Arrivata la mezzanotte e i messaggi dei nostri genitori che ci domandano se abbiamo intenzione di marinare la scuola subito dopo la sua riapertura, decidiamo che è il momento di prendere le nostre cose e tornarcene a casa.
Mentre raccolgo gli snack rimasti sul telo Elena mi si avvicina.
"Perché non hai voluto che raccontassi ai ragazzi la tua reazione?".
"Per il semplice fatto che non c'è bisogno di fare la telecronaca di ogni mio singolo passo e poi non era un elemento così di rilievo nell'episodio di oggi a scuola. Mi è già bastato il fatto che esponessi le tue preoccupazioni a Rebecca" le rispondo io scocciata.
Mi ferma, afferrandomi per un braccio mentre stavo raccogliendo l'ennesimo sacchetto di patatine vuoto e prima di iniziare a parlare si assicura che io la stia guardando in faccia.
"Rose, lo sai che siamo solo preoccupate per te vero? Lo abbiamo notato tutti che nell'ultimo periodo sei cambiata. Sei nervosa e agitata. Me ne sono accorta anche io che ti ho sentito solamente attraverso quei pochi messaggi che mi hai mandato in questi due mesi" nei suoi occhi castano-verdi scorgo tutta la sincerità che sento sgorgare anche dalle sue parole.
Sto facendo preoccupare le persone che mi stanno vicine, ma non so come altro poter affrontare la situazione. Quelle parole però, servono a chiarirmi la mente, devo respirare, non devo scattare ad ogni minimo allarme. Qui sono circondata dai miei amici e non devo tenere la guardia alta.
Mi tolgo la sua mano dalla manica della felpa e l'abbraccio.
"Perdonami Elena. Hai ragione, questa storia, tutto quello che è successo mi ha scombussolata. Lo sai come sono, per tutti questi mesi ho avuto paura che Rebecca potesse sviluppare qualche mutazione. Poi, da quando mia nonna è venuta a stare con noi, sono sempre dietro a sentire questa presenza in casa, come un corvo che gracchia fuori dalla finestra per presagire l'avvento di qualcosa di terribile" in questa confessione mescolo verità e menzogna. È vero, per il periodo del Lockdown ho sempre avuto paura che la mia Pulce iniziasse a presentare qualche mutazione, avevo il timore di iniziare a scorgere nei suoi occhi la mia stessa paura, una paura che ti rimane sotto pelle quando inizi a non riconoscere più il tuo corpo e la tua mente. Inoltre, è veritiero anche il fatto che la presenza di mia nonna in casa non mi faccia essere serena.
Elena ricambia l'abbraccio, conoscendo quanto dati da me, di mia spontanea volontà, siano rari. Forse anche per questo crede alle mie parole, perché sono arrivata ad abbracciarla.
Finiamo di raccogliere il tutto e ci avviamo verso le macchine.
Mi accorgo che Ade cerca in ogni modo di farsi notare da me e di allontanarci dal gruppo. Intenerita dai suoi tentativi, decido di aiutarlo nella sua impresa.
Inizio a distanziarmi dagli altri, ma prima di riuscirci completamente vengo colta da Nicola.
"Hey Rose perché ti sei fermata?" mi domanda.
"Mi si è sciolta la stringa di una scarpa. L'allaccio subito e vi seguo" gli rispondo io.
"Vuoi che ti aspetti?" mi chiede con un tono premuroso.
No Nicola non voglio che mi aspetti, se no vanificherebbe i miei sforzi di aiutare il tuo amico in qualsiasi cosa lui stia cercando di fare.
"No, tranquillo ci metto due secondi. Te lo giuro. Parola di Scout" e mentre lo dico sollevo le tre dita di mezzo della mano destra posando il pollice sul mignolo.
"Va bene, ma se non ti vedo arrivare fra due secondi, ti vengo a riprendere" ride lui, sapendo che io agli Scout non ci sono mai andata.
"Si, papino".
STAI LEGGENDO
BEAST TRANSITION
Fantasy"Una volta la mia vita era monotona, per certi versi noiosa, probabilmente se qualcuno mi avesse chiesto di imbarcarmi in un'avventura avrei risposto immediatamente di si. Di sicuro non mi aspettavo che nel giro di qualche mese tutto ciò in cui cred...