"Vogliamo restare qui tutta la serata?"
Mai avevo avuto paura di qualcosa come la porta della palestra della R isend. La musica faceva vibrare la maniglia, accavallandosi ad un groviglio di risate, schiamazzi ed urla che provenivano da dietro di essa.
Sapevo che una volta varcato quell'uscio non sarei mai più tornata indietro, sapevo che una volta entrata avrei detto addio al mio branco, a papà, a Jagho ...
Istintivamente mi portai una mano alla guancia in cui il bel giovane vi aveva stampato un caloroso bacio, rimproverandomi di averlo sempre giudicato male. Mi aveva protetta, venerata e rispettata indipendentemente da ciò che ero. Lui aveva visto qualcosa di più in me, ed io lo avevo sempre trattato con poco conto, e non se lo meritava.
"Sei cotta? Sul serio?"
No che non sono cotta!
L'amore non mi era mai interessato, in fin dei conti gli allenamenti a cui mi aveva sottoposta mio padre non mi davano tempo per pensare a questo bizzarro sentimento. L'unico ragazzo che era entrato nella mia vita era Jagho, che fino a poco tempo fa neanche sopportavo. Stavo per lanciarmi nella tana dei vampiri, in un probabile allenamento suicida senza neanche essermi mai innamorata. Poco male, l'amore è solo una distrazione.
MI sistemai la coroncina di perle e smeraldi, mi accertai che la maschera fosse ben legata al viso, diedi una ripassata con le mani alla gonna nera e verde del vestito ed entrai.
La musica mi assordò nel giro di pochi secondi, costringendomi a corrucciare le sopracciglia con fare infastidito. Strane luci colorate danzavano fra le mura della palestra, addobbate con festoni e palloncini colorati, mentre un numero incalcolabile di umani euforici e sudaticci se ne stavano ammassati dinnanzi ad un piccolo palco in legno dove uno strano tizio si divertita a pigiare bottoni a casaccio ed a girare strani dischi neri.
Come lo aveva chiamato Rosi? Oh, si, Dj.
In un angolo un lungo tavolo esponeva le miglior prelibatezze alcoliche, molte delle quali già terminate, accompagnate da snack e dolci vari. Mentre al lato opposto un ragazzo con in mano uno strano marchingegno si divertiva ad accecare le coppie con un abbagliante flesh bianco.
"Gli umani sono fuori di testa"
Le maschere furono la cosa più bizzarra che avessi mai visto. Non compresi tutti i loro costumi, ma fra la folla riconobbi una principessa delle favole, un pagliaccio, un pirata e credetti di aver visto un tizio mascherato da lupo in compagnia di una giovane avvolta da un mantellino rosso.
"Emm ... ok?"
Cammino lentamente verso il tavolo dei dolci, fulminando con sguardo di fuoco gli occhi incuriositi ed indagatori degli umani che al mio ingresso mi si erano appicciati addosso.
Qual'è il loro problema? Perché mi fissano così?
Perfino da sotto la maschera le mie iridi di smeraldo non risparmiano nessuno.
<<Oh cavolo!>> fa improvvisamente una voce acuta e squillante da dietro le mie spalle. Quando mi volto incontro un ragazzetta dai capelli corti mossi in delicati boccoli bianchi, addobbati con piccoli fiorellini azzurri. Fra le mani tiene una bacchetta del medesimo colore, mentre un vestito turchese ad impero le percorre il corpo sino alle ginocchia. A coprirle il viso la fanciulla porta un velo azzurro, anch'esso abbellito con diamantini e farfalle <<Lya! Sei stupenda!>> esclama Rosi Hillen, aprendo le labbra carnose in uno smagliante sorriso per poi stringermi in abbraccio fin troppo caloroso <<Sembri ... sembri ... un vera regina ...>>
<<E ciao anche a te>> dissi impietrita, dando delle lieve pacche sulle spalle scoperte dell'umana, dalle quali mi accorsi che saltavano furi due piccole ali <<Sei molto carina anche tu>>
<<Grazie!>> esclamò entusiasta <<Non sono forse la miglior fata turchina che tu abbia mai visto?>>
"Fata Turchina?"
Vorrei dirvi che il mio umore era spumeggiante come quello della ragazza al mio fianco, ma la verità era che non mi sentivo affatto bene, volevo solo trovare Axel e chiedergli di portarmi via da quel posto pieno di gioia ed allegria. Di portarmi al loro maledetto castello ed iniziare l'allenamento il prima possibile.
Prima iniziamo, prima finiamo.
<<E il tuo accompagnatore?>> chiesi all'umana, sperando che dove ci fosse Nathan ci fosse anche il principe dei vampiri.
Ancora non riuscivo a crederci. Principe! Quel tipo! Ridicolo!
<<Laggiù>> Rosi mi indicò il ragazzone vestito con in maniera assolutamente imbarazzante: bermuda rossi, abbinati a delle bretelle che li sorreggevano, una t-shirt gialla, un capellino a punta ed uno strano accessorio volutamente legato al naso per farlo sembrare più lungo.
<<Ma come lo hai conciato?>> chiedo allibita, osservando il muscoloso vampiro chiacchierare con un paio di ragazzi.
<<Che significa? Non l'hai riconosciuto? È Pinocchio!>>
<<Chi?>>
<<Come chi?!!>> esclamò spalancando gli occhi incredula <<La favola Italiana! Pinocchio! Il burattino! Hai presente: non dire bugie o ti si allunga il naso!>>
"Cioè esiste un tizio a cui si alluna il naso?"
No, è una favola, deve essere un personaggio inventato <<Ma certo, si scusami>> dissi improvvisando un tiratissimo sorriso <<Sai, è stata una giornata intensa ...>>
<<Si ho saputo ...>>
In quel momento il sangue mi si gelò nelle vene <<Cosa hai saputo?>>
<<Di te, della tua salute. Il preside ha detto che ti sei di nuovo sentita male, se continui così perderai tutte le lezioni e ti ritroverai con dei brutti voti>>
Avrei tanto voluto che i voti scolastici fossero l'unica cosa di cui dovessi preoccuparmi.
Continuai a perlustrare la zona da cima a fondo, cercando in vano il vampiro dai misteriosi occhi neri, ma fallii miseramente <<Dimmi hai visto Axel?>> chiesi osservando la ragazza porgermi un bicchiere contente un liquido dall'insolito odore, che mi spiegò essere punch.
<<Perché a cosa ti serve?>> sentii dire alla mia destra da una fastidiosa voce femminile che conoscevo fin troppo bene <<Se vuoi parlare con il mio Joker puoi rivolgerti a me>> ridacchiò accompagnata da due ragazze travestite una dal sole ed una da luna.
"Joker?"
Io e Rosi ci voltammo infastidite, osservando la bella Camille vestita da ... cos'era? Una sorta di pagliaccio impazzito azzurro e rosa? No, no, lei non era vestita, lei si era degnata di indossare un paio di mutande ed una maglietta, ricordandosi fortunatamente di mettere almeno le scarpe.
Ora capiamoci bene, io non risposi perché non avevo assolutamente idea di cosa fosse un Joker, non per timore o sconfitta, ma a quanto parve la vampira prese il mio silenzio come una vittoria ed incrociò soddisfatta le braccia sotto al seno prosperoso.
<<Axel sarà l'accompagnatore di Lya questa sera>> intervenne Rosi con tono autoritario, salvandomi da quella situazione <<A quanto pare Harley Quinn dovrà stare senza Joker, per questa volta>>
Rimasi sconcertata quando la vampira invece di rispondere a tono come era suo solito fare, chinò lievemente la testa facendo un passo indietro. Il mio sguardo ovviamente vagò incredulo sull'umana al mio fianco che fissava la bionda con aria minacciosa.
<<Questo lo vedremo ...>> disse semplicemente allontanandosi da noi.
"Ma cosa diavolo ho appena visto?!"
<<Che 'è?>> fece le spallucce la piccoletta, portandosi alle labbra il suo drink <<Credi che Camille mi faccia paura?>>
<<La prima volta che mi hai parlato di lei sembrava di sì>>
<<Errato. Ti ho detto che è un tipa da non sottovalutare, ma non per questo temo uno scontro con miss culo in fuori>>
Scoppiammo a ridere dopo quell'affermazione, ed in quel momento fui davvero fiera di avere al mio fianco una persona come Rosi, ma fui altrettanto triste nel comprendere che dopo quella serata non l'avrei rivista per molto, molto, tempo.
Restammo a chiacchierare del più e del meno, ridendo e scherzando, e per la prima volta dopo tanto tempo mi beai della compagnia di una vera amica.
Improvvisamente la porta i spalancò ed i miei polmoni vennero inebriati da un pungente profumo che ormai conoscevo fin troppo bene. Non c'era umano che non si fosse incantato sulla figura scura che con passo lento e seducente si faceva strada fra la folla.
Una tunica interamente nera, sormontata da un'armatura greca argentea gli fasciava il fisico alto ed atletico, lasciando scoperte le braccia ed i polpacci coperti da dei gambali in cuoio nero. Dalle spalle un lungo e possente mantello blu lo seguiva fedelmente, mentre una corona dello stesso colore dei suoi occhi gli circondava la testa dove per la prima volta dei ribelli capelli tenebrosi si davano alla pazza gioia, cadendogli dinnanzi allo sguardo misterioso. Era perfetto, indescrivibile. Vestito in quel modo non potei far a meno di pensare di trovarmi al cospetto di un vero e proprio re dell'antica Grecia: la sua postura era regale, il suo sguardo ammaliante e minaccioso. La sua intera immagine emanava potere e fascino, di fatto non vi era umano che non fosse con gli occhi puntati su di lui.
Quando i nostri sguardi si incontrano una scarica elettrica mi attraversò la spina dorsale, paralizzandomi sul posto con il cuore che palpitava furente nel petto, ed il respiro sempre più ingordo di quel profumo che ormai mi aveva resa inevitabilmente sua schiava.
<<Dimmi Rosi ...>> riuscii a sussurrare mentre il principe camminava lentamente verso di me <<Come si chiamava lo sposo di Persefone?>>
<<Ade. Dio dei morti, Signore dell'oltretomba>> rispose la ragazza anche lei paralizzata da quella possente figura che ci veniva incontro.
Quando finalmente fummo faccia a faccia i nostri sguardi tornarono a farsi la guerra e riuscii a svegliarmi dall'incantesimo fattomi dal principe dei vampiri. Lui si limita ad inarcare le labbra in un sorrisetto malizioso per poi afferrarmi la mano e portarsela alle labbra, stampandoci sopra un delicato bacio <<Sei meravigliosa>> riuscì a pietrificarmi.
<<Se solo potessi vedere la faccia di Camille in questo momento>> mi sussurrò Rosi in un orecchio, convinta che Axel non riuscisse a sentirla.
"Svegliati ragazza!"
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La ragazza Lupo [in revisione]
WerewolfChe lupi e vampiri si siano da sempre odiati non è un mistero per i mortali. Che le loro razze, tanto diverse quanto uguali, si siano fatte la guerra è noto perfino agli eremiti. I lupi sono figli della luna, della terra, e rispettosi del grande ci...