CAP.9-Un addio importante.

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CAPITOLO 9
Un addio importante

Stavamo abbandonando il razzo.
Eravamo entrati.

Quando tutti fummo all'interno dell'ufo cominciai a guardarmi attorno.
Tutto l'ambiente adesso era illuminato da leggere luci viola, niente era più chiaro come l'ultima volta che erano stati lì. Forse stavano dormendo.
Eravamo in un corridoio, Gustavo sembrava conoscere tutto lì, in effetti era casa sua. Dietro Shrek e Sara c'era una porta. Chiesi a Gustavo se dovevamo entrare lì.
Fece cenno di no cona testa.
Poi, accompagnati da Gustavo, ci incamminammo nei corridoi.

Appena svoltammo al corridoio successivo qualcosa cadde addosso a me e a Emanuele. Era un alieno!
Quando ci rialzammo, notai che eravamo circondati da alieni. Ci avevano messo in trappola!
Cinque di loro cacciarono una pistola strana dalla tasca e le puntarono su di noi.
Quando la prima fu attivata, venne colpito Parmigiano, che cadde a terra. Cosa gli era successo? Era morto?
Poi iniziarono a colpire gli altri.
Corsi a più non posso tra i corpi alieni quando sentii qualcosa bruciare nella mia schiena. Caddi a terra e il dolore si propagò per tutto il corpo, persi i senti e non vidi più nulla.

Quando mi risvegliai ero in una stanza buia, non c'erano luci, nemmeno quel bagliore viola.
Camminai alla cieca, mettendo le mani davanti a me provando a non sbattere contro un muro.
"Mhhhh" Sentii.
C'era qualcun altro. Forse ero con i miei amici!
"Chi è?" Domandai alla voce.
"Sgorbio?" Era Sara.
"Ci siete tutti?" Sentii Emanuele.
"Sgorbio c'è" Risposi.
"Anche Sara e Mima".
"Sono Parmiggiano"
"Sono Gabriele".
"Chi manca? Ci siamo tutti?".
"È la sala cavia". Era Gustavo.
"Che cosa?" Chiesi.
"Manca Shrek!" Disse qualcuno alle mie spalle.
"Oh Shrek! Dove sei?"
"Forse è ancora svenuto"
"Aspettiamo un po'" Disse Gabriele.
"Si hai ragione... Gustavo, che cos'è la sala cavia?" Domandai.
Le lucine viola si accesero, poi vidi Gustavo, le aveva accese lui.
Guardai i miei amici, compreso Shrek che si stava risvegliando in un angolo della stanza.
Mi voltai e spalancai gli occhi.
C'era una specie di contenitore verticale con la foto stampata di Guglielmo sopra.
Il mio papà. Caddi a terra per lo stupore.
Mi guardai di nuovo le spalle.
Gli altri stavano osservando altri contenitori identici, ma con le foto degli altri!
Elisa, Ruggiero, Sara, Tenda Martina... Erano tutti loro!
Poi in un angolo più in disparte notai un altro contenitore che si nascondeva un po'...Oddio...Quella era Susa!!!
Si stava scatenando il panico.
"Ragazzi!" Era Gustavo.
Tutti si zittirono.
"I vostri amici sono qui dentro, per loro il tempo si è fermato, quando ritorneranno nel loro corpo sarà come se nulla fosse mai accaduto per loro. Non preoccupatevi. Dentro ogni contenitore vaga l'anima di ognuno dei vostri amici" Ci rassicurò Gustavo.
Poi chiesi la cosa che più mi incuriosiva "Gustavo...Vuoi dire che anche per quella persona vale il tuo discorso?" Indicai il contenitore di Susa.
"Si certo...oooh giusto. Dato che lei era morente sul nostro ufo, abbiamo percepito un po' della sua energia penetrare nel pavimento e subito l'abbiamo trascinata qui con macchine aliene, ha fatto la stessa identica fine dei vostri amici. Però dato che la vostra amica era in punto di morte non è stato possibile restare a lungo nel suo corpo. Così adesso il suo corpo è immerso lì dentro, nella gelatina".
Avevamo tutti delle facce spaventate.
"O mio dio" Dissero Sara e Mima.
"Possiamo tirarla fuori?" Chiese Parmiggiano.
"Facciamolo forza!" Rispose Gustavo.
Spostammo il coperchio e vidi la chioma di Susa immobile nella gelatina.
Gustavo buttò il contenitore per terra e tirammo Susa per le spalle, trascinandola fuori.
Doveva aver sbattuto la testa nel far cadere il contenitore, perché adesso sanguinava.
"Susaaaaa!" Mima provò a rianimarla.
Attendemmo lì, nella speranza che si svegliasse.
Dopo un po' i suoi occhi si aprirono leggermente. Subito ci avvicinammo per aiutarla.
Le alzai leggermente la testa.
"C Cosa è ssssuccessso?" Domandò con difficoltà lei.
"Non preoccuparti, adesso è tutto finito, sei salva" La rassicurò Shrek.
Provò ad alzarsi sui gomiti.
Cadde. Era ferita, non poteva farcela.
Fece una smorfia di dolore.
Stava sanguinando, un po' troppo.
Mima le mise le mani davanti alla ferita, provando a fermare l'emorragia.
Non ce l'avrebbe fatta, me lo sentivo.
Gustavo guardava da dietro, senza intromettersi.
"Non ce la farò..." Sospirò Susa.
"Noo non dire così" Mima era disperata.
"Vedrai che tutto si sistemerà" Continuò Gabriele.
"Vi ho voluti bene...tutti"
"Nooo" Mima stava piangendo.
"Dite a Ruggiero che lo amo ancora come all'epoca... E dite ad Elisa e a Giuliana...che le voglio un bene enorme..."
"Sssi ok..." Dissi.
"Elisa e Giuliana...sono sorelle"
Rimanemmo tutti immobili, sconvolti dalla notizia.
"Ho dovuto abbandonarle entrambe a qualcuno, perché non avevo i soldi oer crescerle e volevo solo il meglio per loro due. Non appena ho visto Elisa in quella casa, mi sono detta che era l'occasione giusta per tornare ad essere una famiglia. E quando ho visto Giuliana tornare improvvisamente dall'inferno, non sapevo come spiegarle tutto, era così affezionata a te, Parmiggiano, che avevo paura non volesse il mio affetto. Sembrava una che fa questo genere di cose. Ma adesso ho capito, ditele tutto. UC UC UC".
Non ce l'avrebbe fatta, era immersa in una pozzanghera di sangue.
Poco dopo chiuse gli occhi...era andata...era morta.
Piangevamo tutti.
La posammo in un angolo più nascosto e le poggiammo il disegno che raffigarava lei sul corpo.
Non riuscivo a credere che Susa fosse morta adesso che sapevamo che era viva.
Sembrava destino e invece è morta comunque. Almeno ci ha detto la verità su Giuliana ed Elisa.
Gustavo iniziò a parlare "Dobbiamo trovare gli alieni che hanno i corpi dei vostri amici e usare questa". Ci mostrò un'arma aliena, simile ad una pistola trasparente con all'interno dell'energia di colore verde.
"Ragazzi...credo ci sia qualcosaltro qui dietro" Disse Mima mostrandoci un altro contenitore con l'immagine di un uomo davanti.
"Lui non lo conosciamo..." Notai.
"Ahh...lui è stato il primo essere umano a subire quello che accade quassù" Confermò Gustavo.
"Credo si siano dimenticati di lui, dato che hanno lasciato il suo corpo per intero lì dentro" Continuò lui.
"Quindi stai dicendo che lì dentro c'è ancora un uomo?" Gli chiese Gabriele.
"Già" Rispose Gustavo.
"E allora liberiamolo!" Disse Mima arrabbiata.
Togliemmo il coperchio e questa volta poggiammo il contenitore a terra con delicatezza.
Tirammo l'uomo per le spalle, come con Susa.
Attendemmo impazienti seduti per terra.
Passò qualche minuto e l'uomo iniziò a muoversi.
Aprì lentamente gli occhi.
"Mhhhh..."
Aprì gli occhi del tutto, sembrava stare bene.
"Chi chi siete voi?" Chiese l'uomo spostandosi all'indietro.
"Ti stiamo salvando dagli alieni...Abbassa la voce o ci verranno a prendere" Gli disse Gustavo.
"Gli alieni! Vero! Gra Grazie di tutto, adesso andiamo però... non sapete cosa mi hanno fatto, fa male!" Si lamentò lui.
"Come ti chiami?" Chiese Emanuele.
"Io sono Chandler, sono di New York".
Ci presentammo tutti.
Poi Gustavo ci disse: "Se volete che i vostri amici tornino dovete tornare sulla Terra e fare una cosa per me".
Accettammo.
"Dovete andare in Egitto, entrare nella Piramide di Cheope e rubare una collana verde chiaro, capirete che è quella perché è l'unica ad essere così. Mi serve una cosa che è al suo interno per poter staccare l'anima degli alieni dai corpi dei vostri amici. Io nel frattempo ucciderò tutti gli alieni che riuscirò ad eliminare".
Capimmo e accettammo di nuovo.
"Da questa stanza sarà facile uscire, dobbiamo solo trovare il modo giusto".
Forse, per la prima volta, in quella settimana, avevo delle speranze di riuscire a salvare i miei amici.
Dovevamo solo fare tutto quello che aveva detto Gustavo, magari senza sbagliare nulla.

Dovevamo solo fare tutto quello che aveva detto Gustavo, magari senza sbagliare nulla

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