Capitolo 5

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Entriamo in presidenza. Il preside e' sulla sua sedia in pelle nera, sta scrivendo delle cose su un foglietto arancione e lo appende sotto la lavagna con una puntina.
Prima di girarsi verso di noi e dirr "Buongiorno ragazzi"
"Buongiorno" diciamo insieme io e lorenzo. Ci lanciamo uno sguardo di fuoco.
"Emh.. cosa avete combinato stavolta"
"Emh preside per me e' la prima volta in presidenza.."
"Non te l'abbiamo chiesto" dice lorenzo ruotando gli occhi.
lo guardo male.
"Non mi interessa prima o ultima volta, sapete che giorno e' oggi?" Fa una pausa. Essendo qui per la prima volta mi sento tremare le gambe, lorenzo e' troppo tranquillo, non mi ricordo quante volte si venuto qua' dentro, ma l'anno scorso in classe non c'era per niente.
"Oggi e' il primo giorno di scuola ragazzi" dice vedendo i nostri sguardi da inconsapevoli di che giorno fosse oggi.
"Devo appuntare quel che e' successo" prende foglio e penna "bene chi inzia?"
tutti e due stiamo muti. "Va bene decido io"
"No no inzio io" dico.
"Bene; nome e cognome"
"Erika Schiavetti"
Scrive continuo a parlare
"Sono entrata 2 ore di ritardo in classe"
"Mh.. quindi ti hanno mandato qui per questo?"
"Si"
gli scappa una risatina.
"Per quale motivo?"
"Ho dovuto aiutare una ragazzina in palestra si era fatta male"
"Ok puo' andare" mi fa l'occhiolino.
"Arrivederci" continua
" 'Derci" Rispondo
"Ah ah signorina!"
Mi affaccio alla porta "si?"
"Aspetti il suo compagno qui fuori"
Cosa?! "Eh?"
"Ha sentito lo aspetti qui fuori ora puo'andare"
Esco mi appoggio al muro. Che palle. Perche' dovrei aspettarlo. Non sa la strada forse? Mentre mi dispero perche' devo aspettare il coglione son passati 23 minuti..
Dai miei pensieri mi riveglia una voce "Ehi bella"
Non alzo nemmeno la testa sara' qualche coglione che e' venuto qui per rompere le palle "senti coso se sei venuto qui per prendere per il culo vattene da dove sei venuto!" Esclamo
Nessuna risposta alzo la testa, il suo sguardo e' un po' pietrificato e divertito, merda era marco.
"grazie" ridacchia "me ne vado allora ti gira male in questo momento"
"No no resta pure.. scusa.. solo che.. uff lascia stare"
"Solo che ti hanno mandato in presidenza"
"gia' "ruoto gli occhi
Sorride con i suoi denti perfetti e grandi. le sue labbra sono carnose e perfette, bhe lascio stare gli occhi che sono 'oceano pacifico' i capelli sono bagnati e in su. la maglietta e' attillata ai pettorali, deve aver sudato parecchio perche' la maglietta era una delle piu larghe che possa aver mai visto
"Mi sciupi lo sai?"
"Mh?" Arrossi
"niente niente" ride. Ha una risata seria ma sembra che abbia un che di bambino in fondo, ti trascina con lui. Rido anche io.
Ma mi sorge un dubbio "Come mai sei qui?"
Smette di sorridere "Oh no niente, andavo a fumarmi una sigaretta.. tu fumi?" Mi chiede
"Si ma sto cercando di smettere"
"Mh capisco" mi sorride e tira fuori un pacchetto di pallmall azzurre.
"No dai.." gli dico sorridendo e mettendomi la mani sugli occhi.
"Ahaha dai tanto una che ti fa.! Vieni con me dai"
"No si eh so qui da preside devo aspettar-" sento la porta della presidenza che si apre. lorenzo esce e si avvicina a me
"andia-" appena vede marco si pietrifica e le sue mani si trasformano in un pugno e guardo marco che e' poco piu' alto di lui lo fissa. Segue ogni suo movimento
"Ah.. aspettavi questo qua'.."
"Emh.." sono in imbarazzo. Molto in imbarazzo. "Si" dico arrossendo. Chissa che idee si fara' adesso.
"Che sei amica anche di questo..?"
guardo male lorenzo.
"Sta zitto.."
"che ci fai qui coglione? Ne vuoi altre" chiede a Marco
"Mah a me e' sembrato che in palestra non eri poi cosi un granche', un criceto picchia meglio"
lorenzo sgrana gli occhi diventa bordeaux in volto e fa un passo verso marco.
"Cosa hai detto brutto.." gli blocco il braccio
"Fermo" gli sibilo "ah e sei tu il coglione che ha una ragazza che fa del male alle piu piccole"
lorenzo mi guarda male perche mi sto dirigendo verso marco
"lascia stare, lo sai che e' uno stupido, non devi confodertici, okay? stai calmo adesso" gli appoggio la mano sul petto. Non mi risponde fissa ancora lorenzo "okay?" Ripeto
Sospira "okay"
"Vado non mi faccio di certo rovinare la giornata da sto qua'... ciao bellissima" mi bacia sulla guancia e mentre lo fa sussurra "attenta a lui.."
Annuisco piano " ciao"
se ne va e mentre lo fa si mette una sigareta in bocca. Come sara' bello. E fra l'altro mi ha trattato bene, per ora. È stato molto affettuoso con me, non mi ha giudicato per quello che sono fuori. Non ha avuto problemi a parlare con me e di solito se gli altri mi parlano lo fanno per un preciso motivo.
Una spallata mi risveglia. "Sali muoviti"
"Salgo quando voglio"
"Senti carina io sono stato 30 minuti là dentro tu solo 10 non puoi capire cosa è quell'uomo! Ah ma già sei amica di quello stammi lontana"
"Non ho problemi"
"Sarà meglio"
Gli mostro il dito medio
Sì blocca "credi non ti abbia visto?"
"boh questo lo sai te" rispondo a tono.
"Scema" si acciglia "lo sei sempre stata, con un problema anche.."
Eccoci. Quello che mi aspettavo la conversazione era diventata troppo tranquilla
"Bona vado in classe"
Non rispondo e resto ferma per un pò sotto le scale.
Mi metto una mano davanti allo stomaco e salgo. Sospiro.
Appena entra lorenzo entro anche io.
La prof ci dice "Bene. Ora sedetevi."
Ci sediamo ognuno ai rispettivi posti.
Continuia a parlare "..come dicevo prima insomma, dovete fare un progetto" progetto?
Alzo la mano "Progetto?" Dico
"Sì cara su le sostanze chimiche che si trovano sul pianeta"
Dio mio.. tutti gli anni la solita ricerca, ma nn si è stufata?
"Allora facciamo i gruppi tanto c'è mezz'ora, li faccio io e non voglio obiezioni, sia chiaro!"
Annuisce tutta la classe
"Allora.. Medici con Tavoletti
Alfonsi con De Luca.." e continua fino a che non arriva al mio nome.
"Schiavetti con.." Ti prego non lui non lui non lui "..baccetti, consideratela una specie di punizione, vi conoscerete meglio e forse smetterete di essere l'uno contro l'altro"
"Ma cosa professoressa! Io con lui non ci sto"
"Appunto prof" dice anche sara
Che c'entra lei non ho capito, forse si saranno messi insieme da quel che ho visto negli spogliatoi.
"Prof davvero io con la sfigata non ci sto"
"AVEVO DETTO NIENTE OBIEZIONI!" Urla
Ma che cazzo urli!
Lorenzo la guarda un attimo "se domani ha il mal di gola poi.."
La classe ride. E anche io
"Baccetti non vorrà dinuovo andare in presidenza vero? Ecco allora stia zitto"
"Ma-" la prof le lancia uno sguardo di fuoco
Sì zitta.
Pronuncia gli ultimi 2/3 gruppi e suona la campanella. Grazie a Dio. Mi precipito all'uscita. Troppo tardi per dire 'libera'. Che una mano mi tocca la spalla "ore? E luogo?" Conosco troppo bene quella mano.. Lorenzo
"In biblioteca alle 3:30 oggi! Se no nn so quando"
"Oggi?" Sgrana gli occhi
"Senti coso prima lo faccio sto minchia di progetto con te meglio sto quindi oggi in biblioteca alle 3, se no trovi qualcun'altro per fare sto progetto"
"Okok, cristo santo capisco perché sei sola, un carattere come il tuo chi lo accetta!" Fa per andarsene ma lo volto.
Gli pianto uno schiaffo e rimane sbalordito da ciò che ho fatto. Scendo le scale. Ma mi appoggia al muro "Rifallo e sei morta, non sei nessuno ok?" Dice, "non sei nessuno" mi sussurra all'orecchio.
Eh no questo è troppo. Gli pianto una ginocchiata nelle palle e lo lascio lì "io sono Erika cretino! E quel nessuno sei tu" gli sussurro all'orecchio. Con la stessa voce che ha fatto lui.

Arrivo a casa incazzata nera e menomale che i miei nn ci sono perché ho fatto cadere pure un quadro vicino alla porta da quanto l'ho sbattuta.
Mi accascio a terra e comincio a piangere.
Sarò stata lì per mezz'ora. Ora sono il bagno che mi fisso allo specchio, ho il mascara colato e l'eyeliner e rimasto solo una riga che va a sparire verso la fine.
Ha ragione non sono nessuno e mai lo sarò. Dice il vero. Non posso fare quel che faccio.
E a pensare che alle 3:30 devo andare in biblioteca con lui.
No aspetta un attimo che ore sono?
2:45 merda secca!
Mi cambio, mi rimetto un maglione più leggero verde dinuovo gli stessi Jeans e un paio di vans stavolta verdi.
Scendo prendo la borsa, chiavi, telefono, cuffie e occhiali e mi dirigo fuori. Sono le 3, bene in trenta minuti, circa sarò là.
Arrivo davanti alla biblioteca e vedo Lorenzo appoggiato alla colonna. Indossa una camici blu e un paio di jeans a cavallo basso e delle converse blu, abbinate sicuramente con la maglietta. Mi vede e si avvicina, pensa di farla franca? Eh no caro mio. Mi sposto e entro lui esita un attimo ma poi mi segue.
la biblioteca è molto grande, ha 5 sale. Quella che preferisco è quella dei computer nn ci va mai nessuno.
Entro dentro ma vedo gente e esco. Mi scontro con Lorenzo e perdo l'equilibrio, ma mi prende per la vita.
"Ciao" ride "fatta male?"
Mi libero della sua presa e vado nella sala dei 'lettori principianti'
Lorenzo dietro di me dice "si fa per me, anche se dovrei andare nella zona esperti" ridacchia.
Cerca di parlare ma mi sa che parlerà da solo oggi. Tutto il tempo.
Mi affaccio ed è libera.
Vai. Entro e mi siedo in una sedia arancione di pelle. Lui si siede di fronte a me. Ci separa troppo spazio. Così la ricerca non si può fare.
Lo guardo, mi guarda. L'ha fatto a posta per farmi parlare. Pezzo di merda. Mi rassegno metto da parte l'orgoglio una volta e dico:
"So che l'hai fatto a posta per farmi parlare, ma devi sederti quà"
"Agli ordini" assume la posizione sull'attenti e questo mi fa ridere.
"Hai riso" ridacchia.
"No ti sbagli" dico.
"Cominciamo"
Un attimo. Dove è il materiale? Merda. Sembra accorgersene anche lui e mette la mano dietro la nuca e ridacchia.
Metto la testa fra le mani "Che coglioni! Già mi tocca fare la ricerca dell'anno scorso, fra l'altro con te. Poi a casa è stato tutto una merda. Per colpa tua." Lo indico "mi alzo dalla poltrona che va a sbattere contro l'altro tavolo. "Tu sei quello che mi ha rovinato la vita, insieme a tutti gli altri" fo una pausa. Vorrei dire qualcos'altro, ma un nodo in gola mi blocca. Cerco di trattenere le lacrime ma non ci riesco. Così mi volto. Prendo la mia borsa e esco di lì. Prima prendo aria meglio è. Comincia a mancarmi. Sono fuori finalmente. Appena la porta si chiude lui mi chiama "Erika!"
Lo ignoro "Erika!"
Proseguì la tua strada.. non girarti. Il suo passo è più veloce e capisco che sta correndo volto un attimo e vedo che mi sta raggiungendo. Perché tutte a me? Basta. Vita del cazzo nn mi hai già fatto del male!
Corro anche io adesso fra le lacrime ma mi stanco presto, così Inciampo in una buca. Questo incita il mio pianto e così continuo. Alzo gli occhi e mi ritrovo quelli di Marco davanti.
"Cucciola." Mi alza il mento.
Non so che mi prende, però allaccio i miei bracci al suo collo e lo abbraccio. Lui esita un attimo ma mi prende a vita.
"Vieni ti aiuto.." dice dolce.
Mi riabbraccia. Singhiozzo come una bambina di due anni.
Devo averlo seminato quello stronzo.
Ma appena lo penso sento una voce dietro di me. Marco molla la presa lentamente. "Aspetta piccola"
Annuisco
"Dopo parliamo"
"Tu? Ancora?" Dice lorenzo.
"Che le hai fatto!" Appena mi volto vedo Lorenzo a terra. Si rialza appoggiando i gomiti a terra.
Ma Marco si mette su di lui e lo piena di cazzotti in faccia.
Ora sta esagerando, corro verso di lui
"Marco basta lascialo stare adesso! Ne ha prese abbastanza!"
Marco si blocca subito. Si alza. E lo stesso fa lorenzo, barcollando.
Marco dice "questo è per Erika"
"Okok " dico "va a casa ora. Grazie" gli sorrido.
Anche lui fa lo stesso ma prima di andarsene prende un fazzoletto lo bagna e mi aggiusta il trucco. Lorenzo ci fissa. Sento il suo sguardo su di noi. Marco è davvero speciale. A pensare che appena l'ho visto mi sapeva di persona poco seria, come tutti gli altri. Quando ha fatto mi bacia sulla guancia e se ne va. Non ha spiccicato parola. Sarà strano ma mi fa sentire bene. È un giorno e mezzo che lo conosco.
Vado verso lorenzo. Anche se nn lo sopporto non si meritava tutte quelle botte. È veramente messo male.
Mi avvicino sempre di più. Lo guardo ma lui si fissa le scarpe ed è appoggiato con un braccio a muro. Che fo? Che dico?
Prima che possa collegare il cervello alla bocca dico "stai bene?"
Lui alza lo sguardo ha il labbro inferiore rotto al lato.
Non parla.
Cosa faccio? È colpa mia di tutto. Se nn fossi corsa via e nn avrei incontrato marco..
Decido di portarlo a casa. Magari gli serve del ghiaccio.
Gli prendo il polso alza il viso dinuovo "vieni" dico.
"Dove?"
"A casa mia, ti do del ghiaccio"
"Non serve grazie faccio da me"
"Shh andiamo"

Così gli prendo la mano e ci dirigiamo verso casa mia.

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