CAP.3-L'inizio della guerra.

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CAPITOLO 3
L'inizio della guerra

Corsi nella grande sala e vidi Sara e mio padre che ballavano insieme, sembravano molto legati, cosa che non avevo mai notato. Spalancai gli occhi quando vidi mio padre baciare Sara.
Decisi di lasciar perdere per il momento e distolsi lo sguardo. Vidi Giuliana che si stava sistemando le scarpe vicino ad un tavolo, probabilmente non si trovava bene con i tacchi. Mi avvicinai di corsa verso di lei. Lei mi guardò e sorrise "Ehii Elisa, non ti pare fantastico? Gli alieni esistono e sono bravi!".

La guardai con uno sguardo disgustato e dissi: "Giuliana! Tu non sai cosa sta succedendo...dobbiamo andarcene subito da questo posto. Non sai che cosa ho scoperto".
Giuliana mi guardò curiosa:" Cosa hai scoperto..."
Le raccontai quello che avevo visto nella camera oltre la grande porta nera, mi guardò e restò in silenzio per alcuni secondi, poi disse:" Dobbiamo avvisare immediatamente gli altri, vado da Ruggiero (mio padre) e... Sara? Ma che...", la interruppi e le dissi di sbrigarci. Io andai ad avvisare Martina.
Non appena la raggiunsi, con il fiatone, le dissi:" Martina dobbiamo andarcene, dopo ti spiegherò tutto, adesso dobbiamo solo avvisare gli al...", fui interrotta da un urlo, e non appena mi girai vidi mio figlio disteso per terra insieme ad un alieno, sembravano senza vita. Restammo fermi a guardare per qualche minuto. All'improvviso il corpo di Guglielmo iniziò a muoversi, poi a fluttuare fino a ritrovarsi a circa un metro di altezza. Lo fissavamo tutti increduli, tutti tranne gli alieni che sembravano piuttosto tranquilli, e a quel punto capii. Stava avvenendo lo scambio, l'alieno stava entrando nel corpo di Guglielmo. Mi guardai attorno. Gli alieni che sembravano essere i capi avevano tutti una specie di arma tra le mani. Mi sembrò di vedere il Dio Volo tra le teste di qualche alieno e non appena mi rivoltai verso mio figlio, delle antenne gli spuntarono sulla testa, i suoi occhi si spalancarono, erano enormi, erano neri, gli occhi di un alieno e la sua pelle stava cambiando. Pian piano divenne di un verde chiaro. L'alieno dentro di lui prese vita e tornò a terra. L'alieno si guardò come prima cosa le braccia, poi si toccò in viso, sembrava soddisfatto.
All'improvviso le porte della grande sala si spalancarono ed entrarono la scimmia con l'alieno che avevo visto prima. Avanzavano verso di noi e la scimmia disse:" Prendeteli tutti".
Iniziammo a correre, non ebbi il coraggio di voltarmi indietro, ero quasi arrivata alla porta quando qualcuno alle mie spalle urlò. "Nooo!! Ruggiero!! Noo!!"
Avevano preso mio padre e con lui cadde un altro alieno. Sara stava piangendo e Tenda la trascinò via, tentando di salvarla, ma fu inutile.
Degli alieni li presero e fecero la stessa fine di mio padre e Guglielmo. Capii che non c'erano speranze, così iniziai a correre lungo i tanti corridoi.
Poi sentii la scimmia che diceva:" Sarà inutile scappare! Tanto prima o poi vi troveremo!!".
Poi cambiò tono di voce, credo parlasse con i suoi amici alieni, credo dicesse:" Non finiteli tutti mi raccomando, laciatene anche uno per me!". Stavano iniziando a ridere e da lì non ascoltai più nulla. Correvo a più non posso e trovai la mia camera. Entrai e mi chiusi a chiave. Mi sedetti sul pavimento, poi, dopo un po' iniziai a pensare che ci potessero essere delle telecamere nascoste. Mi misi a cercare ma non trovai altro che statuette di alieni con un cappello. Decisi di uscire, nel caso mi stessero osservando. Aprii lentamente la porta
e...BUUUMMM Qualcuno sbatté contro la porta. Guardai dietro la porta e vidi Martina stesa per terra addolorata. Stava scappando e le avevo semplicemente sbattuto la porta in faccia. La presi per le braccia e la feci stendere sul mio letto.
Provai a farla sentire meglio, le facevo aria con un cuscino e dopo qualche minuto riuscì a mettersi in piedi. Aveva un bernoccolo in fronte. Poi riuscì a dire:" Elisa... fuori c'è ancora... Mima".

La mia amica era da sola spaventata nei corridoi di questa navicella e io era chiusa in camera mia sul letto! Continuai:" Era molto più indietro di te?".
Martina scosse la testa:" Ma non so se abbiamo preso la stessa strada, questa navicella è un labirinto!".
Poi la rassicurai dicendole che l'avremmo trovata, ma dovevo andare solo io, lei era ancora un po' stordita, le raccontai del mio sospetto delle telecamere e decise di nascondersi sotto il letto.
Uscii dalla camera ed iniziai a correre, alla ricerca di Mima.
Credo fosse passato un quarto d'ora, circa, quando la vidi in un angolino disperata, si era seduta per terra a piangere.
Non appena mi vide la sua espressione diventò più calma e le dissi di tornare in camera mia.
Dopo qualche minuto riuscimmo a trovare la camera ed entrammo.
Martina era scomparsa. Dovevano averla trovata.
Uscimmo immediatamente dalla camera alla ricerca di un posto più sicuro.

L'IMMORTALE 10:Il ritornoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora