6. Come un baccalà mantecato

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«Okay, quindi che mi metto?»

«Ehm? Qualcosa che ti faccia risaltare le tette?» 

«Non sei d'aiuto!»

«Sei tu quella che deve uscire con Charles, mica io»

«Seleneee, ti prego, fai la seria!»

La giovane corvina dall'altro capo del telefono scoppiò a ridere, portando Liv a fulminarla.

«Tesoro, veramente, l'unica cosa che posso dirti è di indossare qualcosa di comodo»

«Comodo? Che vuol dire comodo

«Non so, dipende qual è la tua definizione. A casa mia, comodo significa confortable»

«Come si dice 'comodo' in francese lo so anche io! Senti, non puoi chiamare Maggie? Mi serve un consiglio e tu non stai facendo altro che prendermi in giro!»

«E va bene, e va bene, non ti sto prendendo in giro, ma se ti farà sentire meglio... MAGGINA, AMORE MIO, LIV CHIEDE DI TE!»

L'inglese trattenne quel leggero accenno di risata che le stava scappando - c'era qualcosa di strano nel modo in cui la spagnola aveva pronunciato quella frase: sicuramente sapeva, ma non sarebbe mai riuscita a carpirle altre informazioni.

Alla fine, dopo che Charles le aveva chiesto per la ottocentesima volta di uscire insieme qualche volta - e dopo aver specificato che «Non si tratta di un appuntamento, sta tranquilla!» - Liv aveva ceduto.

Così, quando il monegasco le aveva nuovamente proposto un incontro, aveva detto di sì.

Di certo, non pensava che per il suo cuore non sarebbe stata tollerabile l'idea di starsene da soli per chissà quanto tempo.
Fin da quando aveva acconsentito, aveva avuto una strana sensazione nel petto, come se sentisse già che non fosse una buona idea, come se sapesse che ben presto tutto quella storia si sarebbe rivoltata contro di lei, rendendola il più grande backfire ever.

Erano state Maggie e Selene a farle capire che, forse, era soltanto una questione d'ansia, e che non doveva minimamente preoccuparsi, perché Charles era un gentiluomo, e mai l'avrebbe fatta sentire sbagliata o in dovere di qualcosa.

Liv comunque non era convinta.

Lei voleva Noah.
Non poteva rischiare che si trattasse di Lon.
Non di nuovo, almeno.

Finalmente, Maggie raggiunse la sua migliore amica, sedendosi al suo fianco, e rivolgendo a lei un sorriso a mo' di saluto. «Che dilemma abbiamo, qui?»

«Non so cosa mettermi e Selene mi sta prendendo in giro!»

«Hey!» la riprese la corvina, con una smorfia. «Che fai, la spia alla mamma? Non siamo bambine, Morgan»

«Urca, siamo passate all'ausilio dei cognomi?»

«Sì. Perché ti ho mentito, non ti ho perdonata per avermi detto che ho cornificato l'amore della mia vita!»

Le guance di Liv divennero talmente rosse che a breve sarebbero persino esplose. «Perché devi rinfacciarmelo?»

Maggie si intromise. «Non per dire, ma è una grandissima stronza!»

«Io sarei tu mejor amiga

«E quindi? Puoi essere la mia migliore amica e al tempo stesso una stronza epocale! Direi poi che ti riesce benissimo»

«Certo che sei una stronza anche tu, Mags, sono fiera di te!»

Si batterono il cinque, con Liv che nel frattempo le fissava con malinconia. Tra loro c'era la stessa intesa che un tempo aveva avuto lei con Ann, sua sorella, ed era inutile dire che quel rapporto non le mancasse.

Gorgeous - Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora