2# Contratto discografico

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Sono finalmente d'avanti allo studio, di fronte a me c'è un grandissimo arco in stile giapponese che precede una vetrata con sopra inciso il logo della casa discografica; già da fuori da l'idea di essere un luogo importante, infatti non posso non notare diversi uomini in giacca e cravatta che entrano ed escono dall'ingresso principale.

Faccio un ultimo respiro profondo per darmi coraggio e, passo dopo passo, mi ritrovo a varcare l'ingresso della struttura. La prima cosa che noto sono i vari dischi d'oro e di platino degli artisti che hanno prodotto, come Snoop o i Blink-182. "Scusi, ha un appuntamento?" è servita l'assistente a tirarmi fuori dal mio ennesimo sogno ad occhi aperti "Si, scusi mi sono un attimo perso guardandomi intorno" Rispondo imbarazzato "Oh lei è il signor Anton..." Annuisco prima che possa finire la frase e così mi accompagna dal direttore.

Bussa un paio di volte alla porta fino a che non si sente una voce maschile che ci invita ad entrare. "Salve signor direttore, c'è qui il signor Antonio A-" "Lo faccia accomodare" Non le da neanche il tempo di finire... la mia ansia continua a crescere, comunque faccio come dice ed entro nel suo studio. Il posto è come mi sarei immaginato l'ufficio di una persona importante: Moquette nera per terra, pareti rosse, un enorme parete-finestra sulla parte opposta alla porta, poi ci sono diversi dischi anche qui, direi i più importanti, ed infine abbiamo la scrivania, posta a dare le spalle alla vetrata. Il direttore è seduto lì, un uomo sulla quarantina direi, sicuramente più alto di me, anche lui come le persone fuori, indossa giacca e cravatta, ma la cosa che mi colpisce di più di lui sono i suoi occhi azzurri, sono gelidi, sembra ti scrutino dentro.

"Piacere signor direttore, la ringrazio per aver accettato di vedermi" Dico cercando di essere il più educato possibile e allungando la mano destra aspettando che me la stringa "Piacere, e per favore, evitiamo tutte queste formalità, mi chiamo David, e sono io a doverti ringraziare per essere qui" Ricambia la stretta di mano e mi invita a sedermi "Quindi, sarò sincero, quello che mi hai mandato ha del potenziale, oltretutto penso che il tuo accento italiano mentre canti in inglese possa davvero funzionare, ho solo bisogno di una tua prova in studio di fronte a qualche mio produttore e qualche artista dell'etichetta per sentire anche i loro pareri, che ne pensi?" Mi sono perso quando ha detto, ha del potenziale, sono al settimo cielo! "Certamente!" Rispondo entusiasta "Perfetto allora, seguimi"

Dopo aver preso un ascensore che portava un paio di piani sotto terra mi ritrovo nello studio di registrazione; è pieno di strumenti di diverso tipo, una sala per incidere e una per il produttore, c'è anche una sala relax!
"Non voglio metterti pressione quindi entra dentro senza salutare nessuno" mi dice a bassa voce.

Entro nella stanza per registrare e mi ritrovo d'avanti ad un microfono. Il posto è quasi del tutto buio, riesco solo ad intravedere i vari pannelli fonoassorbenti e il vetro attraverso la quale dovrei riuscire a vedere il producer, anche se in questo momento è oscurato. Dalla cassa presente sul soffitto viene fuori una voce, è il direttore che mi avvisa di poter iniziare.

Metto le cuffie e sento la base della mia canzone partire, sento ancora molta ansia, ma questo è il momento di esplodere, è il mio sogno no?

Ho un idea pazza, decido di utilizzare la parte scritta ieri per vedere anche se una cosa del genere può funzionare, per il resto decido di cantare come prestabilito.

"Anto ora puoi uscire" mi chiede il direttore. Apro la porta della stanza e mi dirigo nello studio vero e proprio, lì ci trovo un paio di persone che onestamente non conosco e penso siano i produttori, e poi OLIVA RODRIGO!!! Non ci credo! Lei è tipo... la mia artista preferita, ha la mia stessa età ma è praticamente una delle top del momento.
"Ciao" dico timidamente poco prima che lei si fiondi verso di me "OMG sei stato spettacolare, mi sei piaciuto tantissimo, oltre alla voce, l'hai scritta tu?"
Mi chiede come se fosse una questione di vita o di morte "Si, è tutta scritta da me" dico quasi divertito da quel suo atteggiamento iperattivo "Stupendo, David credo proprio che l'abbiamo trovato!"
Trovato? Che intende? Faccio una faccia stranita tanto che il direttore si sente in dovere di spiegarmi "Ti spiego subito, non è stato un caso che tu sia stato chiamato, sai lo studio oltre la nostra Olivia qui non ha più molti artisti di punta, non produciamo qualcuno che rientra nelle top da anni, quindi stavamo cercando una nuova stella da poter lanciare, sperando che ci porti di nuovo ad alti livelli, tu che ne pensi, ti prenderesti questo rischio?" Non ho parole, cioè una ne ho: "Si!" Dico entusiasta "Perfetto allora, ora vieni di nuovo nel mio ufficio per firmare e poi Olivia e la sua amica ti aiuteranno ad ambientarti" conclude il direttore. Un attimo, amica? Non ho visto nessuno in stanza...

Comunque raggiungo di nuovo l'ufficio di David e finalmente firmo il contratto, in pratica avrò un alloggio e uno stipendio abbastanza alto per una new entry quindi non mi posso lamentare. Ovviamente tutto questo per un album che devo preparare entro cinque mesi così che l'anno prossimo lo potremo pubblicare. Dovrò anche prendere diverse lezioni di canto e ho fatto aggiungere anche di pianoforte, non vedo l'ora di iniziare!

Saluto David e vado all'ingresso per aspettare Olivia e l'amica. Quando le vedo arrivare sbianco totalmente, non dirmi che lei si trovava in sala ad ascoltarmi...

Pov's me
Capitolo 2 out, spero vi sia piaciuto e che abbiate voglia di continuare a leggere, bye 👋 👋👋

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