"Sei stupenda sta sera" Conclusione dei pensieri che Jen stessa ha generato. Un'esito che non si trattiene sal farla arrossire, ho colpito nel segno e mi sento felice per averlo fatto, come se avessi compiuto una fatica Erculea. "Sei sempre il solito scemo" E lei invece la solita Jen, impossibile ricevere un complimento diretto da lei, ma va bene così, quello scemo vale più di venti ti voglio bene. "Scemo? Ma hai idea di quanto mi ci sia voluto per dirti una cosa del genere?" Ovviamente non lo do a vedere, deve sembrare che non l'abbia capita, farle credere di sentirmi offeso da quella parola, che di insulto aveva ben poco. "E ti ci è voluta tutta la sera solo per capire che fossi bella? Non sei molto sveglio" Un brivido fortissimo mi scuote, non sarà che questo botta e risposta tipico di due ragazzini mi piaccia? Del tipo che ne vuoi ancora?!
Tutta la serata quindi la passiamo ad insultarci, naturalmente senza andare sul pesante, non stiamo litigando sul serio, questo dirci le cose in faccia però sembra intrigare entrambi.
"Senti a me, paga e portami a casa, dai" Esclama l'attrice, guardandomi con uno sguardo di sfida, che questa sera mi aveva indirizzato non poche volte. La cosa non mi lascia indifferente, anzi, sento nel preciso istante in cui la mora pronuncia quella frase, una vena spuntarmi all'altezza della tempia. "In che senso scusa?" Domando divertito, senza nascondere però il nervoso che quella domanda aveva generato "Nel senso che paghi il conto e mi porti a casa, mi hai invitato tu all'appuntamento no?" Ora, il suo ragionamento è pure giusto, infondo io ho perso la scommessa e devo farlo, oltretutto so che lo sta facendo solo per infastidirmi, non credo proprio che abbia problemi a pagare il conto. In questo momento però nel mio cervello, tra rabbia, divertimento e, lo ammetto, anche un po' di eccitazione, non c'è spazio per la razionalità. "Vuoi vedere che me ne vado e te ne occupi tu?" Le dico con un piccolo sorriso beffardo che mi sforzo di mostrare sul viso, la giovane star ovviamente non si arrende e ribatte con la stessa immaturità utilizzata da me "Oh no, e ora come faccio?" Infantilità che oltretutto è tipicamente un mio punto di forza quando devo infastidire qualcuno durante una discussione.Inutile dire che ho "perso" alla fine pago il conto ed usciamo dal ristorante "Com'era la storia che te ne saresti andato?" Mi schernisce ancora la ragazza, pronta a dare l'ennesima batosta alla mia autostima, fortunatamente, da notare bene, non pensavo l'avrei mai detto a queste persone, i paparazzi la interrompono "Anto, Signorina Ortega! Siete ad un'appuntamento? Anto stai tradendo Olivia Rodrigo? Che ne è della vostra relazione? Signorina Ortega, le piacciono i ragazzi occupati? Un sorriso qui per favore! Un'altra domanda vi prego!..." Ok, definire questa fortuna è esagerato, ma infondo tutti devono mangiare, con tutti i soldi che faccio e finché loro non invadono troppo il mio spazio personale, posso pure sopportarli.
Tornando a noi, Jen ed io riusciamo a raggiungere l'automobile, inevitabilmente abbiamo imprecato contro i giornalisti, ma alla fine non hanno visto nulla che già non avevano già fotografato al nostro ingresso, quindi pazienza."Riaccompagnami a casa" Mi ordina appena entrata in auto. Ancora una volta la vena all'altezza della tempia si gonfia, questa volta due se non tre volte di più! "Se non inizi a mostrare un minimo di gratitudine giuro che ti lascio qui" Sparo secco, senza dare possibilità di fraintendere le mie parole... di tutta risposta la mora decide di scoppiare a ridere dicendo "Figurati, dai Anto dinne un a-" Non le lascio il tempo di finire di parlare che inchiodo, subito dopo le sgancio la cintura e le apro lo sportello "Esci dai" Aggiungo poi indicando al di fuori dell'auto. Il suo sguardo è qualcosa di inestimabile, l'ho spaventata sul serio? "D-dai Anto s-scusami, p-potresti ripartire ora?" Non credo alle mie orecchie, non l'ho mai vista così docile in vita mia; Inizio a ridere da solo, nel mentre richiudo la portiera e riparto con il sorriso stampato sulle labbra.
D'avanti casa sua scendiamo entrambi dalla vettura e l'accompagno fino all'ingresso "Mi sono divertito sta sera" Confesso cercando di evitare il suo sguardo, ancora arrabbiato per lo spavento che le ho fatto prendere poco fa "Anche io... dovremo rifarlo" Pronunciando queste parole, punta i suoi occhi verso di me, cercando e sperando in una risposta positiva "Quando vuoi Jen, in cambio permettimi di chiamarti così" Scherzo nuovamente, aspettandomi l'ennesima risposta incavolata da parte sua "B-beh se è questo che serve va bene, ma solo tu puoi, sappilo" Quello che ricevo invece è una via di mezzo tra il sussurrare ed il non emettere suoni, ma sono riuscito a capire, poi aggiunge a voce alta "Prima che tu te ne vada, per far si che sia un appuntamento serio ci vuole un bacio" Non mi lascia possibilità di risposta ed inizia ad avvicinarsi pericolosamente alle mie labbra, mi rende impossibile anche ragionare, forse è anche questo il suo obbiettivo... incontro le sue labbra e lei riapre gli occhi "Anto..." sussurra soffiando sulla mia mano "So che avevo promesso un appuntamento completo, ma mi sono appena lasciato, non posso fare questo a Liv" Le spigo sperando che capisca, lei però si volta ed a testa bassa apre il portone di casa, non ci penso nemmeno, le prendo il polso per fermarla, mi avvicino e le lascio un bacio all'altezza dello zigomo "Però non scherzavo, voglio sul serio vederti ancora".
Torno a casa ripensando alla serata, mi sono divertito sul serio, non provavo emozioni simili dall'appuntamento a Santa Monica con Liv, ma non dovrei paragonare le cose. Poi vorrei capire se ho fatto bene a comportarmi in quella maniera con Jen, voglio dire, a fine serata se n'è andata senza parlare, anche dopo il mio bacio. Mi starò facendo troppi problemi? Probabile. Dovrei pensare piuttosto a quando Liv vedrà le foto di Jen e me? Sicuramente! Meglio ancora dovrei scrivere qualcosina visto che senza altri due brani l'album non lo pubblico... la deadline di David è tra esattamente un mese quindi tocca mettersi a lavoro!
Pov's ME
Più che appuntamento lo definirei un parto, calcolando quanto impegno ci è voluto ad Anto tra il non picchiare Jen e beh... non baciare Jen, già è un po' incasinato la nostra pop star. ANYWAY spero che il capitolo vi sia piaciuto, spero che leggiate anche il prossimo.
ciao👋👋
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The Dream of MUSIC
Novela JuvenilLa storia parla di Anto, un ragazzo di 20 anni che prende un'aereo per LA per inseguire il sogno di spaccare nel mondo della musica. Pubblica canzoni, conosce nuova gente e si innamora, tutto grazie alla sua passione, la musica. Ho sentito il bisogn...