Ero convinta che il mondo ce l'avesse con me e forse avevo ragione. La verità era che mi sentivo di un altro pianeta, mi sentivo fuori da ogni regola cosmica. Ogni mia convinzione era stata spazzata via e la cosa peggiore era che non avrei avuto il supporto di mio padre durante questo lungo viaggio.
Mi aveva letteralmente cacciata di casa, mi aveva consegnata ai nostri nemici, ed avrei dovuto vivere con loro per chissà quanto tempo. E poi c'era Axel ... sapevo che lui non era un vampiro come tutti gli altri, sapevo che in lui c'era qualcosa di diverso, ma non avrei mai potuto immaginare che egli fosse il principe degli immortali, il futuro erede al trono. Come potevo sentirmi attratta da lui? Come potevo paragonarmi ad un essere simile; che viveva di discordie, di intrighi, di bugie e di inganni. Io non ero così, io non calcolatrice e spietata, io ero istintiva, ero fuoco puro che attendeva di essere liberato.
Non mi ero mai sentita parte dei Sangue di Lupo, e sicuramente non mi sarei mai sentita una vampira.
Saltai le lezioni e sotto allo sguardo stupito di molti umani corsi via dalla scuola, fuori dal cortile, sino a raggiungere la foresta dove mi trasformai in un gigantesco lupo nero dagli occhi gialli. Vagai per la mia amata terra come un'anima in pena, correndo a perdifiato, ringhiando, ululando, sfogando tutta la rabbia che si era accumulata nel mio corpo.
"VI ODIO! Vi odio!"
Non sapevo a chi dare la colpa: se a mia madre, se mio padre o se ero io il vero problema. Mi sentivo così impotente. Una creatura forte e temeraria come me che si sentiva debole e gracile come un topolino. Mi venne la nausea per la mia pateticità.
Rimasi nella brughiera sino a tarda sera, osservando distesa sulla morbida erba verde la prima stella della notte comparire nel cielo terso. Al mio fianco un piccolo fiume scorreva tranquillo e beato portandosi dietro la fauna che abitava fra le sue acque. Ascoltai il suono che esso produceva scorrendo fra le rocce, lasciandomi beare dalla sua musica.
Io amavo quel posto: io amavo i miei alberi, i mei fiumi, i fiori, i cespugli, le rocce, ogni singola e dannatissima foglia. Forse non ero la migliore fra i Sangue Di Lupo, ma Luna mia io amavo la mia terra, non potevo abbandonarla, non potevo andarmene.
"Coraggio Lya. Tu sei più forte di così"Iniziai a guaire come un piccolo cucciolo indifeso, ponendo il muso fra le mie zampe nel tentativo di rilassarmi e riprendere fiato, ma più cercavo di tranquillizzarmi, più la rabbia aumentava. Poi piansi, piansi come non avevo mai fatto. La mia anima si contorceva dentro al mio corpo canino, ed ogni fibra e muscolo del mio corpo soffriva con essa.
"Lya basta!"
Come avevano potuto?
Erano tutti dei bugiardi!"Potremmo sistemare tutto se tu mi lasciassi andare ..."
Quando sentii quella voce il mio cuore ebbe un sussulto. Com'era possibile che la sentissi anche da trasformata? Credevo che da Lupa il mio Istinto fosse molto più forte della mia parte vampira!
"Io so cosa stai provando. So come ci si sente ... il tuo Istinto non può aiutarti, ma io sì ... lasciami andare"Cosa?! No, no ti prego, no!
Sentii gli occhi bruciare come fiamme ardenti, mentre nella mia testa una vera battaglia iniziava a prendere forma.
"Vattene via!" il mio Istinto ringhiava, ma la parte vampira era come appiccicata alle mie orecchie e mi sussurrava parole velenose "Non puoi tenermi lontana per sempre ..."
"Io scommetto di si!"
"Non capisci? Non puoi. Perché Lya è me"
"Sono io la vera parte di lei!"
"Ti sbagli. Guardati Lya .... guardati ... guardati"
Quando volsi lo sguardo e chinai la mia attenzione sul torrente al mio fianco, sobbalzai sul posto alla vista di ciò che il mio riflesso mi mostrava. Fra il mio folto ed oscuro pelo nero due occhi rossi come il sangue avevano fatto la loro comparsa. Delle mie iridi gialle non era rimasto che il ricordo. Ero una creatura orribile, che sembrava uscita direttamente dagli inferi: un Sangue Di Lupo con gli occhi di un vampiro."Vedi? Non possiamo essere divise"
"Non credergli Lya! È un inganno!"
Cosa ero diventata? Che essere orribile e ripugnante era quello?
"Guarda in faccia la realtà. Tu sei solo una pupazzetto. Di tuo qui c'è solo il corpo. Ogni pensiero, ogni azione, viene controllata e gestita dal tuo Istinto, o da me. Tu non sei padrona di niente, quindi lasciati andare. Resistermi è inutile"
"Lya non si arrende mai!"
"Lya non esiste. Non ha voce. È futura Alpha, ma nessuno ode il suo ululato, o il suo ringhio. Perché lei non è una vera Sangue Di Lupo"
"Lya è, e sarà per sempre, una figlia della Luna!"
"Lya è una signora della notte, e questo nessuno potrà mai cambiarlo!"
<<BASTA, BASTA, BASTA! STATE ZITTE!>> i miei pensieri prendono finalmente forma nella mia testa e lentamente le mie zampe tornano ad essere comuni e gracili gambe e braccia. Le orecchie si ritirano, così come la coda ed il muso appuntito.
"Lya no! Torniamo unite!"
"Lya questa è l'occasione giusta, lasciati andare!"
<<HO DETTO CHE DOVETE STARE ZITTE!>> urlo a perdifiato, affogandomi le mani fra i capelli, rannicchiandomi a terra trafitta da continue fitte alla testa.
"Non puoi dirci cosa fare, te l'ho già spiegato, tu non conti nulla!"
"Non credere a queste parole! Ricordati chi sei! Ricorda cosa sei!"
Il mio respiro si fa sempre più corto e la paura imprigiona il mio corpo in una gelida gabbia oscura.
Poi uno spiraglio di luce oltrepassa le tenebre: due forti braccia mi stringono a se, sollevandomi da terra e facendomi tornare alla realtà. Alzo lo sguardo in preda al panico, incontrando le iridi azzurre di mio padre che mi stringe a se in un caldo e protettivo abbraccio <<Lya, le tre C, ricordati le tre C>>
<<Va tutto bene. Va tutto bene>> continua l'uomo accarezzandomi la fronte imperlata di sudore <<Ricorda: sei tu che comandi. Tutto quello che sta succedendo è solo dentro la tua testa. Dimmi, chi sei tu?>>
Chi ero io?
Chi ero io? Cosa avrei potuto dirgli?
<<Io sono Lya Wolf>> risposi con il fiato corto.
<<Non mi basta. Te lo richiedo, chi sei tu?>>
<<Io sono ...>> i ricordi dei momenti trascorsi con mio padre travolsero i miei pensieri come un fiume in piena, spegnendo quell'incendio che aveva divampato nella mia mente <<Io sono Lya Wolf, figlia di Becken Wolf, discendente di Black Wolf. Io sono una guerriera della Luna. Futura Alpha e regina dei lupi>>
<<E questa bambina mia è una verità che nessuna parte di te potrà mai cambiare>>
Le mie iridi verdi si perdono dentro alle due splendenti galassie azzurre dell'uomo ed in quel momento la pace torna a regnare all'interno della mia testa. I miei muscoli si rilassano ed il respiro si stabilizza. Mi alzo lentamente in piedi, aiutata dalle forti braccia di Becken che preoccupato mi osserva ricompormi con notevole difficoltà.
<<Andiamo a casa ...>> sibilò questo massaggiandosi pensieroso il mento barbuto, per poi afferrarmi per le spalle ed aiutarmi a camminare lentamente verso il nostro territorio.
Raggiungiamo il villaggio in poco tempo e quando entriamo in casa, papà mi aiuta ad accomodarmi sul divano della sala, osservandomi scrupoloso <<Come ti senti?>>
Uno schifo. Mi sentivo letteralmente uno schifo <<Sto meglio>> mentii osservando la gonna della divisa totalmente stropicciata e sporca d'erba.
La mia parte vampira diventava sempre più forte e con essa il mio Istinto; rischiavano seriamente di farmi diventare pazza o peggio ancora di uccidermi, ma ciò che più temevo era perdere nuovamente il controllo, com'era successo anni fa. Di commettere gli stessi errori, di uccidere anime innocenti.
<<E se non ci riuscissi?>> chiesi improvvisamente osservando il mio vecchio porgermi un bicchiere d'acqua <<Se lei ... se questa parte di me prendesse il sopravvento?>>
A quel punto Becken si mise a sedere al mio fianco, incrociando le braccia al petto come era suo solito fare in situazioni critiche <<Vladimir ha sui vampiri lo stesso effetto che ho io sui Sangue Di Lupo. La tua parte demoniaca risponderà a lui, vedrai che non ti permetterà di far del male a nessuno ... ma non devi preoccuparti di questo. Tu ci riuscirai, hai capito? Io ho piena fiducia in te, so che ce la farai>>
Non credevo molto alle sue parole, la verità era che avevo paura, una paura indescrivibile, e questo Vladimir, questo Conte Dracula, mi spaventava e non poco. Era riuscito a mettermi in difficoltà con un solo sguardo, mi chiesi se anche Axel ne fosse in grado.
<<Dimmi, per quale assurdo e indicibile motivo hai accettato l'invito al ballo del principe dei vampiri?>> chiese improvvisamente mio padre inarcando un sopracciglio. Ad una simile affermazione le mie labbra non poterono far a meno di aprirsi in un ampio sorriso <<Non dirmi che sei geloso ora>>
<<Jagho starà nei paraggi per tutto il tempo>> rispose diretto, facendomi ridere <<Oh, a proposito ...>> incalzò l'uomo afferrando da dietro lo schienale una busta a me molto familiare, porgendomela impacciatamente.
"Che mi venga un colpo"
Quando scorsi al suo interno la stoffa verde e nera del vestito che avevo comprato con Rosi i miei occhi si illuminarono <<Credevo che l'avessi buttato!>>
<<Non mi è mai passato per la mente a dire il vero>> confessò porgendomi un'altra scatolina con al suo interno la maschera e la piccola tiara <<Elise si sarebbe arrabbiata da morire se mi fossi liberato di un vestito simile, ed ancora di più se ti avessi proibito il tuo primo ballo>>
Sentii il cuore saltarmi in gola dopo una simile affermazione <<Quindi apporvi che vada alla festa? Con Axel?>>
<<No e no, ma non credo di poterci far nulla ormai. Dopotutto dovrai stare in sua compagnia per parecchi mesi ...>>
Mesi ... quella parola ebbe lo stesso peso di un macigno <<E non ti potrò vedere? Ne te, ne Jagho?>>
<<Temo di no, a noi Sangue Di Lupo non è consesso invadere il territorio dei vampiri, neanche all'Alpha ...>>
Ciò significava che non avrei più rivisto papà. Quella era la nostra ultima sera insieme. Con quella consapevolezza mi fiondai su di lui, avvolgendogli le spalle con le braccia in un doloroso ed affettuoso abbraccio che l'uomo si affrettò a ricambiare. Becken mi sarebbe mancato più di ogni altra cosa al mondo.
<<Vai ora>> disse il capo branco accarezzandomi dolcemente il viso <<Si è fatto tardi è meglio che tu ti dia una mossa o arriverai in ritardo ... Jagho verrà a prenderti a breve>>
Salii a malincuore le scale che conducevano alla mia cameretta, con la testa avvolta in mille vorticosi pensieri e paure. Posai la busta contente il vestito sopra al letto e mi recai al bagno, intenta a farmi una tranquilla e rilassante doccia. Lasciai che l'acqua scorresse fra i miei lunghi capelli color del cioccolato, percorrendo il mio fisico colmo di vecchie cicatrici, portandosi via ogni maligno pensiero. Non avevo la minima voglia di andare a quel ballo, non ero dell'umore adatto, ma decisi che ne avrei approfittato per salutare Rosi, dato che me ne ero andata da scuola senza dirle niente. Ci conoscevamo da pochi giorni, ma la piccola umana era riuscita a conquistare il mio cuore. Era simpatica, intraprendente, sveglia, furba ed intelligente, se fosse stata una sangue di Lupo sarebbe stata un'eccellente guerriera. Pensai che almeno un saluto glielo dovevo dopo tutto quello che aveva fatto per me.
Uscii dalla doccia avvolta nell'accappatoio per poi dirigermi nuovamente in camera con i capelli ancora bagnati. Ovviamente non ero in grado di farmi acconciature o di truccarmi, quindi sperai che la coroncina di perle e la maschera con i fiori bastassero per camuffare la mia incapacità.
Quando indossai il costume da Persefone e studiai il mio riflesso allo specchio non potei far a meno di ridacchiare fra me e me <<Che triste coincidenza vero?>> dissi osservando l'organza verde fasciarmi i fianchi prosperosi, per poi cadere a terra in una cascata di denso nero pece.
"Ora basta piangersi addosso. Ricordati ciò che ha detto Becken"
Fieramente mi gonfiai il petto con un profondo sospiro, indossai un paio di sandali che normalmente utilizzavo per stare in casa durante le stagioni estive ed incastrai la tiara di smeraldi fra i capelli ancora umidi. La maschera l'avrei messa per ultima, non volevo lasciare la mia terra con la faccia coperta.
Scesi le scale facendomi coraggio incontrando quattro meravigliosi occhi azzurri che mi osservano colmi di gioia ed ammirazione. Rimasi sorpresa nel constatare la presenza di Jagho che, per l'occasione, si era ripulito ed aveva indossato una camicia color della neve che risaltava sulla pelle abbronzata.
<<Sei già qui?>> domandai al biondo che mi porse la mano aiutandomi a scendere <<Fino a che non lascerai queste terre io sono ancora la tua guardia del corpo>> sorrise lanciando un ultimo sguardo di rammarico al grande Alpha che a malincuore ci aprì la porta di casa.
Ci guardammo per un ultimo lunghissimo momento prima che l'uomo mi mettesse una mano sulla spalla, infondendomi coraggio <<Che la Luna sia sempre con te>>
<<E con voi padre ...>> nessun abbraccio, nessun ultimo gesto d'addio. Eravamo così noi due; troppo duri con noi stessi per accettare la sofferenza, troppo orgogliosi per condividerla, ma ero felice dell'abbraccio di poco fa, ero fiera del modo in cui stavo gestendo la situazione. Non sarei più scappata, non era questo ciò che il mio Alpha mi aveva insegnato.
Varcai per un'ultima volta la soglia di casa ed entrai all'interno della macchina di Jagho, osservando dal finestrino l'immagine di mio padre che si allontanava sempre di più da me.
Non parlammo molto durante il tragitto, io ero troppo occupata a imprimermi ogni dettaglio e particolare della mia amata foresta. L'avrei portata per sempre con me, nel bene e nel male. Potevi togliere una Sangue di Lupo dalla foresta, ma non la foresta dal cuore della Sangue Di Lupo.
Improvvisamente una serie di lunghi e lamentosi ululati si sovrapposero al rumore dell'automobile di Jagho e nel giro di pochi secondi ci ritrovammo a marciare affiancati da un meraviglioso branco di lupi. Abbassai incredula e confusa il finestrino sporgendo la testa per ammirare il mio popolo che correva ai lati della macchina <<Ma cosa succede?>> con le mie sembianze umane non potevo comprendere i loro pensieri, ma non sembravano preoccupati o intenti a combattere.
"Che diavolo gli prende?"
<<Ti stanno salutando>> affermò Jagho rallentando la vettura, in modo che tutti potessero raggiungerci <<Sei pur sempre la loro principessa>>
Perché le cose diventano così incredibilmente importanti quando stai per separartene?
Riconobbi Murlo, Mirva, Harax, e tutti gli altri giovani lupi. Poi vidi le guardie di mio padre, i cuccioli che faticavano a stare dietro agli adulti, e poi lassù, nel picco più alto della foresta una piccola chiazza bianca splendeva nell'oscurità della notte confondendosi con le stelle. Mio padre volse il muso al cielo ed ululò come non aveva mai fatto, tantoché la sua melodia rimbombò per ogni angolo della foresta, arrestando così quella selvaggia corsa che mi aveva sciolto il cuore. Il resto del branco si unì al suo canto, mentre io mi limitavo ad osservare la mia gente dallo specchietto laterale dell'auto, farsi sempre più piccola e sfocata, mentre Jagho conduceva la macchina sull'asfalto nel territorio degli uomini.
Sarei tornata, più forte di prima e sarei diventata Alpha, una grande, forte e valorosa Alpha.
"È una promessa"
Richiusi il finestrino, servendomi dello specchietto della macchina per intrecciarmi la maschera sopra agli occhi nascondendo così le mie folte sopracciglia <<Mi sento ridicola>> borbottai osservando il mio riflesso.
La risata di Jagho mi diede un po' d'allegria <<Sei bellissima invece>> affermò facendomi sobbalzare sul posto <<Avrei pagato oro per essere io il tuo accompagnatore>>
<<Credimi, lo avrei preferito anch'io ...>> mi ero totalmente dimenticata di Axel ... iniziai a chiedermi da cosa si fosse vestito. Rosi mi aveva detto che il compagno di Persefone era un certo Age, Afe, Alte, insomma quella roba lì, ma non avevo la minima idea di come potesse essere o che aspetto avesse. Il mio sguardo cadde su Jagho al mio fianco, con le mani tese sul volante e l'espressione seria e colma di rammarico. Mi sarebbe davvero piaciuto passare con lui la mia ultima sera di libertà. Lo dico davvero.
<<Temo che giunti a questo punto io ti debba delle scuse Jagho ...>> incalzai massacrandomi nervosamente la mani <<Mi sei sempre stato affianco, nonostante conoscessi la mia vera natura. Certo, delle volte hai fatto un po' lo stronzo facendo la spia a mio padre, ma ... ti sei sempre preso cura di me, ed io non sono stata il massimo della gentilezza>>
Vidi le sue labbra aprirsi in uno smagliante sorriso e la cosa mi scaldò il cuore <<Beh, è anche questo ciò che mi piace di te. Tu sei tu ... Sei semplicemente Lya, sei una persona genuina anche se un po' arrogante, non hai filtri e credimi ... al giorno d'oggi è una rarità>>
Le sue parole si infiltrano nei miei pensieri, rendendomi nervosa. Quando raggiungiamo il parcheggio noto con mio grande stupore che molti umani sono già arrivati e che le danze hanno già preso il via <<Vai, sarò qui nei paraggi se hai bisogno ...>> sussurrò il giovane stringendo duramente il volante fra le mani contraendo la mandibola.
<<Va bene ...>> faccio per scendere dalla macchina, ma improvvisamente il giovane mi afferra per un polso e porta le sue labbra sopra alla mia guancia, stampandoci un dolce ed affettuoso bacio <<Ti prego, ti prego, ti prego. Resisti ok? Prometto che tornerò a prenderti>> mi sussurra in un orecchio facendomi venire i brividi lungo il corpo.
Totalmente paralizzata da un simile gesto non posso fa a meno di fissare estraniata i miei occhi su quelli del ragazzo a pochi centimetri da me <<Me lo hai detto anche oggi Jagho, ma sta tranquillo ok? Non ce ne sarà bisogno. So badare a me stessa, imparerò a controllare la mia parte vampira e tornerò sana e salva a casa, te lo prometto>> si, quello era il piano, ed avrei fatto qualunque cosa pur di portarlo a termine <<Ci vediamo presto guardia del corpo>> ridacchiai uscendo dalla macchina.
<<A presto principessa>> furono le sue ultime parole prima che chiudessi lo sportello della macchina avviandomi verso la palestra della scuola luogo in cui si sarebbe tenuto il ballo.
Mi fermai in prossimità dell'entrata, osservando gli umani varcare divertiti l'uscio. Sicuramente Rosi era arrivata prima di tutti, ma inizia a domandarmi se il mio immortale accompagnatore mi avesse dato buca. Dopotutto non mi ero più fatta viva durante la giornata ... tuttavia ero più che certa che Axel non avrebbe mai e poi mai saltato un evento simile.
"C'è un solo modo per scoprirlo"
Ok, si va in scena.

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La ragazza Lupo [in revisione]
WerewolfChe lupi e vampiri si siano da sempre odiati non è un mistero per i mortali. Che le loro razze, tanto diverse quanto uguali, si siano fatte la guerra è noto perfino agli eremiti. I lupi sono figli della luna, della terra, e rispettosi del grande ci...