Passai la notte in bianco, nonostante la tisana rilassante che mio padre mi fece bere prima di andarmene a letto. Non mi sono biasimata ovviamente, dopotutto ciò che era successo nel giro di pochi giorni aveva letteralmente stravolto il mio mondo, ma ero pronta ad affrontarlo, sì, Lya Wolf non si arrende dinnanzi agli ostacoli.
"Ben detto"
Avevo scoperto la verità sui miei genitori, ed avevo compreso che nelle mie vene scorreva sangue vampiro, or dunque, era rimasta un'ultima cosa da fare: domare quella parte di me e per quanto la cosa mi facesse ribrezzo c'era una sola persona che poteva realmente aiutarmi, al di fuori di quel Vladimir di cui aveva parlato papà e del quale sinceramente non mi fidavo tanto, Axel.
"E dire che avevi cominciato così bene la giornata ..."
Nel giro di pochi secondi, nonostante le evidente occhiaie e la faccia ancora scombussolata dalle lacrime del giorno prima, mi lavai e mi infiali la divisa scolastica, per poi fiondarmi in cucina dove papà stava leggendo uno dei suoi giornali e sorseggiando una tazza fumante di latte e caffè.
<<Ehi Lya oggi ...>> fece per parlare l'uomo, ma oltre ad essere in ritardo io ero troppo in ansia per il discorso che avrei dovuto affrontare con il fastidioso, egocentrico e perfido vampiro, così ignorai totalmente mio padre <<Si, farò la brava, eccetera, eccetera, eccetera ...>> tagliai corto uscendo di fretta e furia dalla nostra piccola casetta in legno, entrando in macchina di Jagho che seduto al volante mi attendeva impaziente.
"Ma ti vuoi dare una calmata? Sembri una pazza!"
Becken aveva confessato di non avere alcun controllo sulla mia parte vampira, ma Axel sì, in qualche modo lui ci riusciva! Ciò significa che dovevo trovare un modo per costringerlo ad aiutarmi. Aiutarmi sul serio!
<<Ehi Terra chiama Lya, ci sei?>> la voce di Jagho mi fece tornare alla realtà <<Hai sentito ciò che ti ho detto?>>
"Ehm..."<<Ehm...>> mi ero totalmente dimenticata del biondo al mio fianco, il che era un problema: con lui alle calcagna sarebbe stato molto più difficile costringere Axel ad aiutarmi <<Perdonami io ... io ho la testa da tutt'altra parte>> risposi strofinandomi gli occhi, nel tentativo di risvegliarli dal sonno.
<<Si, io ho saputo che tuo padre ti ha raccontato di ...>>
<<Mia madre? Già>> lo precedetti infastidita puntando lo sguardo fuori dal finestrino <<Tu lo sapevi vero? Tu sapevi tutto>>
<<Beh, non c'è sangue di lupo che non conosca la tua leggenda, Lya ...>>
La cosa non fece altro che peggiorare il mio umore <<Perdonami Jagho, ma non mi va molto di parlarne, ieri mi è bastato>>
La verità era che ero arrabbiata, ma soprattutto delusa da lui. Per quanto mi sforzassi di credere al contrario, in un certo senso, io ritenevo Jagho un amico, se così si poteva definire una guardia del corpo. Senza escludere il fatto che mi stava appiccicato praticamente da quando eravamo cuccioli, insomma, sotto ad un certo punto di vista mi fidavo di lui, lo stimavo, lo ammiravo, specialmente perché era l'unico membro del Clan a cui non facevo paura. L'unico che inspiegabilmente sembrava attratto da me. Fino all'altro giorno associavo questo suo interesse nei miei confronti al mio status di futura Alpha, ma dopo aver scoperto la verità dubitavo che il bell'imbusto si fosse avvicinato ad una mezza vampira solo per ambire alla corona <<Perché?>> chiesi puntando i miei occhi verdi sul profilo principesco del giovane.
<<Perché cosa?>>
<<Perché hai accettato di essere la mia guardia del corpo? Perché tu non hai paura di me?>> in fin dei conti era questo il motivo per il quale avevo sempre sospettato di lui. Tutti erano intimoriti da me, lui invece sembrava attratto dalla mia persona, c'era sicuramente qualcosa che non andava. Inoltre, se era vero che lui aveva sempre saputo della mia natura, la cosa era ancora più sospetta.
Per tutta risposta il biondo aprì le labbra fine in uno smagliante sorriso e mi osservò con la coda dell'occhio facendo le spallucce <<Mi piaci>> affermò con fare ovvio, facendomi sobbalzare sul sedile della macchina <<Sei coraggiosa, sei vera, sei sincera, e poi credo che le persone vadano giudicate in base alle loro azioni e non al loro sangue ...>>
"Ok, tutto questo è strano ..."
Rimasi immobile ad osservarlo, letteralmente incantata dalle sue parole.
Jagho, Jagho, Jagho, quale incredibile mistero sei tu per me?
Quando finalmente raggiungemmo il cortile della scuola, notai con mia gran sorpresa che i giovani umani erano letteralmente impazziti. Camminavano avanti ed indietro per i giardini verdeggianti, schiamazzando e ridacchiando fra id loro neanche fossimo ad un mercato.
<<Ancora i preparativi per la festa?>> domandai perplessa.
<<Beh, la festa è questa sera dopotutto, è un evento importante per gli umani>>
Quando la sua risposta fece capolinea nelle mie orecchie mi bloccai sul posto. Axel! La promessa che avevo fatto ad Axel! Sarei dovuta andare al ballo con lui!
<<Perché fai quella faccia?>> ridacchiò il biondo, avvolgendomi le spalle con un braccio, spronandomi nuovamente a camminare <<Hai dormito per due giorni ricordi?>>
<<Si, ma credevo che il ballo fosse più avanti>>
<<Oh, non te lo avevo detto?>>
<<No!>>
<<Deve essermi sfuggito di mente, comunque mi chiedevo se ...>>
Improvvisamente il suono di una stridula vocina che mi chiamava mi salvò da quell'imbarazzante situazione. Quando mi voltai scorsi la piccola figura di Rosi, camminare verso di me con i capelli raccolti in una morbida crocchia dalla quale fuoriuscivano delle ciocche bianche come il latte, e le labbra carnose tinte da uno sgargiante rossetto rosa <<Lya!! Accidenti! Ma che fine hai fatto?! Sei scomparsa!>> esclamò la piccoletta abbracciandomi improvvisamente.
"Ok, falla staccare immediatamente"
Imbarazzata da un simile gesto, mi limitai a darle dei lievi colpetti sulla schiena sperando di rassicurarla <<Tutto bene Rosi. Vedi? Sono viva e vegeta>>
<<Giravano voci sul fatto che ti fossi sentita male! Jagho ha detto a tutti che ti hanno dovuta portare all'ospedale!>>
A quelle parole spalancai gli occhi, guardandomi attorno in cerca di una scusa plausibile da inventare alla mia umana amica <<No, cioè sì, il fatto è che ho avuto una reazione allergica>>
<<Una reazione allergica? A cosa?>>
Bene, avevo constato che ero pessima a dire bugie.
Dannazione, non sapevo nemmeno cosa fossero le allergie <<Emm ...>> osservai Jagho in cerca di un aiuto, ma per tutta risposta il biondo si staccò divertito da me ed incrociò le braccia al petto <<Beh, ragazze io ho delle cose molto importanti da sbrigare prima che inizino le lezioni, ci vediamo dopo in classe>> si dileguò questo, salutandomi con un occhiolino.
"Maledetto"
<<Alle arance>> improvvisai osservando malamente il sangue di lupo entrare all'interno della Risend Higter School. Rosi non sembrava molto convinta, ma fortunatamente decise di non farmi ulteriori domande riguardo alla mia salute.
Camminiamo a passo svelto lungo il corridoio, evitando i numerosi umani che in estasi marciavano avanti ed indietro per la scuola, chiacchierando su chi avrebbero invitato o cosa avrebbero bevuto durante la festa.
Non li capirò mai gli umani, perché per loro simili avvenimenti erano così importanti?
Il peggio era che io sentivo ogni loro singolo e dannatissimo discorso, avere l'udito di un lupo era sicuramente utile se non dovevi sentire simili argomenti:
<<Non vedo l'ora di ubriacarmi questa sera>>
<<Io andrò con Chiara, ha detto che non si metterà le mutandine>>
<<Hai visto le mie nuove scarpe?>>
<<Credi che James mi noterà?>>
Ridicoli, assolutamente ridicoli. Quanto avrei voluto strapparmi via le orecchie. Poi un argomento che non riuscii proprio ad ignorare attirò la mia attenzione.
<<E se la invitassi?>> chiese un ragazzo dai capelli ricci e castani osservandomi di sottecchi, mentre l'amico al suo fianco era intento a riempire l'armadietto di libri.
<<Impossibile amico, Axel l'ha già prenotata>>
<<Quindi Camille è libera?>>
<<Ah non lo so, ma è tutta la mattina che il Contessino non fa altro che vantarsi di essersela portata a letto>>
"CO,CO,CO,COSA?!"
Al sentire le parole dei due umani il sangue mi si congela nelle vene <<Emm .. Rosi>> incalzai osservando la mia amica camminare a passo svelto al mio fianco <<Per caso hai visto Axel oggi?>> brutto, ingrato, farabutto, vampiro dei miei stivali, che tu possa morire in un ...
<<Si. Certo che l'ho visto, diciamo che prendiamo l'autobus insieme ... è venuto da me di fretta e furia chiedendomi da cosa ti saresti vestita per la festa. Ho trovato la domanda alquanto insolita>>
<<E tu glielo hai detto?>>
<<Non dovevo? Insomma andate al ballo insieme no?>>
<<NO!!>> gridai attirando l'attenzione di tutti <<Cioè ...>> incalzai abbassando la voce continuando a camminare <<Lui me l'ha chiesto, ma io non credo di poterci andare ... e poi figurati se vado con quel pomposo!>>
Oh mia Luna! Se Jagho lo venisse a sapere sarebbe la fine! Oh no, no, no, no, no.
"Io ti avevo detto che la cosa non sarebbe finita bene!"
Un piano, un piano, devo pensare ad un piano. Ok, la cosa migliore da fare in questo momento è trovare la mia fidata guardia del corpo e spiegargli tutto per filo e per segno. No, forse la cosa migliore sarebbe trovare Axel e minacciarlo di morte, si, si, ecco cosa farò. Prima lo uccido, poi lo uccido di nuovo, e poi lo massacro ...
<<Comunque Nathan Ross mi ha invitata>> affermò improvvisamente la piccoletta facendomi tornare alla realtà, entrando per prima all'interno dell'aula di chimica <<E devo dire che è stato dolcissimo ... si è presentato con un mazzo di rose rosse ed un sacchetto di fragole. Io adoro le fragole, e le rose, ed i regali ... e lui ha quei dolci occhioni verdi ... e il sorriso più bello del mondo e ... ho detto sì>>
"Bene, grandioso, no davvero grandioso, può andare peggio questa giornata?"
Non potevo permettere che Rosi cadesse nelle grinfie di un vampiro, era l'unica amica che avevo, ma vidi i suoi giganteschi occhioni azzurri illuminarsi e sprizzare gioia, così pieni di speranza e sogni. Che avrei dovuto dirle? Insomma, non potevo di certo dirle tutta la verità!
Forse mi sbagliavo a reputarmi sua amica, in fin dei conti non facevo altro che aver segreti con lei, forse non ero nessuno per impedirle di andare al ballo con il vampiro dai ricci capelli castani, ma non era anche questo il mio compito? Proteggere gli umani dai vampiri? Contrastarli? Però anch'io ero una di loro, anche se per metà ... cosa fare? Cosa fare? Cosa fare?
<<Ehi che ti prende?>> chiede improvvisamente la giovane dai corti capelli bianchi, posandomi una mano sulla spalla. A quel contatto ebbi un sussulto, la sua pelle era insolitamente fredda e per un una manciata di secondi ebbi la sensazione che fosse stato Axel a toccarmi. <<Sei strana, sicura di esserti totalmente ripresa?>> continuò con fare preoccupato, mentre io mi allontanavo estraniata da lei.
<<No, è solo che Nathan Ross ... insomma non sembra un tipo affidabile>> e mentre Rosi controbatteva la mia teoria affermando quanto in realtà il vampiro fosse dolce e premuroso, ci accomodammo ai nostri posti.
Mi sorpresi dell'assenza di Axel e Jagho in classe, ma decisi di non farmi troppe domande. Poteva essere tranquillamente un caso, giusto? Insomma, non era detto che la mia guardia del corpo fosse già venuta a conoscenza delle dicerie che il moro aveva messo in giro, e che stessero litigando, giusto? Giusto?
La professoressa fece per entrare ed accomodarsi dietro la cattedra, ma improvvisamente la voce del preside rimbombò per tutta la classe, mettendomi sull'attenti <<Lya Wolf, è attesa in presidenza>>
"Ma cosa diavolo succede oggi?"
Rosi mi lanciò uno sguardo interrogativo al quale non riuscii a dare risposta, mentre di fretta e furia uscii dalla classe sotto allo sguardo stupito dei miei compagni.
Quando raggiunsi la porta della presidenza e la spalancai di fretta e furia senza neanche bussare, il mio corpo si pietrificò.
<<PAPÀ!?>> feci incredula osservando il grande Alpha con la schiena poggiata al muro, proprio dietro alla sedia in cui era comodamente seduto William Stenton fiancheggiato da suo figlio Jagho, il cui volto era coperto da un velo di tristezza e rancore.
"Guai in arrivo"
Due figure sedevano eleganti e composte sulle due seggiole poste dinnanzi alla cattedra del preside, per riconoscere il primo mi bastò semplicemente percepire il suo odore pungente e tentatore che inevitabilmente aumentò quando i suoi occhi neri come le tenebre si fissarono suoi miei smeraldi, disarmando il mio sguardo con uno dei suoi sorrisetti. L'uomo al suo fianco era di una bellezza d'altri tempi. Paurosamente elegante e raffinato. Il completo nero che gli fasciava il corpo possente, ma allo stesso tempo snello e sinuoso riprendeva il colore dei suoi capelli che gli sfioravano appena le spalle, e come quelli di Axel, erano tirati indietro da una mano di gel liberando così il viso pulito e dalla carnagione bianca come il latte. I suoi lineamenti erano duri, ma allo stesso tempo aggraziati, dal naso dritto e gli zigomi sporgenti che lo facevano sembrare una sorta di re elfo. Il suo sguardo era un insieme di tenebre ed oblio, l'esatta copia di quello del giovane vampiro al suo fianco, ma ancora più agghiacciante e tetro. Capii immediatamente che in lui c'era qualcosa di diverso perché proprio come mio padre, la sua figura emanava energia, regalità e senso di sottomissione. Non ne compresi il motivo, ma dentro di me sentivo la fastidiosissima esigenza di chinare il capo, come se non fossi abbastanza per poter ammirare una simile creatura. Anche con Becken mi succedeva, ma l'aura del mio Alpha era ben diversa dalla sua, egli emanava sicurezza, fierezza ed armonia, costui invece era un tripudio d'oscurità e paura.
<<Ma cosa diavolo sta succedendo qui?!>> chiesi chiudendo la porta alle mie spalle osservando sconvolta i presenti.
<<Lya vedi ...>> vidi mio padre sistemarsi la giacca a quadri e camminare verso di me lanciando sguardi infuocati con l'elegante uomo seduto al fianco di Axel <<Questo signore è ...>> Becken non fece in tempo a finire la frase che egli si alzò in tutta la sua bellezza, ridacchiando sotto i baffi.
<<Se permetti vecchio mio sono perfettamente in grado di presentarmi da solo>> la sua voce era l'esatta copia del giovane dagli occhi neri: graffiante, gelida e tentatrice <<Io sono Vladimir Draculea III, o meglio conosciuto come il Conte Dracula. Re dei vampiri>> concluse fiero, afferrandomi la mano per portarsela alla bocca stampandoci sopra un freddo bacio.
"COOOSA?!"
Quindi è questo il Vladimir che intendeva mio padre?
È forse uscito di senno?
Immediatamente sfilai via la mia mano da sotto il naso dell'immortale e mi allontanai di un passo, mostrando minacciosa i miei occhi gialli come l'oro <<Non osare toccarmi!>> ringhia osservando quella meravigliosa creatura dai lineamenti perfetti e la pelle paragonabile a quella di una bambola di porcellana. Lui è il re dei vampiri, lui ha venduto la sua anima al diavolo in cambio dell'immortalità, lui è il padre di ogni succhia sangue presente sulla faccia della terra, è a causa sua se demoni simili vagano fra gli umani.
<<Però ...>> sospirò guardando mio padre <<È proprio tua figlia Wolf>> ridacchiò infilandosi le mani nelle tasche, bucandomi l'anima con quelle iridi nere come la morte che, a poco, a poco, iniziarono a tingersi di un denso e raccapricciante rosso sangue. Mi sentii improvvisamente sopraffatta da quello sguardo, ma non mi sarei mai e poi mai lasciata sopraffare da un essere come lui. Il maledetto fra i maledetti, il primo vero vampiro. No, lui era il male, e se era una sfida ciò che stava cercando una sfida avrebbe trovato.
Ricambiai lo sguardo di sfida, corrucciando le mie folte sopracciglia, pronta a trasformarmi da un momento all'altro, ma quegli occhi rossi mi stavano schiacciando a terra come se sopra alle mia spalle fosse caduto un gigantesco macigno.
"Non ce la faccio"
Esausta chiusi gli occhi ed inizia inspiegabilmente a riprendere fiato, portandomi una mano al collo nel tentativo di scacciare la fastidiosissima sensazione d'essere strozzata.
Poi, mio padre si pose dinnanzi a me fulminando con le sue iridi di ghiaccio l'elegante uomo costringendolo a far tornare il suo sguardo nero come le tenebre <<Non ti azzardare, Vladimir. Sai bene di cosa sono capace ...>>
"Come ci è riuscito? Perché mi sento così debole?"
Vidi le labbra del vampiro inarcarsi in un maligno sorriso <<Ah, rilassati lupo>> sbuffò riprendendo il suo posto <<Stavo solo testando le capacità di tua figlia, devo ammetterlo ha un potere notevole, di norma nessuno sopravvive a questo trucchetto>>
<<Cosa?!>> sbottò Jagho facendo per andargli contro, ma bloccato da una mano del padre sul suo petto.
<<Siete tutti così dannatamente agitati>> continuò il re dei vampiri alzando gli occhi al cielo <<Datevi una calmata, né io, né mio figlio faremo del male alla vostra principessa>>
Aspetta, ha detto, figlio? La mia attenzione si sposta istantaneamente su Axel che, ancora seduto sulla sedia mi osserva con il suo classico sguardo imperscrutabile. <<Lui è tuo figlio?!>>
<<Oh, siete già amici?>> fece divertito Vladimir, osservando il mio elegante compagno di scuola.
<<Ahimè>> rispose Axel, puntando divertito lo sguardo su Jagho.
"Quindi ricapitolando, se Axel è il figlio del re dei vampiri significa che lui è ..."
Il principe dei vampiri, lui è l'erede del Conte Dracula ...
<<Ok ...>> sibilai cercando di rimanere calma, massaggiandomi l'incavo delle sopracciglia <<Spiegatemi cosa sta succedendo!>>
Axel alzò una mano osservando il preside con il suo fastidioso sorrisetto malizioso dipinto sulle labbra <<Posso dirglielo io?>> domandò tutto contento.
Il Signor William Stenton si limitò a fulminarlo con lo sguardo, per poi intrecciare le mani e posarsi con i gomiti sulla sua grande scrivania in legno facendo per parlare <<Vedete principessa qui tutti siamo a conoscenza della sua "Situazione", e converrà con noi che la faccenda si è fatta incredibilmente seria e pericolosa. Pertanto riteniamo che alla sua regale persona serva un aiuto per gestire la sua ... ecco, sì, parte vampira>>
<<Per questo motivo il lacchè di Satana è qui?>> domandai indicando il padre di Axel che a quelle parole mi fulminò con il suo sguardo di tenebre. Non so dirvi con esattezza cosa accadde dopo, ma nel giro di due secondi il vampiro mi fu addosso, mi strinse il mento nella sua gelida mano e pose il suo sguardo alla esatta altezza del mio, in modo che potessi perdermi in quegli abissi d'oscurità e terrore <<È davvero un peccato. Saresti la sua copia esatta>> sibilò velenoso <<Se non fosse per questo carattere strafottente che il tuo rozzo padre ti ha lasciato in eredità. La bellezza di Elise sprecata nel corpo di una Meticcia ...>>
Vidi mio padre afferrarlo per un braccio ed allontanarlo da me con una potente spinta <<Non ti azzardare mai più a toccare mia figlia>> i suoi occhi iniziarono a splendere come stelle nel firmamento e dalla sua bocca lievi ruggiti minacciarono il vampiro. Axel si pose immediatamente al suo fianco, mostrando le iridi rosse come il sangue e gli affilati canini, mentre Jagho appoggiò il suo Alpha fiancheggiandolo come due cane rabbiosi pronti a sbranare il nemico.
<<BASTA COSì!>> urlò il preside Stenton sbattendo le mani sulla scrivania <<Siamo in una scuola umana! Calmatevi! Due grandi e potenti sovrani come voi dovrebbero essere perfettamente in grado di controllarsi! Jagho torna immediatamente al mio fianco! E voi principessa cercate di portare più rispetto, siete pur sempre al cospetto di un re!>>
Un lungo ed assordante silenzio susseguì quelle parole, ma fortunatamente tutti sembrarono calmarsi.
<<Padre è una pessima idea>> fece improvvisamente Jagho avvicinandosi all'alto e scheletrico uomo dai capelli grigiastri legati dietro la nuca in una morbida coda di cavallo.
<<Cosa è una pessima idea?>> ribadii osservando Axel dinnanzi a me, confusa e disorientata. Nessuno mi rispose, perfino mio padre sembrava essersi improvvisamente ammutolito, non che fosse mai stato un gran chiacchierone. Lo vidi serrare la mandibola e stringere la mani in due stretti pugni, per poi voltarsi verso di me ed osservarmi con sguardo malinconico e profondamente dispiaciuto <<Il Signor Stenton ritiene sia il caso che tu conosco più a fondo le tue ... origini. Non sappiamo a cosa rischi di andare incontro, e se anche tu iniziassi a patire la luce del giorno? E se non potessi più trasformarti? Per non parlare della possibile sete di sangue ... tutto quello che potevo insegnarti te l'ho insegnato, e tu sei diventata la mia miglior guerriera, ma ora io non posso più aiutarti Lya ...>>
"Non mi piace, non mi piace per niente il suo discorso"
<<Cosa stai cercando di dirmi papà?>> domando perdendomi dentro a quelle iridi cristalline piene di amarezza.
A quel punto il preside prende parola <<Riteniamo sia il caso che tu trascorra del tempo al castello del Conte Dracula>>
Il mio cuore smise improvvisamente di battere, mentre una potente scarica elettrica mi attraversava il corso dai piedi alla testa. Improvvisamente non ebbi più parole, tutto ciò che riuscii a fare fu osservare allibita mio padre.
"NO. NO. NO"
<<Lya ti prego ...>> sibilò facendo per posarmi una mano sulle spalle, ma io mi allontanai immediatamente.
<<Come puoi farmi questo?!>> sbottai sentendo la rabbia prendere il sopravvento del mio corpo <<Non hai visto come hanno reagito poco fa?! Papà mi uccideranno se mi lasci con loro>>
<<Non possiamo>> disse improvvisamente Axel attirando la mia attenzione <<Il re dei Vampiri ha un debito verso l'Alpha, e per saldarlo hanno fatto un patto. Finché non ti avremo insegnato a controllare la tua parte vampira tu sarai salva. Nessuno proverà ad ucciderti a patto, ovviamente, che tu non lo faccia con noi. Sarai trattata come una della nostra famiglia, vivrai con noi, mangerai con noi, frequenterai le nostre cerimonie e ti abituerai alle nostre usanze>>
<<Sarai ufficialmente una mia suddita>> concluse Vladimir allargando le braccia <<Ti insegneremo tutto ciò che c'è da sapere, ma ti avverto Wolf ...>> affermò puntando un dito contro mio padre <<Dopo di questa io non ho più debiti verso di te>>
Tutto questo è assolutamente assurdo. Mi limito ad abbassare la testa e prendere grandi respiri per calmarmi.
"Possiamo uccidere tutti?"
<<È per il tuo bene Lya ...>> fa nuovamente mio padre, ma io so che sta mentendo, so cosa c'è davvero dietro <<No, è per il bene del branco>> lo correggo corrucciando le sopracciglia <<Perché sono un pericolo, lo sono sempre stato, per quanto amassi il mio popolo, la mia terra, la mia vera natura, a quanto pare lei non ha mai amato me, giusto papà? Perché io non appartengo a voi ... ne a loro>> continuo indicando Axel e suo padre <<Ma se questo mi aiuterà ad essere più forte allora temo di non potermi tirare indietro. Dopotutto è questo ciò che si aspettano da me, che sia la più forte ...>>
<<Figlia no, io ...>>
<<Non dire altro, ti prego, non voglio sentirlo>> odio tutti voi, odio mia madre, odio Axel, odio suo padre, odio William che ha avuto questa idea schifosa, ma più di tutto odio me per ciò che sono.
Mi allontano dal grande Alpha per dirigermi verso il re e suo figlio, stringendo la mani in due stretti pugni <<Quando partiamo?>> domando mostrando il mio sguardo più fiero e forte.
Non mi vedranno mai e poi mai crollare, non gli darò questa soddisfazione, dovessi sputare sangue.
<<Questa sera dopo il ballo>> rispose Jagho avvicinandosi a me con arai dura e severa. Era la prima volta che lo vedevo sinceramente arrabbiato, tanto da non riuscire nemmeno a guardare negli occhi il padre, verso il quale provava un visibile rancore <<Andremo insieme, io e te>>
<<Impossibile>> intervenne Axel, attirando su di se l'attenzione di tutti <<La principessa ha già accettato il mio invito>>
"Lo uccidiamo? Solo lui! Per favore!"
<<E non puoi lasciar correre?!>> controbatto irata.
Per tutta risposta il moro si stringe sulle spalle <<Hai fatto un patto con me, una risposta per un ballo, ricordi?>>
<<Jagho è il mio migliore amico e non lo rivedrò per non so quanto tempo! Te ne prego ...>>
<<Sei una di noi, sei tenuta a rispettare i patti, specialmente quelli fatti con la famiglia reale>> conclude divertito, mentre il padre osserva fiero il giovane al suo fianco, come se tutta quella perfidia e quella cattiveria fossero la sua più grande opera d'arte <<Benvenuta nel mondo dei vampiri, Lupetta>>
Sento il cuore esplodermi in petto, e non so con quale forza riesco a trattenere le lacrime, ma probabilmente è grazia all'odio che in questo momento sto provando nei confronti del senza anima.
Mi volto un'ultima volta verso il biondo al mio fianco annegando nei suoi occhi color del cielo <<Mi hai definito il tuo migliore amico>> il suo sorriso riesce a scaldarmi il cuore. Lo sento afferrarmi le mani e portarsele alle labbra per stamparci sopra un caldo ed affettuoso bacio <<Sta tranquilla. Verrò a riprenderti. Ho tutto sotto controllo>>
Avete mai avuto la sensazione di poter esplodere da un momento all'altro? Come se dentro di voi ci fossero troppi pensieri, emozioni e sentimenti per essere controllati tutti quanti. Come se le emozioni fossero troppo intense e potenti per essere gestite, ebbene in quel momento, nel mio corpo c'erano così tante contradizioni e pensieri opposti, da costringermi a fuggire via.
Lasciai la presidenza con la voce di mio padre e Jagho che cercavano di fermarmi, ma non ne volli sapere. L'unica cosa che volevo fare era andarmene per sempre da tutto e tutti. Volevo scomparire dalla faccia della terra.
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La ragazza Lupo [in revisione]
WerewolfChe lupi e vampiri si siano da sempre odiati non è un mistero per i mortali. Che le loro razze, tanto diverse quanto uguali, si siano fatte la guerra è noto perfino agli eremiti. I lupi sono figli della luna, della terra, e rispettosi del grande ci...