Eppure continuo ad amarti. - Giada Price

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ALLORA ALLORA ALLORA
Parlo ora (Sono la Elena di fine capitolo se non si fosse capito)
Semplicemente la fine mi piaceva molto per poterla rovinare con il mio angolo
Quindi eccolo a voi
Comunque Cassie_Wayland
Spero che ti piacerà Olivia_ramirez_chase
Enniente
Godetevi il capitolo e spero che possa piacervi
E sarebbe meglio leggere la canzone finale perché ci sono i commenti di Giada
Ho detto tutto
Vi salutò direttamente qui
Ciao


Volevo andarmi ad allenare ma qualcuno, qualcuno di fantastico, mi aveva preceduto e aveva degli auricolari alle orecchie mentre faceva a pezzetti manichini. Decisi che volevo andare lì e baciarla sulla guancia, così, come una sorpresa, ma poi decisi che se mi doveva ammazzare sarebbe dovuto essere più divertente. Le tolsi l'auricolare e mi ritrovai con una spada alla gola.

-Sai che potevi finire a fettine?- chiese lei, io non nascondevo il mio divertimento -Non l'avresti fatto. Comunque invece di trafiggere poveri manichini innocenti, perché non sfidi me?- dissi sorridendo ancora come una matta.

-Perché non sono stupida Price- -Paura di perdere?- -No, certo che no, ma di norma non sfido una figlia di Ares senza un motivo, ma dai, ora che me lo hai chiesto, vai, attaccami- Si mise in posizione di difesa, ma diciamo che non funzionò molto bene. Dopo tre secondi le stavo a pochi centimetri, ma poi scappò di nuovo. E continuammo così per circa un'ora, o almeno finché lei non mi svenne addosso.

All'inizio arrossii, poi mi ricordai che era svenuta e mi preoccupai, probabilmente come non avevo mai fatto prima. La presi in braccio e velocemente la portai in infermeria.

-Come sta?- chiesi camminando avanti e indietro mentre Lee curava Olivia. -Sto cercando di capire- -E allora capisci in fretta!- -Non è così che funziona!- -E  fallo funzionare!-

Continuai per un po' a fare avanti e indietro. -È avvelenato- -Cosa?- -Ho detto che la ferita è ancora avvelenata e inoltre lei sta male, prima aveva novantanove Fahrenheit ma ora si è alzato a centotre- (Per farla breve, prima aveva poco più di trentasette gradi ora circa trentanove e mezzo, gli statunitensi sono strani con le temperature) mi misi le mani in faccia -Ti prego dimmi che scherzi- lui scosse la testa. -Starà in infermeria come minimo una settimana forse di più, questa volta vogliamo accertarci che il veleno guarisca definitivamente- presi un bel respiro -Ok...- poi lui se ne andò e io mi sedetti vicino ad Olivia tenendole forte la mano. -Perché non mi dici mai niente?- sussurrai quasi sull'orlo delle lacrime.

Olivia si svegliò poco dopo, in preda al panico e urlando come solo una semidea saprebbe fare. La sua mano era sudata e aveva il respiro veloce e affannato. -Ehi ehi calma.- le dissi.

-Che cosa è successo?- chiese, sembrava terrorizzata. Ci provai, sono sincera, ma sotto quegli occhi grigi non potei guardarla male.

-Hai la febbre alta, e il veleno non se n'era mai andato del tutto, dovrai stare qui una settimana- provai a metterle una mano sulla fronte per controllare se la febbre di fosse abbassata ma non fu così. -È avvelenata? Di nuovo? E ho la febbre?- sembrò avere un capogiro e mi preoccupai ma poi sembrò stare come prima. -Quindi sono avvelenata e malata- feci di nuovo sì con la testa

-Avvelenata. È avvelenata di nuovo. E io sono malata.- ripetè per la terza volta. Le volevo dire che l'aveva capito perfettamente ormai ma mi concentrai su un'altra cosa.

-Si. Questa cosa che non mi dici mai quando ti fai male non va bene sappilo- dissi involontariamente in tono freddo, volevo che mi dicesse quando stava male, come potevo aiutare se no?

Progetto The Poisoned CampDove le storie prendono vita. Scoprilo ora