SPIN-OFF 2.7 || THE END (P.2)

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Your kiss, my cheek
I watched you leave
Your smile, my ghost
I fell to my knees
When you're young, you just run
But you come back to what you need



[ Gracie ]

Nate mantiene fede alla sua promessa.

Poco dopo la fine della cena, con gli scherzi (che personalmente trovo insopportabili, a meno che fatti da tía Selene e zia Silvia) e il taglio torta ormai andati, quando ogni ospite si è ritirato nel proprio luogo di soggiorno, lui è già qui a bussare alla porta del mio appartamento.

Prima di aprirgli, però, mi concedo un'occhiata intorno, i ricordi di quand'ero piccola che ancora mi vagano per la testa. D'altronde... beh, era la vecchia residenza delle tíe, non potrebbe far altro che essere ancora colma di magia e amore.
Me l'hanno affidata una volta laureata, certe che prima o poi sarei tornata a Monaco per qualche occasione, ed eccoci qui.

Sospirando, con il cuore a mille, abbasso la maniglia.
E vederlo è come respirare.

Me lo trovo davanti in tenuta matrimoniale, con la camicia panna che gli stringe i muscoli voluminosi, aiutata dal gilet nero e dalla cravatta tirata di tutto punto.
Dio santo, credo di aver appena visto un'apparizione divina.

«Ciao» sussurra, le guance appena rosse, con gli occhi più luminosi che abbia mai visto.

«Hey» ricambio, allo stesso modo, spostandomi per lasciarlo entrare. «Hai fatto presto, sono arrivata due minuti fa»

«Lo so, sono arrivato prima di te» spiega, sollevando le spalle.

«E perché non mi hai aspettato all'ingresso?»

«Perché volevo osservarti per qualche secondo in più»

Se non volessi ammazzarlo, l'avrei già riempito di baci, maledetta me.

«Dai, siediti, abbiamo diverse cose di cui parlare»

Lui annuisce, quasi precipitandosi alle mie spalle per spostare prima la mia di sedia, e solo quando mi sono accomodata procede a fare lo stesso.
Come faccio ad uccidere tutte le farfalle che sento dentro?
Come faccio a smettere di concedere loro di riportarmi in vita?

Ogni secondo che passo insieme a lui è una stella che si illumina in me.
E sono davvero pronta a perderle una volta ancora?

«Coraggio» lo invito. «Volevi parlare, fallo, è il tuo momento. Non avrai un'altra opportunità»

«Come stai?»

«Che doman...»

«Voglio solo sapere come stai... ti prego»

Glielo concedo, sospirando. «Sto bene, anni dopo sto bene. Tu?»

«Adesso che ti ho finalmente rivista? Non potrei stare meglio»

«Smettila di propinarmi queste frasi, per favore» supplico, chiudendo gli occhi per evitare di piangere già. «Ho accettato di parlare solo per quello che hai detto prima, ma questo non significa che il male che mi hai fatto sia passato»

«Credimi, lo so, e mi spaccherei la testa ogni volta che penso a quanto sia stato stupido, ma sono passati quattro anni, G, e non ce la faccio più a non averti vicina ogni giorno. Mi manchi, mi manchi così tanto che credo di impazzire»

Gorgeous - Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora