16. Il papà che non ho mai avuto

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I remember the night that you came
Remember the way that it changed
Everything, all that you saved
Mama was never so brave
You made a home of a place






«Oh santo cielo, fermati, ti prego. Charles, Dio mio, sei veramente impedito!»

«Grazie eh...» replicò il monegasco con una smorfia, sospirando. Rivolse un'occhiata a sua madre, Pascale, assottigliando le palpebre. «E per fortuna che hai promesso di sostenermi in ogni step della mia vita!»

«Oh no, tranquillo. Non sto criticando il tuo voler essere lì per quella bambina, anzi, sono molto fiera di te per questo»

«E allora cos'è che non ti va bene?»

«Hai la manualità di un carciofo...»

«Sto imparando!»

Arthur ridacchiò sotto i baffi, attirando su di sé l'attenzione del fratello maggiore: «E Livvi si fida veramente a lasciare Gracie con te? Urca, sei sicuro che non sia ubriaca?»

«L'unica che era ubriaca era mamma quando era incinta di te» replicò immediatamente, facendo strozzare Lorenzo con la sua bevanda. Prese a tossire, rischiando di sputacchiare ovunque.

Arthur alzò il dito medio, puntandolo verso di lui, mentre Pascale lo fulminava. «Charles Marc Hervé Percival Leclerc! Chiedi immediatamente scusa a tuo fratello!»

«Non c'è bisogno, mamma...» asserì il minore dei Leclerc, con un ghigno. «Il karma arriverà pure per lui. Quando Liv vedrà cosa stai combinando, si sentirà terribilmente in colpa per lasciare Gracie nelle tue mani che scapperà via e non vorrà mai più vederti!»

«ARTHUR»

«Lasciali perdere, mamma. Ormai lo sai come fanno questi disadattati...» replicò Lorenzo, scuotendo il capo. «È inutile tentare di ragionare con loro. È come parlare con un canguro e spiegargli perché i dinosauri si sono estinti...»

Contemporaneamente, Charles e Arthur esordirono con un: «Noi siamo sicuri che sia nostro fratello, vero?»

«Oh mio dio, sarà una lunga giornata con voi tre...»

«Su, su, sta tranquilla, mamma!»

Scuotendo il capo, sottovoce la donna aggiunse: «Mi serve un po' di tequila»





Max osservò la sua creazione con le sopracciglia alzate. Aprì la bocca per commentare, ma poi un ghigno gli attraversò le labbra e si ritrovò a serrarle pur di non lasciarsi scappare parole ironiche.

Maggie, accanto a lui, si reggeva al suo bastone e sorrideva teneramente.

«Allora? Che ne pensate?» domandò speranzosamente - anche se, a dire il vero, l'espressione dell'olandese non sembrava affatto quella di qualcuno intento a fargli un complimento.

«Beh, è... ehm... particolare»

«Max...»

«Zitta meisje, mi sto impegnando a cercare di dire qualcosa di positivo»

Charles subito scosse il capo. «No no, non ti preoccupare. Devi essere sincero, voglio migliorare!»

Il pilota RedBull si illuminò all'istante, come se gli avesse appena servito un piatto pieno di caviale, ostriche e altre cose buone che costavano veramente come il ricavato dalla vendita illegale di un rene nel deep web. «Posso?»

Maggie si strinse il setto nasale tra le dita: «Non essere volgare, per favore»

Max si chinò verso di lei, ancora con quel sorrisetto in volto. «Mi era parso di capire che ti piace quando faccio il volgare»

Gorgeous - Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora