiedere SCUSA!"
"L'ho sempre chiamo Tay.. e sei tu che hai risposto a merda. Quindi adesso chiedi gentilmente scusatemi " dico serena.
Mi guarda un pò poi Sbuffa.
"Scusatemi " dice
Tay scuote la testa e Angelica fa un piccolo gesto con la mano.
"Contenta?" Chiede.
"Si adesso si" dico "riesco a tenerti testa" dico alzandomi "Andiamo la prossima è la nostra fermata."

Scendiamo e ci dirigiamo ognuno nella proprio classe.

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