Qualcuno mi tiene per i polsi sopra la testa. È un ragazzo incappucciato, gli si vede solo le labbra. Si può notare anche se è buio, che dal lampione della via ha un cappuccio verde. E il resto della felpa è grigio.
"Che vuoi da me?"
"Non devi più uscire con quello" ha una voce maschile
"Ma chi sei? E cosa ti importa con chi esco?"
"Non devi più uscire con quello" sibila.
"Chi sei?"
Ridacchia "Non ti deve interessare"
Mi lascia e mi avverte "Se osi solo riavvicinarti a lui, rischi la pelle, siamo intesi?"
Non rispondo.
Fa due passi lunghi e all'indietro, poi si incammina normalmente verso una via.
Mi guardo i polsi che sono diventati viola dalla presa.
Sono terrorizzata e scappo, vado verso casa mia.Apro la porta con uno scatto fulmineo. Entro e richiudo.
Chi poteva essere, soprattutto cosa voleva da me e perché mi minacciava di non stare più con Marco.Ad in cucina e mi preparo una tisana per rilassarmi. Mentre la preparo, penso a quel che è successo.
Chi poteva odiare così tanto Marco, da minacciarmi. Avevo già avuto in mente qualcuno, avevo pensato Lorenzo, ma non può essere, cosa gliene frega a lui con chi esco. Non avevo in mente nessun'altro.
Appena è pronta la tisana mi metto a letto e porto con me il cellulare.
Magari arrivasse qualche chiamata.
Mi sono ripetuta più volte di non pensare a nulla e chiudere gli occhi, che il sonno sarebbe arrivato da solo, ma niente, pensavo a quel che era successo con Marco e poi con quel tizio sconosciuto.
Allora mi è venuto in mente una cosa.
Ho notato solo che felpa aveva. Domani mattina a scuola vedrò.
Sento vibrare il cellulare.
Guardo lo schermo e noto che c'è una richiesta di amicizia su Facebook.
Sblocco il cellulare e appena vedo chi è sgrano gli occhi.
Era Lorenzo. A quest'ora mi chiedi l'amicizia? Ma che cazzo?
Sento la porta aprirsi, saranno i miei. Qualcuno sale le scale, alla porta si affaccia mia madre
"Tesò sei sveglia?"
"Sì mamma"
"Bene, io e papà andiamo a letto domani sarà una giornata impegnativa per noi" mi bacia sulla fronte e esce.Non accetto. Rifiuto. Meglio mi stia lontano. È vero che l'ho aiutato la sera dopo le botte che aveva preso Marco, ma questo non vuol dire che siamo amici.
Blocco il cellulare, metto la sveglia per le 6:40 e le palpebre cedono. Mi abbandono al sonno.
Driiin, driiiin
Apro gli occhi, mi alzo piano piano dal letto. Mi stiracchio e spengo la sveglia. Un altro giorno sta per iniziare. Stanotte avrò dormito solo 4 ore e ho delle occhiaie che toccano terra. Pensavo solo a quel che era successo ieri.
Mi lavo il viso, i denti, mi pettino, mi trucco; metto un paio di jeans stretti e una felpa larga blu. Le converse di ieri sera e scendo.
I miei non ci sono di già. Prendo quel che mi serve e mi avvio alla fermata.
Penso a ieri sera, non credo che dirlo a Marco sarebbe una buona idea..anzi. Pessima.
Vado alla fermata e sono veramente in anticipo. 30 minuti.
Decido di andare al bar davanti alla fermata. Entro. Vado al bancone e ordino un cappuccino e un bombolone.
"Tieni, 3 euro"
"Grazie" faccio per posare i soldi sul bancone, ma una mano mi blocca. Alzo gli occhi e vedo Marco che paga.
"Pago io per lei"
"Va bene, grazie Arrivederci" pronuncia il ragazzo che ci ha servito.
"Arriverci" dico
"Ehi principessa" mi bacia sulle labbra
"Ehi" dico io.
"Come stai?"
"Bene" dico. Ma non sto bene, deve averlo notato "sicura?"
"Sisi"
"Mh bene, andiamo alla fermata"
"Certo" Ci prendiamo per mano.
"Hai riflettuto, su ieri?"
"Ieri"
"Sì. Bhe cosa siamo..dopo che.."
"Ah si. Io ci ho riflettuto, ma non lo so" mento
"Mh ti capisco"
"Sai aspettare ancora un pò?" Chiedo
"Anche una vita principessa"
Sorrido.
Allaccio le mie braccia al suo collo e lo abbraccio, chiudo gli occhi, lui mi cinge la vita.
Gli sussurro nell'orecchio "Grazie.."
Non risponde. Quando riapro gli occhi mi ritrovo Lorenzo che mi fissa da un tavolino, da solo.
Non l'avevo visto. Appena mi vede che lo guardo si volta e continua a mangiare il suo dolce.
Che hai da guardare.
Mollo Marco e lui fa lo stesso.
"Andiamo se no perdiamo il pullman"
"Ahah già è meglio" sorride.
Usciamo dal locale e ci avviamo alla fermata. Mi volto e Lorenzo non c'è più. È già alla fermata. Ma cos?
Mi blocco. Marco se ne accorge.
"Ti senti bene?"
"S-si"
Proseguiamo. Appena passiamo davanti a Lorenzo, Marco si vota dall'altra parte.Arriva il pullman. Non c'è nessuno stamani.
"Vieni infondo?" Chiede marco
"Certo"
Andiamo infondo e mentre passo negli ultimi posti c'è lorenzo.
"Sempre in mezzo al cazzo questo quì" Sbuffa Marco.
Ridacchio.
"Non pensarci e non guardarlo"
Ci sediamo io al finestrino lui di là.
Metto le cuffie e mi appoggio alla sua spalla.
Penso a quel che mi ha detto nel bar, cosa dovrei fare. Sento di provare qualcosa, ma non sono sicura, se lo ferissi?
Credo si sia accorto che sono pensierosa e mi alza il mento con l'indice.
"Piccola.."
"Mh?"
"A che pensavi?"
"...a te"
Sorride. Sorrido. Mi bacia a stampo.Siamo arrivati. Scendiamo e entriamo insieme.
Lorenzo non ha fatto altro che guardarci. E quando ha visto che Marco mi ha baciato si è spostato davanti di 3 posti a noi.
Mi accompagna in classe.
"Ciao piccola ci si vede oggi"
"Ciao" stavolta mi da un bacio sulla guancia e devo dire che ci sono rimasta un pò male.
"Buongiorno" dice il prof di lettere
"Giorno" dice tutta la classe, tranne me.
Sono impegnata a pensare a cosa dire a Marco.Sono passate 2 ore e il prof ci saluta e se ne va.
Adesso dovremmo avere inglese. Posso fare quel che voglio.
Appena il prof esce entrano Lorenzo e Sara. Che cazzo hanno fatto tutto sto tempo.
Che ti importa eh?
Così per sapere
Sisi va bene
Ma vattene vocetta.Li guardi finché non si siedono. Lorenzo mi mette accanto a me.
Che cazzo?
"Ciá" dice. Se devi dirmi ciao scocciato, siediti davanti oppure vai dalla tua zoccoletta no?
Non gli rispondo. Ma credo se lo aspettasse.La budella entra dentro la classe.
"Cos'è sto casino?"
La classe si gira verso di lei
"Comunque non avete inglese, scendete in palestra".
Mi alzo per prima e scendo. Scendo le scale e mi dirigo sugli spalti.
Poco dopo arriva tutta la classe. Il primo a entrare è Lorenzo. Strano. Di solito è negli spogliatoi con la Saretta.
Entra nella stanza dove vengono disposti tutti i tipi di pallone. Basket, calcio, pallavolo ecc..
"Giochi tu?"
Alzo la Testa appena dal cellulare. Lorenzo..
"Na" dico scocciata.
"Ah già preferisci stare quà a fare l'asociale.."
"Levati dal cazzo.." dico con un sorriso finto.
Se ne va. Ma che cazzo vuole? Dove sarà Marco adesso? Mi chiedo. Scendo dalle scale degli spalti e esco fuori con lo sguardo di Lorenzo addosso.
Decido di mandargli un messaggio
"Marco dove sei? Devo parlarti"
Arriva quasi subito la risposta
"Vieni davanti ai bagni delle femmine, sono quà"
"Arrivo"Arrivo davanti ai bagni e lo vedo, è lì appoggiato al muto.
"Ehi principessa"
"Ehi" lo bacio
"Cos'era?"
"Era un bacio" ridacchio e anche lui.
"Che volevi dirmi?"
"Uff allora. Bhe allora.."
Sembra divertito dalla mia situazione.
"Ce la puoi fare" annuncia poi.
"Simpatico. Sai per me non è fac-"
Vengo bloccata dalle sue labbra sulle mie. Ci baciamo appassionatamente.
"So cosa volevi dire" dice.
Sorrido.
"Volevo solo vedere quanto ci mettevi, ma io non so aspettare"
Lo bacio io stavolta.
"Scendo a fumare vieni?"
"Va bene"
Scendiamo passiamo dalla palestra. Spero che Lorenzo non ci abbia visto. Devo dire che da ieri sera ho avuto paura. Dopo quelle minaccie.
Andiamo nel retro della palestra. Accende la sua sigaretta e me ne porge una.
"Grazie" la accendo. Cominciamo a fumare. Mi sputa tutto il fumo addosso.
"Marco!" Esclamo. Faccio lo stesso
Ride.
Mentre fumo mi fissa.
"Che c'è?" Ridacchio
"C'è che sei sexy quando fumi"
"Ahahah"
"Davvero non scherzo."
"Va bene, va bene, grazie"Finita la sigaretta
"Torno in classe, ah e oggi alle 3 in spiaggia devo dirti una cosa"
"Mmmh. Ok, a dopo."
"Ciao piccola" mi bacio e se ne va.