CAPITOLO 5

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Sofia's pov

<allora non ci siamo capiti io e te, davvero,  non sono interessata, aspetto un'amica e poi me ne vado> aspettava Sara, ma non la vedeva più, così, senza riguardo verso il ragazzo, si alzò e iniziò a cercarla, 'dove cazzo è finita' pensava non vedendola da nessuna parte, prese il cellulare e la chiamò, ma non rispondeva, 1,2,3,4 chiamate 

<merda! Sara ti uccido!> doveva capire come risolvere la situazione, era in macchina con lei, quindi l'alternativa era andare a piedi fino all'UCI ma, ovviamente, non percorribile alle 24.00 di notte, quindi cosa poteva fare?.

Tornò al bancone dove pochi secondi dopo tornò alla carica il ragazzino, ormai ubriaco  <vedi che gira e rigira poi torni da me> iniziava ad essere un pò troppo molesto 

<eih amico vedi di finirla ok?, non sono disponibile> il ragazzo la guardò interrogato 

<ah no? e dov'è il tuo ragazzo?>

In quel momento sentì una voce

<eccolo testa di cazzo! vedi di toglierti dalle palle>

Sofia si voltò di scatto alla sua sinistra seguendo il suono di quella voce  e vide una scultura di Michelangelo Buonarroti proprio di fianco a lei.

Un ragazzo alto almeno un metro e ottantacinque, castano con i capelli un po' scompigliati e due occhi grandi, che fissavano in modo cagnesco il ragazzino molesto

<ok stai calmo, ho solo bevuto un po' troppo, alzo i tacchi> e se ne andò senza dire altro. Molto probabilmente le spalle ampie ed i muscoli sulle braccia tatuate erano bastati per spaventare il piccolo molestatore, a Sofia invece avevano solo fatto saltare un battito cardiaco e provocato un inizio di infarto.

Alex's pov

Stava camminando avanti e indietro nel salotto facendosi un sola domanda,  'come fai ad essere così stupido Alex?', ma non era stupido, era un romantico in cerca della sua anima gemella, quello voleva anche se era giovane, la sua vita lo aveva portato a crescere molto in fretta, dalla morte di sua madre, dopo quattro anni di cancro ed il professionismo nel motocross, anche se aveva appena venticinque anni, dentro di lui aveva molto di più.

Stizzito e molto infuriato decise su due piedi di chiamare il suo migliore amico 

<Simo!> disse al telefono quando sentì la chiamata avviata

<Alex che succede? perché mi chiami  alle 23.00 di sera?> in effetti non aveva guardato l'ora <tu dove sei, sento musica altissima, ti sento a malapena> Simone gli rispose urlando 

<sono al Club a Calenzano c'è un DJ figo stasera> gli rispose 

<posso raggiungerti? Ti devo parlare!> Simone non fece attendere la sua risposta 

<certo fratello, dai vieni, ti aspetto>.

Alle 23.45 Alex entrò nel locale, aveva in indosso un paio di pantaloni chino blu e una camicia bianca arrotolata sulle maniche, iniziò a cercare Simone e lo trovò con lo sguardo mentre era intento a rimorchiare una ragazza e gli si avvicinò 

<Simo, sei di pattugliamento stasera?> gli disse Alex divertito, ma Simone si accorse che il suo amico non era in forma 

<che succede, hai una faccia?> Alex non poteva parlargli li con quel casino così tagliò corto

 <ne parliamo domani, comunque ho lasciato Bea, ma ti spiegherò con calma>

Simone si alzò dallo sgabello di scatto e lo abbracciò

Nessun Limite (Colombo's Series #1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora