Passano i giorni e sempre più casi di persone che hanno sviluppato strani sintomi vengono fuori. Questi sintomi portano ad una risposta sempre più chiara: l'umanità sta sviluppando caratteristiche animali.
Molti sono periti, alcuni hanno assunto tratti animali: code, orecchie da gatto o da lupo, altri hanno sviluppato sensi più acuti o, addirittura, qualcuno ha sviluppato determinate facoltà, come secernere veleno dalla mandibola, abilità comunemente appartenenti ai rettili.
Non tutti stanno affrontando dei cambiamenti, alcune persone sono finite in coma, mentre altre sono rimaste semplicemente immutate.
I giornali, le reti televisive ormai non parlano d'altro, inoltre è circolata la notizia che le donne, le quali hanno subito la trasformazione, hanno perso la facoltà di procreare.
Ormai tutti noi ci guardiamo con sospetto e ci controlliamo ogni mattina minuziosamente allo specchio cercando di capire se qualcosa nel nostro aspetto, nei nostri sensi sia cambiato.
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Finalmente dopo due mesi di chiusura totale di quasi ogni attività, se non quelle necessarie, le scuole riaprono e anche gli altri servizi. Le persone tornano ai propri lavori, la situazione è andata piano piano a calmarsi, ormai non c'è più nessun caso di decesso, anche se continuano ad essercene molti di mutamenti, soprattutto tra i giovani, i quali sembrano i più colpiti dall'evento.
Gli scienziati di tutto il mondo stanno lavorando per capire ciò che Astaroth ha somministrato alla popolazione mondiale attraverso le reti idriche e il governo da parte sua, lo sta cercando giorno e notte, ma di lui nessuna traccia, come fosse sparito nel nulla.
In questo momento persa nei miei pensieri sto camminando verso l'istituto superiore Santa Lucia, per riprendere quella che il governo chiama "vita normale", perché sì, il governo stesso ha detto che dobbiamo affrontare questa nuova realtà e imparare a conviverci, almeno finché qualcuno non riuscirà a trovare una cura, sempre che ne possa mai esistere una o che il processo iniziato sia reversibile.
I miei pensieri corrono, in questi ultimi due mesi ho notato dei cambiamenti in me. I miei occhi sono diventati di una colorazione più accesa, ci vedo meglio e anche alla notte il buio non è un problema, a volte mi sembra di sentire le conversazioni che avvengono in casa dei miei vicini come se fossero presenti all'interno delle mura di casa mia, sono più agile e flessibile e non credo sia solo merito delle mie sedute di allenamento quotidiane inoltre, i miei capelli sembrano diventare ogni giorno più chiari, come quando ero bambina, di un biondo quasi platino, il quale mi era sparito crescendo, trasformandosi in un biondo cenere scuro.
Ai miei genitori, zii, a mia cugina e anche a mia nonna, ormai ospite fissa in casa, non ho detto niente se non per i capelli, tratto più notabile, essi li ho giustificati dicendo che avevo deciso di schiarirmeli da sola. L'unica a guardarmi con sospetto è mia nonna Cassandra, i suoi occhi, il suo sguardo nei miei confronti mi fa capire che sa benissimo la verità ma io, faccio finta di non vederlo.
"Rose. Hey siamo arrivate, pensi di voler rimanere davanti al portone dell'edificio tutto il giorno?". Mi scuote dai miei pensieri mia cugina.
"Hey. No, mi ero solo persa dietro alcuni ragionamenti". Cerco di essere il più convincente possibile.
Rebecca in questi mesi si è resa conto del mio cambiamento di umore. Sono più irritabile e molto spesso non sono realmente presente alle conversazioni. Lo sa che c'è qualcosa che mi preoccupa, ma sta aspettando che sia io stessa a rivelarglielo.
"Va bene, io vado in classe. Ci vediamo dopo". Fortunatamente al contrario mio, lei non ha sviluppato nessun cambiamento e di questo non potrei che essere più grata.
Mi dirigo all'entrata, mi guardo intorno e vedo che molti studenti mancano, so che alcuni di loro sono stati meno fortunati.
Vado all'ultimo piano dell'edificio dove si trovano le classi quinte, il nostro istituto é diviso in tre piani, al primo piano si trovano le classi prime e seconde, al secondo piano ci sono le terze e le quarte e infine all'ultimo ci siamo solo noi, quelli di quinta, ogni piano è molto grande, fatto di corridoi e ali che portano a diverse sezioni e dipartimenti, io mi trovo al dipartimento di scienze umane.
Entro in classe e mi siedo vicino a Elena Bianchi, mia compagna di banco dalla terza superiore, anno in cui si è trasferita, da allora siamo diventate buone amiche o, almeno lei direbbe così, io direi che è la persona che mi si è avvicinata di più all'interno di tutta la classe e che mi conosce meglio.
Lunghi capelli neri e occhi castano-verdi, personalità equivalente ad un elefante che entra in un negozio di cristalli, ecco questa è la descrizione giusta per lei.
Di solito le persone fanno fatica ad avvicinarmisi, mia mamma dice che il motivo è che creo dei muri invalicabili intorno a me e perché sono abbastanza taciturna.
In realtà, ho sempre avuto un carattere abbastanza introverso, amo stare in silenzio, leggere un buon libro, amo ascoltare la musica o vedere un film in compagnia, mi piacciono le persone vere e sincere con loro stesse e con me, non amo le cose complicate o le situazioni conflittuali, non amo litigare, preferisco avere un rapporto civile con tutti, ma non lascio avvicinare molti, come dopo tutto in molti non mi si avvicinano nemmeno.
Per i corridoi della scuola, so di venir chiamata "Regina di ghiaccio". Le uniche persone a cui mostro veramente me stessa e con cui sto bene, sono i componenti della mia famiglia, Nicola, il mio amico d'infanzia, e bhe, ormai un pò anche Elena essendo che mi sta attaccata, no volevo dire accanto da due anni.
"Allora Rose, ti sei finalmente trasformata in una tigre bianca come ti chiama sempre tua cugina?", mi chiede lei appena ho finito di tirare fuori dallo zaino il materiale per la lezione.
Mi sono guadagnata questo nomignolo affettuoso da parte di mia cugina quando eravamo ancora delle bambine e andavamo alle elementari. Dopo essere tornata a casa da scuola ed aver visto un documentario sugli animali se ne saltò fuori dicendo che io assomigliavo proprio ad una tigre bianca.
Occhi chiari, capelli biondo platino e carnagione alla Edward Cullen, tutto di me per lei gridava tigre bianca e anche il mio carattere non mi dava manforte a dirle il contrario.
Se avessi avuto qualcosa in bocca in questo esatto momento lo avrei sputato. Al suono delle sue parole mi immobilizzo. Mi giro a guardarla, sperando di riuscire a risponderle in qualche modo con finta nonchalance. "E tu? Sei finalmente diventata una giraffa?".
"Divertente. Guarda che solo perché in questi tre anni sono passata dalla tua altezza, ad essere un metro e sessantotto è perché c'è l'ho nel DNA, in famiglia siamo tutti alti. A proposito sbaglio o sei cresciuta in altezza?", dice lei mezza indispettita.
"Non so di cosa stai parlando, saranno le scarpe, hanno la suola alta o forse, è perché non ci vediamo da due mesi". Faccio la finta tonta e vengo salvata appena in tempo da un'altra raffica di domande dall'entrata del professore di filosofia.
La mattinata passa tranquillamente e arriviamo all'ora della ricreazione.
"Vado a cercare mio cugina in cortile". Sto per andarmene, quando pentendomi di essere sempre abbastanza fredda aggiungo, "Vuoi venire con me?". Naturalmente non mi potevo aspettare un no come risposta e, infatti, ci appropinquiamo insieme verso il cortile scolastico.
Appena arrivate iniziamo a sentire una grande confusione, cerco di capire da dove venga e noto una grande folla al centro dello spazio ricreativo scolastico. Mi avvicino, non curante di essere seguita da Elena, e una volta giunta in mezzo alla folla, vedo che tutti si sono raggruppati intorno a due ragazzi che si stanno azzuffando. Inizialmente sembra tutto normale, sino a quando non mi rendo conto che uno dei due ragazzi sta ringhiando.
- SPAZIO AUTORE -
Cari lettori, siamo al terzo capitolo, Roselyn ormai ha capito di essere un'infetta e di star subendo la mutazione, ma non lo vuole rivelare a nessuno. Secondo voi fa bene o dovrebbe dirlo almeno a sua cugina?
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BEAST TRANSITION
Fantasy"Una volta la mia vita era monotona, per certi versi noiosa, probabilmente se qualcuno mi avesse chiesto di imbarcarmi in un'avventura avrei risposto immediatamente di si. Di sicuro non mi aspettavo che nel giro di qualche mese tutto ciò in cui cred...