Per i successivi due giorni la mia vita è proseguita normalmente, con tutte le limitazioni della mia situazione ovviamente, comunque sono riuscito a tornare in studio ed a lavorare su una nuova canzone per l'album, si chiamerà "Heavy Rain"
I want the time to be the same
And stop to be under this heavy rain
I want to feel no more pain
And be you and me, under this heavy rainQuesta è una parte, ovviamente no more spoiler, quando sarà il momento, uscirà tutto l'album. Ora però torniamo all'argomento principale di questo periodo, Liv... Dio, non so veramente cosa fare, ne come dovrei comportarmi con lei, ieri ci siamo visti di nuovo ed abbiamo deciso che anche se lei non ricorda nulla, rimaniamo comunque amici e coinquilini, ma come vi avevo già detto mantenere una relazione non è assolutamente possibile visto che... beh visto che lei non ricorda nulla.
Oggi comunque finalmente ritorna a casa, il periodo di osservazione è finito, i dottori ci hanno assicurato che oltre alla sua amnesia parziale, fortunatamente non ci sono sintomi o analisi che suggeriscono complicazioni o qualche altra anomalia dovuta all'incidente. Fortunatamente eh... come se l'essersi completamente dimenticata di me non sia già abbastanza. Ma non è il momento di abbattersi, come ho già detto Liv sta tornando a casa, e non vedo l'ora, ho messo tutto in ordine per non farla agitare e ho preparato la cena, semplicemente della pasta al sugo, non voglio strafare e farle credere che ho intenzione di riconquistarla... anche se sì, è la mia intenzione, ma non da sta sera.
Suona il citofono, mi precipito a rispondere, è lei! Ok Anto, ricorda, la parola d'ordine di sta sera è tranquillità, non devo farla agitare e soprattutto, non i parla della nostra relazione! "Buonasera" Saluto sia lei che i genitori che l'hanno accompagnata, ricevendo ovviamente la stessa risposta "Ehi Anto, oggi non sei passato" Esordisce lei, abbracciandomi il giusto da far saltare un paio di battiti al mio cuore "Ehi, lo so, ma sapevo che saresti tornata, così ho voluto farti preparare con calma" Le spiego io "Beh piccola, se è tutto ok, noi andiamo" Si intromette il padre "Certo, state tranquilli, vi voglio bene" Li saluta, per poi abbracciare entrambi
"Beh avrai fame, vieni è quasi pronto" Le dico "Wow, sai cucinare?!" Esclama dallo stupore "Sì, ma oggi niente di complicato, pasta al pomodoro" Rispondo divertito dalla sua reazione "Ah, so fare anche io la pasta con il Ketchup" Mi paralizzo, mi volto verso di lei e la guardo male "Che c'è, ho detto qualcosa di sbagliato?" Domanda allora "Devo ricominciare da capo, vero, facciamo così, tu sta sera mangi quello che cucino io, e poi mi dici se è come la tua pasta con il... ketchup" Le rispondo cercando di non vomitare pronunciando l'ultima parte "Si dai, cosa ci sarà di diverso?" Chiede allora "Nonna perdonala, non sa quello che dice" Esclamo a mani giunte, poi, prima che potesse aggiungere altro la interrompo "Fidati, non peggiorare la tua situazione" Concludo "E va bene, mi fido, comunque ti volevo solo chiedere di farmi vedere cosa è cambiato qui negli ultimi mesi" Spiega lei "Vieni, ti faccio vedere" Rispondo, per poi fare più o meno quello che ha mostrato lei a me quando mi sono trasferito
"Beh, il salotto, qui più o meno è tutto uguale, solo la play è mia" Inizio "La play? Non dirmi che sei come Jenna, ti prego" Si lamenta lei "In realtà con Jenna ci gioco sempre" Rispondo "Continuo a non capire come sia possibile che noi due stavamo insieme" Ammette, facendomi leggermente innervosire, tant'è che non me la tengo "Me lo chiedevo anche io, sopratutto nelle sessioni infinite di shopping" Mi lamento "Ah si? Dovresti essere contento di fare shopping con la tua ragazza" Ribatte lei "Ero contento di stare con te... per questo venivo sempre" Mi bocco un attimo ma mi riprendo subito "Dai vieni ti faccio vedere di sopra" Concludo poi, dirigendomi verso le scale
"Questa è la tua stanza?" Mi domanda "Si, prego" Mi sposto per farla entrare "Ma che casino c'è qua dentro!?" Esclama, ed effettivamente ha ragione, se non fosse che... "TI invito a guardare meglio la roba che sta in giro" le faccio notare "Che intendi di... oh, capito" Neanche riesce a finire che si rende conto che la maggiorante delle cose in giro sono sue "Le prendo subito" Dice a testa bassa "Guarda che non mi danno fastidio, stavo solo scherzando" Le spiego "Si, ma non so alla vecchia Liv, ma a me non va che tu abbia il mio intimo in stanza" E non posso non darle ragione, anche se... "Non so la Liv di adesso, ma la vecchia Liv era più che contenta di mostrarmelo, poi ti lascio immaginare perché è a terra" Rido, lei di contro mi lancia un occhiataccia "I-idiota, ti sembrano cose da dire?" Mi strilla "Beh hai iniziato tu no?" Ribatto tranquillamente "Ma sul serio ti sopportavo?" Domanda poi "Si, e se ti riferisci a quello direi che sopportare, non è la parola giusta" Scherzo ancora "Andiamo muoviti" Risponde uscendo fuori dalla mia stanza con la sua roba
"La tua stanza, credo sia più o meno tutto uguale..." Inizio a dire, poi il mio sguardo viene catturato da un oggetto in particolare "Lui invece non credo tu lo conosca" e prendo in braccio il soggetto delle mie attenzioni "No effettivamente no, piacere Liv" Dice prendendo la zampa del pupazzo "Piacere, sono Berry!" Rispondo camuffando la voce per farti rodere, e per fortuna riesco nel mio intento "Che scemo... oltretutto chi gli ha dato quel nome?" Chiede poi "Beh tu, ricordo che eri felicissima quando l'ho vinto" Spiego, mentre i ricordi mi scorrono velocemente d'avanti agli occhi "È stato sicuramente un giorno speciale, dovresti tenerlo tu" Mi dice, ma non ho nessuna intenzione di riprendermelo "Ma è già mio, tu lo hai solo in prestito, e poi mi ricorderebbe solo quanto sono innamorato di te" Quello che è successo immediatamente dopo è difficile da spiegare, le sue labbra mi stanno come ipnotizzando per attirarmi verso di loro, proprio in quel momento suona la sveglia e mi riprendo "L-la pasta è pronta, d-dovremmo scendere" Dico ancora scosso "S-si, dovremmo" ti limiti a rispondere
"O mio dio, avevi ragione!" Esclami non appena mangiato la prima forchettata "Si ma che differenza c'è con il Ketchup" Dico scimmiottando la tua voce "Me lo merito, è tutta un altra cosa "E ci credo, ecco perché cucino sempre io" Sorrido "Sai fare altre cose così buone?" Domandi allora "Questa è semplice pasta con il pomodoro, ovvio che so fare altro" Rispondo "Sono contento che ti piaccia, anche se è la seconda volta che vedo questa reazione e rispetto alla roba che mangiate qui era scontata come cosa" Ammetto sfottendola ancora "Sai... forse inizio a capire cosa aveva in testa quella scema" Mi dici con il sorriso in volto, anche se non capisco cosa tu voglia dire "Cioè?" Domando allora "Dovrai arrivarci da solo idiota"
Pov's ME
La prima serata della coppia è abbastanza particolare, anche perché è la prima solo per una persona. Anche se Anto continua a divertirsi nel prenderla in giro, confido che Liv capisca che alla fine è semplicemente innamorato... comunque, spero che il capitolo vi sia piaciuto, ciaoo👋👋
STAI LEGGENDO
The Dream of MUSIC
Novela JuvenilLa storia parla di Anto, un ragazzo di 20 anni che prende un'aereo per LA per inseguire il sogno di spaccare nel mondo della musica. Pubblica canzoni, conosce nuova gente e si innamora, tutto grazie alla sua passione, la musica. Ho sentito il bisogn...