CAP.19-Imprevisti.

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CAPITOLO 19
Imprevisti

Caddi a terra.
Non sapevo che cosa fare, dovevo nascondermi.
Improvvisamente un alieno si lanciò su di me facendomi sbattere contro il muro.
Stavo soffrendo troppo...volevo proteggere i miei bambini ma sembrava impossibile trovare riparo.
L'alieno preparò la sua arma, un mega fucile, stava per spararmi contro.
Pochi istanti prima dello sparo lo riconobbi...era il capo! Quello che ci aveva catturati all'inizio!
PAAMM
Sparò.
"Aaaaaaaaaahhh!!!"
Mi aveva colpito alla gamba destra. Giuliana era saltata su di lui provando a non farmi colpire. Ci era quasi riuscita. Almeno ero ancora viva.
Stava ancora strangolando quell'alieno quando vidi la sua testa separarsi dal corpo...
Decidi di non fare domande di come avesse fatto, dato che era a mani nude.
"Elisa, che succede?".
"I bambini...stanno per uscire!".
"M ma come è possibile!? Emhhh vieni forza!".
Mi accompagnò in una stanza, era la grande sala, dove c'era stato il ballo in maschera.
Mi appoggiò vicino ad un tavolino.
"Ok...emhhh...".
Mi spogliai ed iniziai a spingere più forte che potevo.

C'erano rumori ovunque, la guerra sembrava essere molto violenta.
I miei piccolini erano sulle mie braccia, tutti e tre bellissimi. Due maschi e una femmina.
I rumori stavano diminuendo, erano sempre meno forti.
Poi ci fu il silenzio.
Giuliana prese uno dei tre in braccio, per aiutarmi, dopotutto era la zia.
"Elisaaa! Dove sei!?" Urlò Chandler.
Giuliana andò ad aprire la porta.
"Siamo qui dentro".
Vidi Chandler entrare di corsa e cercarmi.
Quando mi vide corse verso di me.
"Sono loro...?".
"Si".
"Che belli".
Vidi una lacrima scendergli sul viso.
"Due maschi e una femminuccia".
"Ci servono solo i nomi".
Entrarono gli altri.
"Seeeee abbiamo vintooo!!" Urlò Emanuele.
"Pa pa pa pa paaaarapappaaa" Sgorbio canticchiava, sembrava si fosse ripreso.
Sara e papà erano appoggiati alla porta, impegnati in un bacio.
Poi papà mi vide e corse vicino a me.
Piangeva quasi.
"Sono così felice! Sono nonno!!".
"Io la femmina la chiamerei...Pera. È un bel nome" Suggerì Gustavo.
"Io propongo Molletta!" Continuò Sara.
Alla fine io e Chandler decidemmo di chiamarla Beatrice, che era un nome che piaceva molto ad entrambi.
"Bene... e voi due piccolini?".
Vidi Sgorbio che stava per suggerire qualcosa ma si bloccò all'istante. Immaginai che volesse dire Guglielmo, ma avevo già avuto il mio Guglielmo.
Mi decisi.
"Lui ha la faccia da Guglio, che assomiglia anche molto a Guglielmo".
Cacciò un sorriso.
"Chandler, l'altro decidilo tu".
"Ti piace Noah?".
"Ma è perfetto!!".
Eravamo lì, tutti riuniti, felici. Avevamo vinto, finalmente.
La guerra era finita e potevamo finalmente vivere la nostra vita!
Quei momenti di gioia non durarono a lungo.
"Emh..Ragazzi, credo che non sia ancora finita!" Disse Sara affacciata alla mini finestra.
Si affacciarono tutti, lasciandomi sola per terra.
"Oddio no!!" Urlò Giuliana.
"Ragazzi che succede?!" Gli chiesi.
"L'alieno che avevamo lasciato prigioniero sulla Terra sta arrivando qui con una specie di mini razzo!" Spiegò papà.
"No..." Risposi.
PIIUUUUUUUUMMM
BAAAMMMM
Il razzo alieno oltrepassò l'ufo conficcandosi nel pavimento.
Mi guardava con un'aria di sfida.
Dal razzo si aprirono quattro buchi, uno per lato, dai quali cominciò ad uscire uno strano liquido bianco. Era melmoso.
Iniziò ad espandersi.
Eravamo molto confusi.
"Ma che cosa..." Non riuscivo a capire.
Papà toccò il liquido, provò a ritrarsi ma fu inutile. Era bloccato, era una specie di colla.
Il liquido cominciò a salirgli lungo la mano, per poi continuare lentamente per tutto il braccio.
"Non riesco a muovere il braccio! Sale!" Urlò.
Sarebbe diventato una statua!
"Papà!!!!" Urlai.
"No..." Gustavo sembrava aver capito tutto.
"Dobbiamo scappare, subito!" Continuò.
Strappai la mia maglia per creare una specie di sacco per trasportare i miei figli.
Ne avevo uno sulla schiena e due davanti, accanto alla faccia. Beatrice era dietro. Se ve lo state chiedendo, ovvio che le facce non erano coperte!
Andai a salutare papà.
Sara era ancora lì a piangere con lui.
"Papà, non preoccuparti, avrai un'altra vita, me l'ha detto Dio. Ti voglio bene".
Mi salutò anche lui e, con le lacrime agli occhi, scappammo.

Il liquido scorreva sempre più velocemente, sembrava impossibile scappare ma in qualche modo ce la stavamo facendo.
Improvvisamente Giuliana inciampò e il liquido le bloccò i piedi. Era finita per lei.
Mi fermai per poco vicino a lei.
"Giuliana! Nooo!".
"Vai, non preoccuparti, starò con papà".
Sospirai.
"Ci rivedremo. Ti voglio bene".
"Anch'io. Adesso vai!".
Continuai la corsa e raggiunsi gli altri.
I piccoli iniziarono a piangere.
Poi toccò anche a Sgorbio, Martina, Sara, Gustavo e... Chandler!!! Erano diventati tutti statue bianche.
Volevo abbracciarlo, morire con lui. Ma dovevo salvare i nostri figli.
Corsi e incontrai Tenda.
"Tenda! Siamo solo noi due".
"Elisa... È un vicolo cieco, qui finisce il corridoio...".
"Cosa? No...Nooo NOOOO!".
"Mi dispiace, sappi che ti ho voluta bene".
"Anche io".
Eravamo appoggiati di schiena contro il muro, il liquido stava per raggiungerci.
Diedi Beatrice a Tenda.
Ripensai a tutte le mie avventure degli anni precedenti.
Quando ero in guerra con Guglielmo, quando conobbi Emanuele e Mima in quel mega formicaio, poi mio padre, New York, la magia, il carcere, l'avventura a scuola, quando conobbi mamma, Ercules, Giuliana e Parmiggiano, Gustavo, Chandler, il matrimonio e la fine.
Quella era la fine.
Durante la mia vita, piena di cattiverie, ero riuscita a raggiungere il mio obbiettivo principale. Volevo cambiare, essere come tutti, brava e gentile, non una cattiva che ammazza chiunque le dia fastidio. Ci ero riuscita, ero cambiata, avevo avuto dei figli, ero stata sposata e amata da qualcuno e non per il trono, ma per amore.
Stavamo per morire anche noi, gli ultimi rimasti.
Il liquido raggiunse i miei piedi e quelli di Tenda ed incominciò a salire su di noi.

I bambini erano morti, già erano delle statuette.
Erano rimaste solo le nostre teste.
"Addio Tenda".
"Addio Elisa, ci vediamo nella prossima vita...".
Quando il liquido raggiunse gli occhi e le orecchie non sentii più niente.
Era tutto scuro e silenzioso. Il nulla.
Eravamo morti...

L'IMMORTALE 10:Il ritornoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora