Capitolo 6

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Entro in casa. Sto tenendo Lorenzo per la vita con una mano e l'altra la pancia, lui ha il braccio attorno alle mie spalle. Salgo sù in bagno lo faccio accomodare sul divano.
"Aspetta quì, vado a prendere il disinfettante"
"Okay"
Salgo sù e mentre lo fo lo guardo da sopra. Si appoggia allo schienale.
Entro in bagno prendo quel che mi serve e scendo.
Mi siedo accanto a lui.
"Voltati" si volta
Bagno il cotone del liquido verde.
Non sono mai stata così vicino a lui così.
Appena fatto dico "Finito"
Non spiccica parola. È impegnato a guardare sopra il camino davanti al divano.
Capisco che sta guardando una foto che scattai con la mia amica a Londra. Il 23 novembre. 1 settimana dopo il mio compleanno.
Siamo sotto il big-ban. Che nostalgia, mi manca tanto. La sua voce, le sue risate, il suo volto perfetto.
Mi alzo e vado a pulire la porta del quadro che ho spaccato oggi al mio ritorno. Appena ho fatto noto che Lorenzo si è addormentato. Sto ridendo come una pazza. Mi tappo la bocca con un dito
Mi avvicino "Ehi lorenzo alzati"
"No ora no mamma"
"Non sono mamma sciocco alzati"
"Mmmh"
È già la terza volta che provo a svegliarlo per bene..
Mi sto scocciando..
"LORENZO CAZZO!"
"Wowo" cade dal divano.
"Ahahahah Lorenzo!"
"Che ti ridi tu! Alzami che non ci riesco!"
Lo alzo e rido ancora. Lui no. È serio.
"Ho detto cosa ridi?"
"Sei caduto dal divano"
Alza un sopracciglio "Allora?"
Che modi sono..
"Okay è ora che vai."
Lo accompagno alla porta.
Non gli do tempo di dire ciao che gli sbatto la porta in faccia.
Da fuori sento "Grazie"
Ho sentito bene?
Vado alla finestra e lo vedo con le mani in tasca che se ne va. Mi nascondo dietro la tenda non appena guarda per un attimo verso casa mia.
Ma che sto facendo.

Mi siedo sul divano, c'è silenzio. Un pò troppo, non si sente una macchina stasera. E sono le 20:47

Sento squillare il cellulare. Mia mamma.
"Mamma"
"Amore ciao, senti io e papà siamo a lavoro tutta la notte"
"Ah e quindi?"
"Stanotte mi dispiace tanto ma sei sola tesoro mio.."
"Oh no tranquilla non fa niente."
"Ok dai, non aprire a nessuno se ti suonano, quando vai a letto chiudi tutte le finestre e la porta"
"Va bene mamma a domani mattina"
"Ciao"
Riattacco.
Appena poggio il cellulare. Suona dinuovo. Sbuffo.
Un numero che non conosco.
"Pronto?"
"Ehi cucciola"
"Chi è?"
"Non mi hai riconosciuto? Sono Marco"
"Oh Marco ciao! Scusa non ti avevo riconosciuto, hai una voce diversa al cellulare"
"Nulla figurati. Che fai di bello?"
"Parlavo fino a poco fa al cellulare con mia mamma"
"Ah è successo qualcosa?"
"No no solo che stanotte sono sola a dormire"
"Sei seria?"
"Sì"
"Piccina lei.. senti a questo punto se stanotte sei sola.. ti va di uscire?"
"Adesso? Ma tu sei pazzo" ridacchio
"E daje solo un'oretta" dice supplicando
"Chi ti ha dato il mio numero?"
"Ginevra ma non cambiare argomento.. si o no?"
"Uff.. e va bene"
"Bellaa! Alle 21:00 in piazza a dopo"
Nemmeno mi da il tempo di rispondere che ha già attaccato.
Che modi. Ho un sorrisino sul volto che solo adesso mi rendo conto di avere.
Vedo di toglierlo subito.
Salgo in camera, mi trucco per la 3^ volta oggi. Ho finito il mascara. Mi cambio metto un paio di Short, un maglione rosso più corto degli altri un paio di converse nere, mi lavo i denti e metto un rossetto rosso.
Prendo chiavi cellulare e cuffie. Chiudo le finestre e la porta mi incammino sono le 20:55 per la piazza ci voglio 10 minuti farò un pò di ritardo, ma vabbè. Solo 5 minuti.
Metto le cuffie e esce Rihanna con bitch batter have my Money.
Mi incammino sono lì prima del previsto, sarò andata più veloce.
Mi siedo su una panchina. Spengo la Musica e appena lo fo due braccia mi cingono la vita, prendo uno spavento. Mi viene dato un bacio sulla guancia. Si riconosce chi è. Marco.
"Ehi principessa" mi sorride some solo lui sa fare.
"Ehi" mi metto una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"Vieni" mi fa l'occhiolino.
"Dove mi porti?"
"Al parco, ti va?"
"Certo" sorrido. È da tanto che non ci vado. Ero molto piccola. Ma caddi, mi ruppi il mento e da quel giorno non ci sono più andata.
Con il suo braccio cinge le spalle e io la sia vita.
"Novità?" Dice interrompendo il silenzio.
"Emh..no tu?"
"Nada."
"Sai è da tanto che non vado al parco.." dico
"Ah pensa te.. io ci vengo quasi sempre. Sono quasi sempre solo."
Lo capisco, c'era un che di triste nella sua voce.
"Mh capisco."
"Eccoci quà"
Mi lascia le spalle, mi prende la mano. Ci avviciniamo alla panchina di metallo.
Mi siedo e.. caspita freddo. Lui di siede e ha i pantaloni lunghi.
"Che fai non ti siedi?"
"Emh ho gli Short" sembra non capisca.
"La panchina è di ferro"
"Aaah" dice "Vieni sulle me gambe" continua battendo le mani sulle sue coscie
"Ma peso!"
"Mph.. dai sù non ti fa sti problemi."
"Okay"
Sorride.
Mi mette di fronte a lui. Adesso sono a cavalcioni su di lui. E siamo molto vicini. Ha un profumo molto buono. Sembra Hugo boss.
"Comoda?"
"Sì sì"
"Bene" dice
"Tua sorella?" gli dico
"Sta bene, quando sono uscito dormiva, gli ho lasciato un biglietto sul comò che le diceva che uscivo un pò e che sarei tornato presto." Conclude
"Ah va bene, i punti?"
"La dottoressa ha detto che domani l'altro deve toglierseli"
"Povera"
"Se penso ai punti che ho avuto io su tutto il corpo.." ridacchia e lo faccio anche io. "Tu?"
"Io cosa?"
"Ne hai mai avuti? Di punti?"
"Oh si sotto il mento me li sono procurati proprio in questo parco"
"Fa vedere"
Alzo la testa
Comincia a contare.
"Sei punti"
"Già già, tu invece dove?"
"Nel petto, nel braccio nella caviglia sotto il mento" sorride "nel palmo della mano e..boh.."
"Pochini mi hanno detto" rido, lui fa lo stesso.
"Bhe ero una peste"
"Non sembrerebbe"
"Ahahah oh si invece si"
"Fammi vedere le cicatrici"
Mi mostra il palmo della mano il braccio, la caviglia, sotto il mento e per finire il petto. È una cicatrice enorme, fa paura solo a vederla.
"Mio Dio. Come hai fatto?"
"Sono caduto dal motorino e mi sono schiantato contro un angolo"
"Dio.." la riguardo.
Alzo la testa e mi ritrovo vicinissima a lui. Se mi muoversi potrei toccargli il naso.
Ha degli occhi a dir poco meravigliosi anche di buio.
Poggia la sua fronte sulla mia, stiamo lì per un pò fino a che non dice "Come sei bella.."
Sposto la fronte verso destra e chiudo gli occhi. La solita frase stupida. Le 3 paroline magiche
Scendo dalle sue gambe. E mi avvio verso l'uscita del parco.
"Ehiehi che ho detto?" Mi afferra con la mano il polso.
"Non dire che sono bellissima"
"Ma perché non dovrei, lo sei"
Sbuffo.
Mi prende le spalle con le mani.
"So che ti da noia. Lo capisco. No ci credi, credi che gli altri te lo dicano per essere cortesi. Vero?"
Annuisco. "Già"
"Capisco.. non te lo dirò più se è questo che vuoi" dice quasi sussurrando. "Abbracciami" lo fo e sto subito meglio.
"Andiamo a casa" dico. Troppi ricordi cominciano a percorrere la mia mente.
"Sono solo le 21:30" dice guardando l'orologio da dietro la mia schiena. "Andiamo in spiaggia"
Sento la sa voce bel petto che lo fa vibrare. È davvero bello abbracciarlo.
"Okay.. andiamo in spiaggia.."
Mi prende la mano e la intreccia con la mia e stringe.
Mi sorride. Poggio la mia testa sulla sua spalla e mi bacia la testa.
Chiudo gli occhi mentre ci incamminiamo. In poco siamo lì. E ci sediamo sulla sabbia.
"Che fai vieni sulle mie gambe no? Ti sporchi"
Sorrido "Grazie"
Sorride.
Mi ritrovo sdraiata su di lui.
"Che fai?"
"Niente mi so sdraiato" ridacchia mi fa saltare.
"Daiii"
Finge un colpo di tosse
"Marcooo"
"Ahahah"
Mi mette le mani sui fianchi e io sui suoi capelli. Sono così morbidi..
Ci fissiamo.
"Baciami" dice
Avvicina la sua testa alla mia. Non posso credere che possa dare a lui il primo bacio.
Fa combaciare le nostre labbra. Prima è un bacio a stampo e timido. Dopo si trasforma in qualcosa di più. Muove le sue labbra sulle mie con semplicità. Seguo i suoi movimenti. Si sente solo lo schiocco delle nostre labbra e le onde del mare. Non c'è anima. E per essere autunno non è affatto fresco.
Si ferma e si stacca.
Poggia le sue labbra sulla fronte. Sono calde e umide.
"Andiamo" annuncia "sono le 23"
"Okay" mi alzo. Si alza.
Ci pulito dalla sabbia e come se niente fosse mi prende per mano.
Non parliamo.
Gli guardo le labbra così perfette. Ma un attimo.. sono sporche di rossetto.
"Marco"
"Dimmi"
"Sei tutto sporco di rossetto" ridacchio.
Si tocca le labbra e ride.
"Vieni ti pulisco" Prendo un fazzoletto e gli tolgo tutto il rossetto.
Mi stampa un bacio sulle labbra. Piccolo e leggero
Lo guardo "Ti sto pulendo adesso, così ti risporchi tutto"
"Scusa non ho saputo resistere" sorride timido, che tenero.
Appena ho fatto "ecco fatto"
"Grazie piccola"
"Prego"
Siamo già in piazza.
"Eccoci quà"
"A quanto pare si" dico
"Allora a domani.." dice guardandosi un pò in giro e mettendo le mani in tasca. È serio adesso.
"A domani" rispondo.
"Scusa cosa hai quà?" Dice abbassandosi
"Eh? Che ho?"
"Boh non so qualcosa quà"
Fa per pulirmi la guancia ma mi bacia dinuovo sulle labbra. Sorrido mentre lo fa. Forse mi piace davvero. Ma aspettiamo a dirlo. Sento sempre un bisogno di lui, ma mai così.
"Scemo" gli dico.
Sorride. "Dai ciao, notte piccola"
"Notte"

Mi incammino verso casa mi giro un attimo per vedere se c'è ancora Marco ma è sparito. Sento un vuoto dentro strano. Come sempre usa il teletrasporto. Continuo per la mia strada quando sento sbattermi un muro.

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