- POV Roselyn -
Mentre ci incamminiamo verso la radura posso avvertire il nervosismo di Rebecca, mi vuole domandare qualcosa e non sa come affrontare l'argomento.
"Sputa il rospo pulce, o a forza di mantenere quell'espressione corrucciata ti verranno le rughe".
Mi fermo e mi volto verso di lei. Si sta torturando le mani, lo fa sempre quando è indecisa su cosa dire, alla fine, capisco il momento esatto in cui prende coraggio e decide di parlarmi, alza la testa fa un profondo respiro.
"Elena mi ha detto cosa è successo oggi. Anche a me dispiace molto per Kyle e credo fermamente che Cassidy sia una stronza, però mi ha anche detto quanto sembravi sconvolta tu. Dove sei andata subito dopo?".
Come spiegare a mia cugina le mie preoccupazioni pur tenendola all'oscuro di tutto, come posso dirle che ho paura che la la prossima volta le forze dell'ordine potrebbero venire a prendere me. In questo momento devo prendere una decisione: rivelarle i cambiamenti che il mio corpo sta subendo o continuare a fingere che l'inevitabile non stia accadendo. Sfortunatamente per me non sono sono così coraggiosa, non desidero farla spaventare.
"Sono andata sul tetto, avevo bisogno di schiarirmi le idee. Tra sapere cosa sta succedendo nel mondo e vederlo in prima persona ci sono molte differenze, è come se avessi realizzato per la prima volta cosa sta accadendo realmente. Poi, parliamoci chiaramente pulce, se rimanevo in cortile un secondo di più rischiavo di tirare un cazzotto a Cassidy, dopo avresti visto essere portata via dai soldati anche me ahahahah", mentre dico queste parole mi costruisco sul viso la migliore poker face che possa fare.
Inizialmente mia cugina non sa, se credermi o meno, probabilmente riconosce nelle mie parole una mezza verità, ma alla fine decide di fidarsi.
"Effettivamente hai ragione, non ho abbastanza soldi per tirarti fuori dalla prigione", e così ci rimettiamo in cammino.
Arrivate alla radura posso vedere che gli altri hanno già preparato tutto mentre ci aspettavano. Due tronchi sono posizionati intorno al fuoco, in modo da formare delle panchine sulle quali sedersi, e poco più in là, un telo è stato steso con sopra tutte le cose da mangiare e da bere.
"Alla buon ora ragazze". Ci si avvicina Ade stringendoci una per volta in un'abbraccio stritolante.
"Lo sai che le protagoniste della serata sono sempre in ritardo". Lo segue a ruota Nicola. Si posiziona davanti a me dopo aver salutato Rebecca e mi guarda. "Hey straniera".
"Hey straniero", detto questo ci sorridiamo e mi tuffo nel suo abbraccio, che fino a quando eravamo piccoli, ha sempre avuto il potere di acquietare i miei pensieri e farmi sentire al sicuro.
Una volta finiti i saluti e fatto un cenno anche ad Elena ci sediamo sui nostri spalti improvvisati. Di fianco a me si siede Nicola, mia cugina invece, opta per tirare fuori il telo che aveva preso con se e stenderlo di fianco al tronco dall'altra lato di dove sono seduta io, Ade ed Elena davanti a noi.
Nicola mi passa un sacchetto di patatine piccanti. "Le tue preferite".
"Come mi conosci bene".
Me lo apre e infilo immediatamente la mano dentro per prenderne una manciata.
Anche gli altri si stanno servendo prendendo ciò che più gli piace dal telo pieno di leccornie.
"Allora stella del basket perché non ci racconti della ragazza di stamattina a scuola? Mi raccomando non tralasciare i dettagli piccanti", ammicca Ade verso Nicola.
Quest'ultimo che stava bevendo un bicchiere di CocaCola rischia di strozzarsi per un momento. Tossisce, recupera l'aria nei polmoni e inizia a grattarsi il dietro del collo con una mano. I suoi occhi puntano su di me, io lo guardo curiosa.
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BEAST TRANSITION
Fantasy"Una volta la mia vita era monotona, per certi versi noiosa, probabilmente se qualcuno mi avesse chiesto di imbarcarmi in un'avventura avrei risposto immediatamente di si. Di sicuro non mi aspettavo che nel giro di qualche mese tutto ciò in cui cred...