- POV Elia -
"Prelevato il soggetto signore, stava aggredendo un suo compagno di classe, ma siamo riusciti ad intervenire prima che la situazione precipitasse", informo la figura davanti a me.
"Per fortuna siamo arrivati prima che qualcuno si facesse del male". L'uomo che stava di spalle dietro la scrivania si volta, Adam Michele Black alto ufficiale militare del governo.
"Lo abbiamo affidato alle cure dell'equipe medica, stanno controllando che i parametri vitali siano nella norma e che il ragazzo stia affrontando la transizione senza incorrere in conseguenze negative o traumatiche".
"Bene, la transizione, sopratutto se vissuta in solitudine può lasciare un profondo solco nell'animo umano, alcuni arrivano a perdere la ragione e questo non possiamo permetterlo, dopo tutto, tutti noi siamo essere umani".
È incredibile come Adam Black possa essere così diverso da suo fratello, se uno è l'oscurità che ha avvolto il mondo in queste tenebre e in questo futuro incerto, l'altro è la luce che sta cercando di rischiararlo.
"Vorrei che la pensassero tutti in questa maniera Signore", rispondo io sapendo di potermi fidare del mio interlocutore. Non potrei ammettere queste parole davanti a chiunque, ma so che lui è umano nel vero senso del termine.
"L'uomo ha sempre cercato di ottenere più potere, fin dall'alba dei tempi. Inoltre ha paura di ciò che non conosce. Soldato Elia, ti invito ad essere attento con le tue parole, in questa base militare ci sono occhi e orecchie da per tutto e, per il momento il governo non ha preso ancora una decisione definitiva sui Beastmen, si limita solo a soccorrerli e osservarli. Principio che fino ad adesso è in linea con ciò che desideriamo portare avanti anche noi. Quando tendenze più estreme verrano prese, ci muoveremo anche noi di conseguenza". Portamento fiero, sguardo sicuro, è questo che trasuda la persona davanti a me.
Chiudo i pugni preso da un'ondata di rabbia.
Davanti al mondo il Governo finge di voler aiutare gli infetti, di voler trovare una cura e di osservare solo i loro cambiamenti, ma nell'ombra ci sono fazioni che si stanno formando lentamente. Chi vuole usarli come macchine da guerra, chi vuole vedere se attraverso il loro DNA modificato può sintetizzare nuove cure o medicinali e molto altro ancora, non li considerano più fratelli, sorelle e figli, ma li mettono sullo stesso piano di quel pazzo di Astaroth, li considerano cavie.
"Sei congedato soldato. Ricordati di compilare un resoconto della missione di recupero prima di ritornare nel tuo dormitorio, e abbi fede". Adam dicendo queste ultime parole si avvicina a mi mette una mano sulla spalla, il suo sorriso mi invita ad andare avanti, a ricordami ciò per cui sto lottando, la mia sorellina, finita in coma l'esatto giorno dopo della mandata in onda di quel dannato filmato.
Adam ha trentasei anni, è un uomo in forma e gioviale, ma negli ultimi tempi sembra invecchiato, pur continuando a supportare soldati come me, che hanno a cuore la sua stessa causa, ottenere la vera giustizia e salvezza di chi è stato sfortunatamente colpito da questa calamità, si vede che sta attraversando momenti oscuri. Più di chiunque altro sente la gravità di questa situazione, si sente colpevole perché colui che ha dato inizio a tutto ciò, è un componente della sua famiglia.
Congedato, esco dall'ufficio e mi dirigo verso il reparto medico per riscontrare in prima persona le condizioni del ragazzo che abbiamo prelevato all'istituto superiore di Santa Lucia.
Arrivato nell'area adibita per lo staff medico, supero le porte scorrevoli, ed entro in un'ambiente dove il bianco regna sovrano. Un'infermiera si accorge della mia presenza e mi viene incontro.
"Salve soldato, è venuto a visitare qualcuno?".
"Vorrei vedere il ragazzo che è stato portato qui oggi, mi può accompagnare alla sua stanza gentilmente?", dico io con un sorriso cordiale.
Vengo scortato nel reparto dove vengono tenuti tutti i soggetti che stanno affrontando la transizione. Ci fermiamo davanti ad una grande vetrata che da su una stanza con pareti imbottite, al suo interno, disteso su un lettino, si trova il ragazzo, sembra stia dormendo o probabilmente è stato sedato nuovamente. Con lui c'è una dottoressa.
L'infermiera che mi ha accompagnato entra dentro la stanza e informa la dottoressa della mia visita, ella si gira per guardami, poi dopo un cenno con la testa esce insieme alla sua sottoposta.
"Lieta di vederla soldato Elia".
"Il piacere è mio Michela". Michela è una delle poche persone di cui mi fido realmente dentro a questa base militare. Moglie di Adam e salvatrice di mia sorella, unica persona che ha lottato per dare speranza a tutte le famiglie i cui familiari sono entrati in coma, invece di entrare nella "normale" fase della transizione e di cui il Governo si voleva semplicemente dimenticare, perché non costituenti priorità maggiore.
"Come sta il paziente?", domando io.
"Bene, la mutazione non ha comportato cambiamenti significativi. Quando si sveglierà definitivamente dovremmo condurre un test cognitivo e psicologico per essere sicuri della sua salute mentale, ma tutto sommato è stato fortunato. Ci sono stati solamente alcuni cambiamenti a livello corporale: zanne, unghie e direi forza fisica", mi risponde continuando a osservare la figura del ragazzo dentro la stanza, il suo volto e la sua espressione sembrano quelle di una madre in pensiero per il proprio figlio.
"Si vede che prendi a cuore i tuoi pazienti Michela".
"Questa è la normalità Elia, non il contrario". I suoi occhi vengono traversati da un moto di rabbia, poi un secondo dopo si rasserenano, anche lei come noi ha a cuore la vera incolumità di queste persone.
"Si chiama Kyle, ha diciotto anni e frequenta l'ultimo anno del dipartimento di scienze umane. È un ragazzo che ha ancora tutta la vita davanti e tanti sogni da realizzare, non è una cavia da laboratorio", detto questo viene chiamata dall'infermiera di prima, la quale nel frattempo era tornata ai suoi doveri nella reception.
"Ci vediamo in giro Elia".
Finito il mio dovere e scritto il mio report della missione ritorno al dormitorio, dove trovo ad aspettarmi in stanza il mio coinquilino Andrea.
"Allora super soldato fatto il tuo dovere?", mi saluta lui scherzando.
Andrea è un ragazzo di colore, ha la mia stessa età ventuno anni, ci siamo conosciuti all'accademia militare e da quel momento in poi siamo diventati come fratelli, dopo quanto accaduto a mia sorella è sempre stato al mio fianco sostenendomi.
"Si, al contrario di qualcuno a cui piace oziare", gli rispondo io lasciandomi andare ad un sorriso, finalmente sento la pesantezza della giornata scivolarmi via, poi improvvisamente mi ricordo di una sensazione avvertita all'istituto di Santa Lucia, quando stavamo per andarcene.
"Hey. Tutto bene? Improvvisamente ti sei fatto silenzioso". Si alza in piedi preoccupato per il mio improvviso cambio di umore.
"Per caso, hai notato qualcuno di strano all'istituto di oggi?".
"Dici a parte il ragazzo che abbiamo prelevato?", mi risponde lui sinceramente dubbioso.
"No, quando stavamo per andarcene, ho avuto questa strana sensazione. Come quella di essere osservato... da un predatore", rispondo io cautamente.
"Penso che tu sia solo nervoso. Hai in ballo la situazione di tua sorella, i capi che ti sobbarcano di richieste, e sei stato messo a capo della nostra task force. Devi rilassarti fratello".
"Si, forse hai ragione, sono solo stanco", dico questo, ma non sono così sicuro della mia affermazione.
- SPAZIO AUTORE -
Cari lettori, in questo capitolo inizio a presentarvi Elia, altro personaggio che ritroveremo anche più avanti. Qui iniziamo a capire la vera posizione del Governo in merito agli Infetti e nei confronti di chi ha subito o sta subendo la mutazione.
Inoltre incontriamo per la prima volta il caro fratellino di Astaroth.
Ci rivediamo al prossimo capitolo!
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BEAST TRANSITION
Fantasy"Una volta la mia vita era monotona, per certi versi noiosa, probabilmente se qualcuno mi avesse chiesto di imbarcarmi in un'avventura avrei risposto immediatamente di si. Di sicuro non mi aspettavo che nel giro di qualche mese tutto ciò in cui cred...