Ti sequestro i libri - Giada Price

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-Andiamo- dissi trascinando Olivia fuori dalla cabina di Atena. Era mattina presto, e dovevamo andare a fare colazione. -Non mi va, voglio stare con te- dissi attaccandosi al mio braccio tipo koala.

Fortunatamente i suoi fratelli erano tutti andati a fare colazione.

Le diedi un leggero bacio sulla fronte. -Ti sequestro i libri- -Sono dislessica- -Quelli in greco- lei mi guardò male -Non lo faresti mai- -E invece sì, me li leggo io- lei si alzò controvoglia e poi mi abbracciò, sempre in versione koala.

-Non mi vaaa- disse con la voce soppressa dalla mia maglietta -Dobbiamo andare- -Uffaaaaa- si staccò e poi andò verso la porta. Io la seguii.

Durante la colazione ci mettemmo schiena contro schiena, riuscivamo a sfiorarci le mani.

Durante il bel mezzo della colazione (e mentre mangiavo un cornetto, come hanno osato interrompermi) Sol fece intrusione nel tavolo di Ares. Ora, Chirone avrebbe avuto da ridire, ma a Tantalo di noi fregava poco e niente, anzi, mi voleva morta.

-Parliamo- disse la mia migliore amica facendo spostare più verso destra Eric e sedendosi. -Di cosa?- -Devi baciare Olivia entro tre giorni- io scoppiai a ridere.

-E perché?- chiesi ancora ridacchiando -Ho fatto una scommessa con questo qui- disse indicando Eric -Ho un nome, sai?- -Zitto, Walking Dead- -Ma che puoi non puoi corromperla!- -Non l'ho fatto!- -Lo volevi fare- -E come? A Giada servirebbero molti cioccolatini per farsi corrompere, e non ne ho così tanti!- -Ci saresti riuscita- -No, al massimo l'avrei minacciata di morte- a quella frase strabuzzai gli occhi. Come scusa? Anzi no, non voglio risentire pensai.

Mentre quei due continuavano a discutere, io scrissi un biglietto che poi passai senza farmi notare nella mano di Olivia. Continuai a guardare quei due accanirsi l'uno sull'altra. Alla fine sapevamo tutti che lo facevano solo per gioco, però dopo un po' diventavano estenuanti.

Mi venne un'idea, chiesi un cioccolatino alle ninfe e poi me lo misi in tasca.

Finito di mangiare, lasciai Eric e Sol a discutere e mi diressi verso la cabina di Ares, dove avevo chiesto ad Olivia di raggiungermi.

Dopo pranzo la cabina di Ares era sempre vuota, raramente c'era qualcuno dei miei fratelli.

Arrivai prima io della mia ragazza, che busso poco dopo. Io le chiusi la porta alle spalle.

Lei si guardò un po' in torno -Che disordine- sussurrò, aveva quasi un tono disperato che mi fece ridacchiare.

-Sei qui per questo- -Commentarti la camera?- chiese lei sedendosi sulla mia scrivania. -No, aiutarmi a pulire- -Non ci penso nemmeno- -E daiiiii- provai a farle gli occhi da cucciolo ma sembrava si stesse costringendo a non guardarmi.

-Ti giuro che ti do un bacio se mi aiuti- di sembrò pensarci un attimo -Sei tirchia, ma va bene- -Grazie- le baciai la guancia.

-Quindi, questo bacio?- -Ah sì- tirai fuori il bacio perugina che avevo in tasca e glielo diedi. Lei era totalmente scioccata dal mio gesto, quindi le feci l'occhiolino.

-Ehi, non ho mai specificato che bacio ti volessi dare, anche se l'altra scelta non sarebbe stata male- ammisi in fine. Lei era arrabbiata, molto. Ma era anche divertente se devo dire.

-Ora mi devi aiutare a pulire- -Ma col cazzo- -Mi avevi detto che se ti avessi dato un bacio mi avresti aiutato- -A me questo sembra un cioccolatino- -Allora, uno, il cioccolato è sempre buono, due, quello e un bacio perugina, sempre bacio è- lei sbuffò non volendomi guardare. Poi però sembrò calmarsi leggermente.

-Tanto lo sai che ho ragione, Romano- -Odio quando è così- io ridacchiai -Invece io amo quando è così- -Ti odio- Le diedi un leggero bacio all'angolo delle labbra, così, per tentarla un po'. -No tu mi ami- le sussurrai all'orecchio e lei diventò rossa.

-Ora però voglio il bacio vero e non provare a darmi un altro cioccolatino- io ridacchiai e la baciai forse per la millesima volta in quei giorni, però non mi bastava mai. Poi però entrò Sol. (E voi direte, "così a cazzo?" "Sì, così a cazzo" risponderei io)

-Giada ti volevo chiede- poi si bloccò, e non solo con le parole, le si immobilizzò tutto il corpo. Ci guardava senza nemmeno sbattere le palpebre. Poi c'eravamo noi. Entrambe rosse come pomodori e ancora a pochi centimetri l'una dal viso dell'altra. Ci allontanammo all'istante.

Luce invece stava ancora sbigottita lì all'ingresso a fissarci. Aveva un'espressione che racchiudeva felicità del tipo "tra poco esplodo" e sconvolta del tipo "Non ci posso credere finché non lo rivedo"

-Sol non metterti ad url- -IO LO SAPEVO! SÌ, CAZZO! ERIC MI DEVE CINQUANTA DRACME!- e poi scappò via non chiudendo nemmeno la porta e lasciando me e Olivia perplesse. Io e la mia ragazza ci guardammo un attimo e poi io scoppiai a ridere. Vi presento Sol, signori.

-Uffa, si stava bene da sole- io ridacchiai all'espressione lievemente corrucciata di lei ancora seduta sulla mia scrivania. Io ridacchiai. -Ti da fastidio che i nostri amici lo sappiano?- chiesi -No, ma stare da sola con te non sarebbe stato male per qualche altro giorno- Ridacchiai di nuovo.

-Beh, ora hai tre secondi per goderti questa tranquillità- dissi -Tre se- ma non fece in tempo a finire la frase perché l'orda dei nostri amici capitanati da Sol, e subito dietro di lei Luca e Aurora, fece irruzione nella cabina.

Bene
Voi aspettavate da molto questo, vero?
Eccovelo qui, quindi, partendo da questo punto, poi potete dire ai vostri oc quello che vi pare sulla Giadivia.
Bene, ora è tardi, quindi me ne vado a dormire
Io ti invoco @ che ha un paperotto non-binary (tranquillo Romeo te rimani tranquillamente la paperella gay)
Enniente
Mi dileguo plebei
Cia

Progetto The Poisoned CampDove le storie prendono vita. Scoprilo ora