CAP.7-La grotta.

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CAPITOLO 7
La grotta

Passò qualche minuto e Mima si svegliò.
Quando ci raggiunse iniziò a mangiare senza fermarsi un secondo. Sembrava davvero molto affamata.
Poi si fermò all'improvviso, rimase immobile. Corse nella tenda senza dire nulla.
Andai da lei. Era spaventata, piangeva di nuovo.
"Mima... che è successo?" Le domandai.
"C C C'è la scimmia, QUELLA SCIMMIA!!!"
"Non devi preoccuparti, ci abbiamo già parlato mentre dormivi ed è pacifico, gli alieni l'hanno tradito". La rassicurai.
"Sicuro?" Domandò.
"Si, ha detto di voler distruggere tutti gli alieni lì presenti e riuscirà a far tornare gli altri. Non sono del tutto morti".
"Davvero? MA CHE BELLA NOTIZIA!"
Il suo viso divenne felice e spensierato di colpo e credo che da quel momento non avrebbe più avuto paura di Gustavo.
"Partiamo oggi, Gustavo dice che è meglio partire quando è nuvoloso. Oggi è perfetto".
"Gustavo?".
"Ah giusto... la scimmia si chiama Gustavo".
Uscimmo dalla tenda e iniziammo a prepararci per il viaggio.
Mima parlava con Gustavo, probabilmente lo stava ringraziando.
Io e Parmiggiano andammo a smontare la nostra tenda e prendemmo le pellicce.
Non avevamo nient'altro oltre a quelle e a qualche arma creata lì con bastoni e rocce varie.
Eravamo pronti.
Una volta che ci ritrovammo tutti iniziammo il nostro cammino.
"Dove stiamo andando di preciso?" Domandò Emanuele a Gustavo.
"Conosco qualcuno che può aiutarci ed è sulla Terra solo quando il sole non è forte. Saremmo potuti partire anche di notte... ma il bosco di solito è pieno di animali feroci" Rispose lui.
"Quanto ci vuole più o meno da qui?" Chiesi.
"Sinceramente potrebbe essere anche dalla parte opposta del pianeta. Fermiamoci un attimo. Adesso vedremo dove andare".
Gustavo cacciò una specie di pallina gelatinosa da una delle sue tasche e la gettò a terra.
Passò qualche secondo e da quella pallina comparve una specie di sentiero sul suolo.
"Bene, seguendo questo arriveremo a destinazione, speriamo solo il prima possibile".
"E' una specie di navigatore quindi" Disse Gabriele.
"Già, però non dice quanto tempo impiegheremo nel nostro viaggio" Continuò Gustavo.

Continuammo il nostro viaggio, credo fossero circa le tre del pomeriggio quando ci fermammo qualche minuto a riposarci.
Senza nemmeno pensarci mi sedetti a terra e riposai il mio corpo. Ero troppo stanco per continuare. Chiusi qualche secondo gli occhi.
Qualcuno urlò e spalancai gli occhi.
Shrek era stato aggredito da un lupo.
Iniziammo a correre senza guardarci le spalle, ovviamente seguendo il sentiero.
Correndo, mi accorsi di aver dimenticato tutte le pellicce per terra; QUEL MALEDETTO LUPO!
Seminato quel lupo, continuammo camminando lentamente.

Si fece sera. Le nuvole avevano lasciato spazio al cielo stellato e alla luna, che quella sera era piena. Era così bello.
Guardai avanti a tutti e vidi che il sentiero finiva in una grotta. Ero molto spaventato all'idea di entrarci.

Una volta arrivati all'ingresso ci fermammo.
Poi Gustavo continuò a camminare. Entrammo.
All'interno c'erano delle donne che danzavano attorno al fuoco, recitando strani riti.
Non riuscivo a vedere i loro volti. Poi Gustavo disse: "Marik, sono Gustavo, mi serve aiuto".
Una di loro si voltò verso di noi. ERA UNA SUORA! E AVEVA GLI OCCHI BIANCHI!
Era come un mostro. Poi notai che erano tutte suore.
La suora fece un cenno con la testa a Gustavo ed uscirono dalla grotta.
Noi rimanemmo lì ad aspettare.

Quando ritornarono Gustavo ci presentò la suora "Ragazzi, lei è Suor Marika Raspano e loro sono Suor Beatrice, Suor Monica, Suor Peppa e Suor Giovanna. Vogliono ricreare la Bibbia a modo loro, ecco il motivo di quelle danze di prima. Ha detto che sono disposte ad aiutarci, ma non sarà affatto facile. Dobbiamo essere solo attenti".
"Ok..." Dicemmo tutti.
"Adesso non dobbiamo fare altro che seguire Suor Marika Raspano" Disse successivamente Gustavo.
La seguimmo, addentrandoci sempre di più nei vari corridoi della grotta, fino a raggiungere una specie di porta magica.
"Adesso Suor Marika ci lascia, dovremmo continuare da soli" Spiegò Gustavo.
Entrammo attraverso la porta e non vidi altro che colori mischiati muoversi in una maniera strabiliante. Era una sensazione davvero strana. Mi girava anche un po' la testa.
Ad un certo punto tutto si fermò.
Eravamo tutti al centro di quella miscela di colori.
Poi notai le differenze. I miei amici... NON ERANO I MIEI AMICI!
Ero davanti ad una capra, dei giocattoli, una formica minuscola, una gomma per cancellare, una scimmia e a una persona.
Provai a parlare ma dalla mia bocca non uscì altro che "SQUIITT".
Ero spaventato e confuso allo stesso tempo.
Il signore di fronte a me disse: "Sgorbio?".
Poi non capii più nulla. Ero tornato in quella miscela di colori.
Dopo qualche secondo ci ritrovammo tutti in una grande campagna, davanti ad una specie di razzo spaziale. Eravamo arrivati. Quello era il nostro mezzo per arrivare nello spazio.
"Bene ragazzi, siamo stati pucflati, cioè ognuno di noi è tornato alla sua forma naturale, ad esempio Emanuele è diventato una capra normale, che cammina a quattro zampe e non parla. Questo razzo dovrebbe portarci nello spazio, poi penseremo a trovare l'ufo.
Saliamo, forza!" Ci disse Gustavo.
Così iniziammo a salire sul razzo.

Così iniziammo a salire sul razzo

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L'IMMORTALE 10:Il ritornoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora