CAPITOLO 15
Partiamo per la guerra finaleL'ultima città cinese che avevamo attaccato era ai confini con la Mongolia, così andammo lì.
Trovammo un hotel e con i soldi trovati al mercato pagammo per una notte.
Era una camera per sole due persone, ma dovevamo starci in parecchi.
Entrammo e vedemmo un letto matrimoniale.
"Stanotte tutti stretti!" Disse Martina.
Ero distrutta, come tutti gli altri.
Qualcuno si appoggiò sul letto, altri sul divano o sulle sedie.
Non sapevo dove mettermi.
Mi guardai attorno.
Alcuni stavano anche per terra.
Decisi di fare lo stesso.
Vidi Chandler addormentato accanto al muro.
Così mi avvicinai a lui, e mi addormentai.Quella notte ebbi un sogno davvero strano.
Ero a scuola, bei tempi, e...STAVO BACIANDO CIRIELLO!
Avevo amato lui per un periodo, ma non provavo più nulla per lui!
Sara ci stava guardando alle sue spalle.
Piangeva.
Le avevo appena rubato il fidanzato, mi sentivo malissimo. Guardai Ciriello negli occhi e corsi via.
Successivamente vidi un'immagine di Mima, seduta su un letto a piangere...
Ma che significa.
Mi svegliai con la testa appoggiata sul corpo di Chandler. Qualcuno era già sveglio, anche lui.
Mima era stesa per terra a fissare il soffitto.
In quel momento capì il significato del sogno.
Probabilmente Mima amava davvero Chandler, e adesso si sentiva come Sara nel sogno.
Mi alzai e andai da lei.
"Mima...vieni un attimo con me in bagno. Devo dirti una cosa".
E andai nel bagno, la aspettavo.
Dopo alcuni secondi entrò.
"Che c'è...Hai mica dormito scomoda?".
Sospirai.
"Dimmi un po'...ma mica ti piace Chandler?".
"A me...Chandler? Ma stai bene?".
"No?".
"Nooo, ma che ti viene in mente?".
"Quindi non ti da fastidio se sto sempre con lui?".
"Nah".
"Questa domanda te l'ho fatta perché ti vedo sempre triste...sei strana".
"Non ti preoccupare, va tutto bene".
"Ok...Allora penso che possiamo anche tornare di là".
"Si...tu vai, arrivo subito".
Uscii dal bagno e mi ritrovai davanti ad un bacio tra Sara e Papà.
"Uuhh...A proposito, che succede tra voi due?" Chiesi.
Papà mi rispose: "Lo stavamo dicendo proprio adesso, io e Sara stiamo insieme".
"Felice per voi..." Dissi.
Mi avvicinai a Chandler e mi sedetti.
"Oggi dobbiamo rubare un aereo...emozionati?" Domandai agli altri.
Fecero delle facce serie.
Forse non era lo spirito giusto da usare al momento.
"Verso che ora partiamo?" Domandò Martina.
Mima uscì dal bagno.
"Secondo me prima è, meglio è. Adesso sarebbe l'ideale" Rispose Gustavo.
Così ci preparammo per andare all'aereoporto.
Prendemmo del cibo della camera e partimmo.L'aeroporto era lì vicino, quindi fu facile arrivarci.
Entrammo di corsa in un reparto e senza guardarci alle spalle, salimmo sull'aereo e chiudemmo le porte.
Poi ordinammo a tutti i passeggeri di scendere per lo svivolo di emergenza che aprimmo.
Una volta che tutti furono scesi andammo dal pilota e facemmo scendere anche lui.
"Qualcuno con più esperienza al volante?" Domandò Sgorbio.
"Gustavo vai tu che pilotavi navicelle" Consigliò Saretta.
Così Gustavo entrò nella sala di comando e noi ci sedemmo su alcuni sediolini.
Saremmo andati in un altro posto in giro per il mondo.
Dovevamo prima scappare dalla polizia al momento.
Partimmo.Dopo ore atterrammo.
Andai avanti da Gustavo. "Dove siamo?" Gli chiesi.
"Croazia, non so che città" Disse lui.
Scendemmo dall'aereo. Eravamo in una specie di bosco.
Gustavo andò girando cercando qualcosa che gli serviva.
Noi avremmo dovuto costruire delle cinture super resistenti. Avremmo trovato il modo di farlo.
Stavamo raccogliendo dei rami molto spessi, chi ha detto che me cinture non possono essere rigide?
Forse li avremmo ricoperti di qualcosa di morbido.
Si fece notte, l'ammasso di tronchi era accanto l'aereo.
Gli altri si erano addormentati nell'aereo.
Ero ancora fuori, sarei entrata a breve
Vidi Chandler entrare dentro, lo seguii.
Si stava per sedere quando lo chiamai bisbigliando: "Ehyy".
Sobbalzò.
"Ei Elisa...mi hai fatto spaventare".
Sorrise e ricambiai.
"Chissà Gustavo cosa sta combinando adesso, nel bel mezzo della notte, in un bosco" Disse lui.
"E chi lo sa" Continuai.
Pensai alle parole di Gustavo, credo che qualcuno potrebbe non farcela.
E se non avrei potuto parlare più con Chandler riguardo ai miei sentimenti per lui? E se quella era una delle ultime sere tutti assieme?
Dovevo fare qualcosa.
Decisi di dire tutto a Chandler.
"Possiamo andare un attimo nella sala di comando? Dovrei dirti una cosa, magari senza bisbigliare.
"Si...certo" Mi rispose.
Entrammo e ci sedemmo sui sedili dei piloti.
"Senti... c'è una cosa che devo dirti...prima che non sarà più possibile".
"Sarebbe?" Sembrava preoccupato.
Non riuscivo a dirglielo.
"Mhhh" Sospirai.
All'improvviso decisi di dire tutto in una botta e così feci.
"Mi piaci!".
Rimase perplesso.
"Che?" Domandò lui.
Capì che avrebbe detto che per lui non era lo stesso. Lo avrei obbligato a fingere con la violenza, ma volevo cambiare e poi non sarebbe stato vero amore...
Chiusi gli occhi e appoggiai la testa al sedile, arresa.
Improvvisamente sentì qualcuno toccarmi le labbra.
Mi tirai indietro e aprii gli occhi.
Era Chandler! Ma quindi...
Mi guardava fisso negli occhi.
Questa volta fui io a baciarlo.
I nostri baci diventarono più frenetici. Chandler mi prese in braccio e mi sbatté contro il muro. Iniziò a baciarmi sul collo e sentii una vampata di calore espandersi nel mio ventre. Sbottonò la mia camicetta e me la tolse, continuò a baciarmi e il desiderio cresceva sempre di più.
"Ah Chandler...", presi i suoi capelli e gli tirai leggermente la testa all'indietro. Lo guardai negli occhi, aveva il respiro affannato e vidi il desiderio avvampare nei suoi occhi. Strinsi la presa con le gambe sulla sua vita e lo feci strusciare contro di me e sentii un gemito provenire dalla sua bocca. Gli tolsi la maglia, lo spinsi sul sedile del capitano e mi sedetti su di lui baciando tutto il suo torace. Arrivai alla cintura e gliela sfilai lentamente, sbottonando i pantaloni per poi levarglieli. Lui si alzò in un istante, mi prese e mi mise su un mobiletto. Continuò a baciarmi sul collo e all'improvviso sentii un calore espandersi nel mio corpo.
"Non urlare Elisa, ci possono sentire"
"Dio Chandler, si! si!"
Quella notte fu la più bella di tutta la mia vita.Il giorno dopo mi svegliai stesa su Chandler, i vestiti erano a terra.
Ero così felice!
Gli diedi un bacio e mi alzai, pronta a vestirmi.
Mi abbassai a prendere la maglietta quando vidi Gabriele guardarmi sorpreso.
Rimisi velocemente la maglietta.
Poi appoggiai la maglietta di Chandler su di lui, in modo da coprire le parti scoperte.
Mi accorsi che Gabriele non guardava me...ma Chandler!
Era davvero gay...
"Ti prego tienitelo per te, lo diremo noi agli altri quando saremmo pronti" Gli dissi.
Sembrava deluso.
"S si ok" Rispose, poi uscì dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle.
"Chandler...Vestiti che se entra qualcuno sei tutto nudo" Gli dissi.
Lui si svegliò, anche molto felice, ed iniziò a vestirsi.
Stavo per uscire dalla stanza quando mi diede un altro bacio.
Ridemmo. Poi uscii.
Gli altri dormivano ancora.
Uscii per sistemare i rami quando mi accorsi che erano già sistemati.
Gustavo era lì e aveva continuato da solo.
Aveva anche ricoperto i rami con qualcosa di soffice. E aveva costruito quello che gli serviva.
Eravamo pronti.
"Ehi Gustavo. Hai fatto tutto da solo..."
"Già, ma non preoccuparti, è stato rilassante per me".
"Oh bene allora...pronti per partire?".
"Prontissimi".
"Solo un attimo che monto il tutto".Il pomeriggio eravamo pronti, i motori erano stati modificati, i finestrini tappati e le cinture erano resistenti. Inoltre Gustavo ci aveva detto che grazie a qualcosa creato da lui, avremmo avuto l'ossigeno sufficiente per un mese lassù.
Ognuno si sedette ad un posto.
Nessuno sapeva ancora nulla di me e Chandler.
Partimmo.
Stavamo andando verso l'alto, eravamo in verticale.
Era una cosa stranissima.
Qualche minuto dopo Gustavo mise l'aereo in orizzontale.
Noi vedevamo tutto quello che accadeva fuori grazie alle mini tv dell'aereo e a una telecamera che Gustavo aveva messo attaccata al vetro vicino a lui.
C'era un mini ufo di fronte a noi!
Ci avevano trovati! Forse gli alieni avevano mandato quel mini ufo per distruggerci o distrarci.
Gustavo in qualche modo sparò un mega proiettile contro l'ufo, era già per metà distrutto.
Ripeté lo sparo.
L'ufo era andato.
Strano...era stato così semplice! Forse eravamo davvero in vantaggio.
Gustavo dopotutto era stato il loro capo.
Avevo ancora qualche speranza di tornare a casa sana e salva, con tutti.
Continuammo la nostra salita verso il cielo, stavamo uscendo dall'atmosfera terrestre...
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L'IMMORTALE 10:Il ritorno
AksiNel decimo capitolo della saga, Elisa si troverà ad affrontare dei nemici che non credeva nemmeno potessero esistere! L'immortale 10 è raccontato in prima persona da Elisa stessa e in una parte della storia ci sarà anche un altro a raccontare al suo...