22. Summer Paradise

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My heart is sinking
As I'm lifting up
Above the clouds away from you
And I can't believe I'm leaving
Oh I don't kno- know - know what I'm gonna do
But someday I will find my way back
To where you name
Is written in the sand





Quando Michael gli si avvicinò, una sensazione di gelo lo percosse.
Charles il freddo non lo soffriva quasi mai, ma in quell'occasione avrebbe davvero tanto voluto coprirsi di strati pur di non sentire il sangue nelle vene ghiacciarsi all'istante.

«Ciao Charles» lo salutò, un sorriso inquietante in volto.

«Ciao» replicò, seccamente, senza sprecarsi in più parole del necessario.

Sì, aveva promesso a Liv che avrebbe fatto un tentativo, che gli avrebbe dato una chance, ma non gli pareva proprio il caso di essere gentile quando palesemente Michael non si trovava lì per augurargli una buona Pasqua (evento a cui mancava molto meno di un mese, tra l'altro).

«Cosa ci fai qui in giro di bello?»

«Passeggio»

L'altro sorrise. «Non ti piaccio, eh?»

«Per niente»

«Ohh, non provi nemmeno a mascherarlo?»

«Perché dovrei? Sei tornato palesandoti come un padre prodigo ma qual è la verità la sappiamo tutti»

«E quale sarebbe?»

Fu come un'iniezione di furia direttamente al cuore.
«Fai anche il finto tonto, Michael? Non ti basta aver convinto Liv a fidarti di te? Devi anche fare il falso?»

L'altro infilò le mani nelle tasche dei jeans, ciondolando. «Ti do ragione, sto effettivamente facendo il finto tonto»

«Non avevo dubbi»

Michael alzò lo sguardo al cielo, salvo poi riportarlo su di lui. «La rivoglio, Charles. Le rivoglio»

«Dovrai passare sul mio cadavere se speri di rimettere le mani su di loro. Non ti permetterò di far loro del male» asserì, freddamente. «Puoi aver gettato il seme in Liv, ma non ti lascerò proseguire con il tuo piano, scordatelo»

«Liv è mia»

«Liv non è un oggetto che puoi usare. Non appartiene a nessuno»

«Fai tanti discorsi filosofici ma sappiamo tutti che pensi la stessa identica cosa»

«Voglio solo che sia felice, Michael. E se io la rendo felice, non puoi farci niente!»

«Ne sei così sicuro, Charles?»

«Che vorresti dire con questo?» chiese, incrociando le braccia al petto. Non gli piaceva affatto come il tono della conversazione stesse diventando sempre più nero secondo dopo secondo, non si sentiva per niente a suo agio.

Michael quindi alzò lo sguardo. «Cosa credi? Che non stia provando ad allontanarvi? Le prime crepe le ho già provocate, non pensare. Nel momento stesso in cui Olivia ha accettato di abbandonare quel lavoro, ho capito che non sarebbe stato per niente difficile. Per quanto sia responsabile e sembri rigida, sotto sotto continua a vedere il meglio nelle persone»

«Viscido...» bisbigliò. «Sei un viscido»

«Certo, e ti dirò di più. La sto facendo dubitare anche sull'affetto che provate nei suoi confronti. E lei, povera, ci crede anche»

«Come fai a farle questo? Come fai a volerle così tanto male?»

«Voglio che sia mia» dichiarò. «Non preoccuparti, tu troverai altre persone, ma lei... lei sarà mia»

Gorgeous - Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora