Capitolo 43

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Passarono otto lunghi anni dal giorno in cui Axel mi chiese di diventare sua moglie, anni di prosperità che videro i Sangue di Lupo e i Vampiri vivere tutti insieme sotto allo stesso tetto.
Axel assieme a suo padre, costruì un nuovo castello fra la foresta e il territorio dei Freddi.
I primi tempi fu difficile far andare d'accordo le due razze, ma a poco a poco quell'impresa che all'inizio ci pareva impossibile, si trasformò in una solida realtà.

Cammino svelta verso il nuovo giardino del castello.

Oggi è una bella giornata il sole splende e per ora non odo urla o stramazzi di bambini rimbombare per tutto il castello.

All'improvviso sento una mano afferrarmi per la vita, costringendomi a sbattere il mio corpo contro quello forte e mascolino del re dei vampiri, Axel -Mia regina dove state andando così tutta sola?- mi sussurra malizioso all'orecchio questo, baciandomi il collo.
-Stavo andando a prendere una boccata d'aria- ridacchio io, gemendo di piacere sotto al corpo perfetto del Re.
-Io ho un idea migliore- mi risponde lui, baciandomi con foga -Sapete la nostra nuova camera da letto è stata appena completata, che ne dice di inaugurarla?-
Stavo per rispondere ma proprio in quel momento sento la voce di Vladimir, Lady Mariam e di una bambina che io conosco molto bene avvicinarsi sempre di più -Sch! Axel! C'è gente!- faccio io poggiando una mano sulla perfetta bocca del mio compagno.

Vedo il volto del re aprirsi in un sorrisetto compiaciuto per poi spingermi contro il muro -No mia regina smettetela! Non posso venire in camera adesso! Ho da fare!- urla il moro, in modo tale da farsi sentire da chiunque fosse nelle vicinanze.

"Ah! Perché non l'ho ancora torturato?!"

-Papà!- sentiamo all'improvviso una dolce voce femmine, che attira la nostra attenzione.

Immediatamente ci stacchiamo, e quando Axel vede la piccola bimba di sei anni dai lunghi capelli castani e gli occhi neri come le tenebre corrergli incontro allarga le braccia per accoglierla in un grande abbraccio -Ciao terremoto!- esclama il vampiro, sollevandola da terra, prendendola fra le sue braccia.

La osservo con amore e felicità, concentrandomi sui suoi grandi occhi neri come quelli del padre, che mi guardano con furbizia e strafottenza.

"Chissà da chi avrà mai ripreso!"

Lei e Axel sono la mia vita, non potrei immaginarmi un'esistenza senza di loro.

-Sophie ti sei comportata bene con nonno Vladimir?- domando alla piccola che mi saluta con un dolce bacio sulla guancia.

-Ti rispondo io al posto suo, ragazza lupo!- fa stressato il conte -Quella ragazzina è il diavolo in persona!-

A sentire quelle parole sia io che Sophie cerchiamo in vano di trattenere una fragorosa risata.

-Caro adiamo! Sophie è ancora molto giovane è normale che voglia divertirsi!- gli fa l'occhiolino Lady Mariam.

-Zia Lyä!- Sento poi alle mie spalle, la voce di un ragazzino dai capelli bianchi come la madre e gli occhi grigio-verdi come quelli del padre.

-Beck, quando non sei da solo con lei, devi rivolgerti a Lyä in maniera più regale!- lo rimprovera Nathan.

-Scusatemi vostra altezza- si corregge così il ragazzino di otto anni, accennando ad un piccolo inchino.

La ragazza Lupo [in revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora