No, segreto professionale - Giada Price

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Mi ero svegliata a causa di un brutto sogno quella mattina, non ricordo bene cosa avevo sognato, ma non mi interessava nemmeno riviverlo quindi stavo bene così.

Mi alzai, ancora in pigiama, ed uscii dalla mia cabina.

Me ne andai al lago e mi sedetti per terra a guardare le onde. -Sei sveglia anche tu?- mi girai e vidi Olivia dietro di me. Istintivamente sorrisi.

-Ho dormito poco- ammisi -Anche io- poi si mise vicino a me.

-Vuoi dirmi che cosa hai sognato?- chiese -Sì, vorrei. Ma non me lo ricordo- lei ridacchiò.

-Tu?- -Niente di che, i soliti incubi da semidio, nulla in particolare- -Lo sai che con me puoi parlare, vero?- lei appoggiò la testa sulla mia spalla ed io arrossii. -Sì.-

-Comunque ti ricordo che dobbiamo ancora fare quella passeggiata nel bosco- -Era Agata che aveva accettato non io- ci rimasi leggermente male -Facciamo dopodomani?- chiese poi e il mio sorriso tornò. -Sì, perché no-

Passammo ancora un po' di tempo a chiacchierare ma poi arrivò il momento della colazione e dovemmo andare ai nostri tavoli.

Non c'è bisogno di dire che passai tutta la colazione a guardarla. Ma fu allora che mi venne un'idea, così, volevo farle un regalo.

Pensai alle cose che avrebbe potuto volere.

Civetta? Banale ma carino.
Una bandana? Ok, quella piacerebbe a me
Un disco di Ariete! Ma effettivamente io dove lo trovo? In America poi? Sono abbastanza illusa.

Sbattei più volte la testa sul tavolo con tanto delle occhiatacce dei miei fratelli.

-Dormito male?- chiese Eric -Sì, ma non è quello-

Poi mi venne un'idea (fortunatamente prima di mettermi ad invocare per sono una musa). Le avrei regalato uno scudo, anzi, lo scudo.

Lo aveva riportato al campo, no? Allora da qualche parte dovrà pur stare. Pensai mentre passeggiavo a vuoto per il campo.

Poi vidi Sol sugli spalti dell'arena e decisi di farmi aiutare da lei, una mano in più non fa mai male, no?

Volli richiamare la sua attenzione. -Wewewewewe- -Che vuoi, Giada?- -Ho intenzione di fare un regalo ad Olivia- -Un anello?- suggerì lei -Magari le fai la proposta- -No- Ma non stiamo nemmeno insieme! Purtroppo.

-Hai qualche idea- chiese lei -Sì ma non so dove trovarlo- Trovalo te uno scudo che non si vede da sei anni -Mi è dato sapere cosa vuoi farle?- -No- -E ti sembro un oracolo? Come faccio a saperlo?- GENIO. LA STANZA DELL'ORACOLO! È lì che vengono messi tutti i tesori di guerra.

-Sol- -Dica- -Sei un fottuto genio- -Lo so. Anche se non so perché me lo dici- poi iniziai ad andarmene -Io vado!- Sentii Sol rispondermi ma non mi importava più di tanto, quindi feci finta di nulla e me ne andai, tanto quan'è l'ultima volta che ha detto veramente qualcosa di importante?

Entrai nell'enorme casa blu sotto gli sguardi di quella sottospecie di ghepardo/leopardo. Lo guardai a mia volta, com'è che si chiamava? Oh beh, non mi importava più di tanto.

Feci qualche corridoio e poi iniziai a salire la scale di quella che era più una cantina che una stanza per l'oracolo. Aprii la botola sopra di me ed entrai nella stanza abbastanza buia.

La prima cosa che notai, oltre al disordine che famiglia Price spostati proprio, era la mummia di una donna seduta e con uno sguardo vuoto. Avete presente quando penso ad Olivia che ho quella aria felice? Ecco, quello è uno sguardo perso e sognante, qui era proprio vuoto. Sembrava che nemmeno ci fossero gli occhi, tuttavia era inquietante, e anche parecchio.

Io ero stata poche volte qua, forse una o due, ma non avevo fatto niente di che, quindi non avevo nemmeno mai cercato qualcosa in particolare.

Dopo il mio solito lanciare le cose all'indietro per levarle di torno (e con questo si intende cose inutili, i tesori di guerra cerco di spostarli e basta, aver annusato il fazzoletto di Afrodite per mera curiosità (che se volete sapere odorava di libri nuovi e brezza marina) e lanciato diverse occhiatacce all'oracolo del tipo "Se ti muovi e provi a spaventarmi sono cazzi tuoi" riuscii finalmente a non trovare lo scudo.

Esatto. Non lo trovai.

O almeno, non lo trovai finché non mi accorsi che era attaccato alla parete e non messo a caso su qualche tavolo o mobile.

Ok, vi sembrerò cretina (E non sto dicendo che avete torto), ma se il mio difetto fatale è la distrazione non posso farci assolutamente nulla. Comunque per riassumervi in breve la scena è stata una cosa simile a quando cerchi una cosa, non la trovi, arriva tua madre e compare improvvisamente. Qui Agata Price non c'era, e non riesco a capire se sarebbe stato meglio o peggio il contrario, ma riuscii a trovare lo scudo quindi sticazzi di quello che è successo prima.

Cercando di fare meno rumore possibile scesi le scali della soffitta e rifacendo il percorso di prima mi ritrovai di nuovo davanti al felino maculato. Solo che là c'era anche il Signor D con le braccia incrociate che mi guardava male.

-Mi sembra che fosse vietato entrare nella soffitta senza ordini precisi- -Chirone mi lascerebbe andare- dissi io cercando di convincere il dio.

-Ma va'.- -Quindi?- -Io non sono Chirone- Uffaaaaaaaa.

-Ma ti lascio andare- -Davvero?- -Sì, se porti via della roba da quel posto fai solo che bene, è troppo pieno. Più che altro, non prendere oggetti pericolosi, che poi la responsabilità va a me-

-Bene allora io vado- -Sì come vuoi Jade Prire- -Ma lo sa che è il mio nome solo tradotto in inglese?- -Come vuoi, ora sparisci-

Cercando di non farmi beccare da qualcuno raggiunsi la cabina di Ares, presi un fiocco (rigorosamente rosso) e lo misi sullo scudo. Quanto mi impegno.

Decisi di andare a cercare Olivia, e dove se non all'arena? Se c'è un posto dove posso trovarla è sicuramente o quello o la spiaggia.

Effettivamente incontrai Olivia.

Che appena mi vide mi venne incontro.

-Oddei dove l'hai preso? Come fai a essere ancora viva? Ti ha messo in punizione?- chiese lei, era veramente adorabile. (Sì Olivia, lo faccio per darti fastidio)

Io ridacchiai. -Calma. Nessuno mi ha visto, e il resto è un segreto. Comunque è per te.- In realtà Dioniso mi aveva visto, ma così sembrava tutto più eroico, ok no, semplicemente non volevo che pensasse che fossi finita nei guai.

Lei lo prese e lo guardò quasi incapace di realizzare che fosse effettivamente tra le sue mani di nuovo.

-Dei, sei seria?- chiese lei ancora incredula. -Mai stata più seria.- dissi sorridendole, ok, mi sono giocata un possibile regalo per il suo compleanno, ma almeno ora era felice.

-Grazie grazie grazie!- mi abbracciò.

Mi dessi anche un bacio sarei la persona più felice del mondo.

-Beh, non lo provi?- le chiesi indicando lo scudo orami a terra.

-Si. Ma prima devi raccontarmi come l'hai preso.- Eh sapessi, forse un giorno lo verrai a sapere.

-No, segreto professionale.- le risposi e portandomi una mano sul cuore. Di solito è una cosa che farebbe Sol, ma da brava Drama Queen che e mi ha un minimo contagiato.

-Va beneee, allora vieni a provarlo con me.- -Con piacere.-

CI HO MESSO UN PO'
Peró dai sono 1185 parole escludendo questo "angolo"
E quindi niente
Spero che vi sia piaciuto
Ricordiamoci: Sol mood che in questo capitolo non c'entra nulla ma Sol c'entra sempre
Bene
Invoco la grande genia della lampada aka Cassie_Wayland
E.....
Ciao? Sì
Ciao

Progetto The Poisoned CampDove le storie prendono vita. Scoprilo ora