Capitolo 16

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Presi un profondo respiro e fu grazie ad esso se riuscii a svegliarmi, il profumo che mi aveva inebriato i polmoni era esattamente come quello di Axel, ma non proveniva da un unico punto, esso mi circondava e mi coccolava, portandomi in paradiso. Aprii gli occhi ancora assonnata e solo allora mi resi conto di non trovarmi più sulla lussuosa automobile del principe dei vampiri, ma in un comodo letto matrimoniale; morbide e soffici lenzuola in raso, rosso sangue, accarezzavano il mio corpo in ogni sua piegatura, fasciandolo e proteggendolo da quell'ambiente del tutto nuovo per me.

Confusa e disorientata sollevai la schiena per osservare il luogo circostante, rimanendo abbagliata dalla bellezza di quella stanza.
Le mura nere erano decorate con strani affreschi argentei, mentre una gigantesca terrazza, posta poco lontana dal letto, si estendeva per quasi tutta la lunghezza della parete, a bloccare la luce dei raggi lunari vi era una serie di tende rosse e nere, che ondeggiavano lentamente nel placido vento autunnale, lasciando il compito di illuminare la stanza al camino in pietra che si trovava davanti ai miei occhi.
Vicino ad esso, proprio affianco a delle poltroncine in pelle, vi era un grande tavolo in vetro scuro, colmo dei vini più prelibati e delle leccornie più squisite.

"Cosa sarebbe questo posto? L'inferno o il paradiso?"

Mi portai una mano alla testa dolorante, rendendomi conto di indossare ancora il costume da Persefone, mentre i miei inseparabili anfibi erano stati accuratamente posizionati ai piedi del grande letto.

Ma dove diavolo sono?

<<Però, già sveglia Lupetta?>> al suono improvviso di quella voce rauca e sensuale mi voltai di scatto e lì seduto in maniera scomposta su di una delle poltroncine rubate sicuramente dall'arredo, il principe dei vampiri mi osserva nascosto nella penombra. I suoi luminosi ed inquietati occhi rossi si fecero strada nel buio trapassandomi l'anima come una pallottola d'argento <<La prossima volta ti consiglio di andarci più piano con l'alcol>>
Il suo odore giunse ancora più forte e deciso al mio naso, facendomi perdere il controllo del mio corpo.

Anche lui come me indossa ancora il costume, con l'unica differenza che il lungo mantello da re dell'oltretomba era stato disinteressatamente lanciato sulla poltroncina e con esso l'armatura argentea, accompagnata dall'appuntita corona nera. Tutto ciò che gli restava era la casacca nera, che gli lasciava scoperte le gambe protette dai lunghi calzari e le braccia muscolose.

Luna mia, se è bello.
No! No! No! Riprenditi Lya!

<<Beh? Perché quella faccia? Sei ancora ubriaca?>> chiese lui inarcando un sopracciglio, mentre la luce del camino solcava i suoi zigomi alti e pronunciati, il naso dritto e le labbra fine piegate in un sorrisetto malizioso.

"Svegliati imbecille!"

<<Emm ... scusa io ero ... cioè io ... Q-questa è la tua stanza?!>> chiesi confusa, sviando lo sguardo da quegli abissi rossi che mi fissavano imperterriti.
<<Di cosa ti meravigli? Sono il figlio di un conte dopotutto, o meglio di un Re, come te del resto. Solo che voi lupi non amate circondarvi di cose materiali al contrario di noi Vampiri. Se non sbaglio la vostra vita è internate devota alla natura vero?>> continuò questo parlando di noi come se fossimo dei miseri barboni <<Siete come degli Hippie>> scoppiò a ridere lui.

Ancora questi Hippie, che diavolo sono!?

"Non lo so, ma non mi è piaciuto per niente il modo in cui l'ha detto!"

<<Osa ancora pronunciare il mio popolo e ti prometto vampiro che saranno le tue ultime parole>> ringhiai fra i denti mostrando di mia volta i miei terrificanti occhi gialli.

Nel giro di pochi secondi mi ritrovai il volto scolpito del ragazzo ad un palmo dal naso, con il suo corpo marmoreo che mi schiacciava al letto con la stessa forza di un pesante macigno.
Il suo profumo divenne ancora più pungente e la sua pelle, fredda come il ghiaccio, sembrava quasi emanare vapore al contatto con la mia, più bollente del fuoco stesso. Mi fece prigioniera fra le sue braccia, posizionando le mani ai lati della mia testa e imprigionandomi definitivamente con il suo dannato sguardo di sangue.

La ragazza Lupo [in revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora