1# Los Angeles

56 2 2
                                    

Mi trovo sul palco di uno degli stadi più prestigiosi degli State, il pubblico grida il mio nome: "Anto! Anto! Anto!", io sono dietro le quinte mentre mi preparo ad entrare: Sento le gambe che mi tremano, il cuore che mi batte all'impazzata e l'eco delle voci del pubblico rimbomba nella gabbia toracica. Il direttore che si preoccupa di far seguire la scaletta del concerto mi fa cenno che è ora di uscire. Mi faccio coraggio e mi alzo; poco prima di varcare la soglia del backstage mi mette una mano sulla spalla e dice:" Mi scusi signore stiamo per atterrare, deve allacciarsi la cintura"

Apro gli occhi, sono ancora spaesato per via del bellissimo sogno che stavo facendo, poi connetto, annuisco all'hostess e indosso la cintura di sicurezza... già, era solo un sogno, penso tra me e me, per poi voltarmi verso il finestrino ed ammirare il paesaggio mozzafiato che potevo osservare grazie all'alta quota.

Avevo mollato tutto e tutti: Università, amici, famiglia... qualsiasi cosa per inseguire il mio sogno. E non parlo di andare negli States, nonostante anche questa sia una delle cose che ho sempre voluto fare nella mia vita... ma di diventare un cantante e vivere di musica.

So che sono stato abbastanza confusionario, ora cerco di spiegarmi meglio e già che ci sono mi presento: Sono Antonio, Anto è meglio, ho vent'anni e sono nato in Italia. Come ho detto prima, il mio sogno è sempre stato quello di fare il cantante, oltre ad andare a vivere negli Stati Uniti e, come stavo raccontando prima, ho realizzato quest'ultimo per cercare di coronare il primo.

Ovviamente non sono partito per Los Angeles alla cieca, ho mandato un mio inedito alla Geffen Records, e non solo, sperando di ottenere qualche feedback positivo; non potevo immaginare che proprio uno degli studi migliori degli States mi avrebbe richiamato! Infatti, domani ho un incontro con il manager dello studio con cui discuterò di lavoro.

Comunque, finalmente ci hanno fatto scendere, ed una volta superati i controlli di sicurezza, prendo un taxi per raggiungere l'albergo. Anche adesso mi trovo a guardare fuori dal finestrino per osservare le differenze così evidenti tra il mio paesino ed L.A. Ed è così che la mia indole da turista ha preso il sopravvento, finendo per visitare tutte le mete principali del paese.Non potevo lasciarmi sfuggire l'opportunità di fare una foto sulla "Walk of fame" o visitare il parco Griffith o la Walt Disney Concert Hall, senza contare che non andrò via senza una foto con sullo sfondo la scritta "Hollywood" 

Mentre cammino faccio innumerevoli foto, mi sono completamente perso nella bellezza di questo posto e, da perfetto imbranato quale sono... finisco addosso a qualcuno. "Oh... Dio scusami , tutto bene, ti sei fatta male?" Dico mentre mi auto insulto mentalmente... ho anche fatto cadere il suo caffè, che idiota "No tranquillo non è nulla, tu piuttosto tutto ok?" Sono un cretino! Lei si preoccupa per me? "No sul serio sto bene, piuttosto aspetteresti qui due minuti?" Chiedo sperando in una risposta positiva, "Va bene... ma perché?" Mi domanda incerta "Ora vedrai, tu solo... aspetta qui" Mi sono diretto allo Starbucks che avevo visto mentre arrivavo qui e prendo un cappuccino. "Il tuo nome?" Chiede velocemente il commesso avendo altri clienti dopo di me "Antonio" Rispondo senza pensarci. Pago e ritorno sulla scena del delitto, per fortuna la ragazza è ancora lì ad aspettarmi. "Ecco qui, non sapevo cosa prendere così ho preso ciò che piace a me, spero vada bene" Arrangio velocemente imbarazzato "Ma non dovevi, grazie mille" Mi sorride "Beh allora buona giornata, scusami ancora" E mi allontano il più velocemente possibile da quella scena imbarazzante, spero non abbia pensato ci stessi provando, non vorrei si fosse sentita a disagio...

Quindi, dopo questo episodio da dimenticare e dopo aver visitato la maggior parte delle attrazioni turistiche famose, ritorno in Hotel, faccio una doccia, e mi metto a letto. Chiudo gli occhi e cerco di prendere sonno... inutile, sono troppo agitato, credo che scriverò un po'. Provo a buttare giù qualche idea ma non mi viene in mente nulla, speravo di riuscire a comporre almeno l'inizio della prima strofa! Poi non so perché penso all'incidente con quella ragazza e perchè no, perchè non iniziare la canzone proprio così?

"All started in that street, you straight in your way, me Lost in my dreams, was the fate to make us meet or just me always that clumsy. Your coffee fell down I bought you a new one, I hope at least you had some fun. You gave me your smile, my eyes moved aside, like my brain was afraid to make our looks collide " 

Ok è abbastanza acerba come idea iniziale, ma ci si può lavorare, magari con qualche parola più ricercata e con la base giusta ne potrà uscire una hit... anche se al momento l'importante è sperare che l'incontro di domani vada bene. Mi rimetto a letto e riprovo a prendere sonno continuando a pensare all'incontro di stamattina fino a che non riesco finalmente nel mio intento.

Sento il rumore della sveglia, una melodia suonata al piano, non capisco come sia possibile che un suono così tranquillo possa essere così odioso, ma è proprio per quello che funziona: ora devo alzarmi per spegnerlo o mi perseguiterà per sempre. Una volta messo a tacere il telefono vado a farmi una doccia per poi prepararmi a fare colazione; scendo al bar accanto all'hotel ed ordino caffè e brioche. Come sempre una volta terminato, inconsciamente, metto una mano in tasca per cercare le mie sigarette, imprecando subito dopo aver ricordato di aver smesso. Una volta terminata la mia routine mattutina, chiamo un taxi e chiedo di portarmi agli studi della Geffen Records...

Se fino a quel momento non ci avevo ancora pensato, non appena ho chiuso la portiera dell'automobile, un vuoto immenso si è formato all'altezza dell'addome non appena sotto il petto, paura, so che è lei, mi sembra anche inevitabile non averne, mi sto giocando la carriera probabilmente... ok forse devo smettere di pensarci e concentrarmi su come fare una bella impressione no? Si proprio così.

Mentre ero perso nelle mie paranoie il taxi è arrivato, io in maniera abbastanza frettolosa lo pago e scendo. Mi trovo d'avanti all'entrata....

Pov's me

Sono abbastanza soddisfatto di come sia uscito questo capitolo, non scrivo "seriamente" o almeno sapendo che qualcun altro potrebbe leggere da un bel po'... spero che l'idea del racconto vi sia piaciuta e che abbiate voglia di aspettare per leggere la prossima parte, se la vostra risposta è sì, sempre uni permettendo, alla prossima settimana👋👋👋

The Dream of MUSICDove le storie prendono vita. Scoprilo ora