26. Break my heart, if you must

374 45 4
                                    







And I sound like an infant
Feeling like the very last drops of an ink pen
A greater woman stays cool
But I howl like a wolf at the moon
And I look unstable
Gathered with a coven round a sorceress' table
A greater woman has faith
But even statues crumble if they're made to wait
I'm so afraid I sealed my fate






Quando Charles si fermò fuori dalla sua stanza, incerto sul da farsi, Liv lo seppe.
Non aveva idea di come il suo cervello avesse potuto rendersi conto della sua presenza, semplicemente lo fece.

E il cuore prese a batterle furiosamente nel petto.

Selene e Maggie se n'erano andate da poco, forse da neppure cinque minuti, e lei era rimasta lì da sola, a crogiolarsi nei suoi pensieri e a spingere all'interno della scatola delle sue paure la convinzione che Gracie non si sarebbe salvata.

Gracie doveva salvarsi.
O lei l'avrebbe raggiunta.

Debolmente, Charles bussò, non che ne avesse bisogno, e al suo "Avanti" sbucò dentro con la testa. Abbozzò un sorriso timido, ma i suoi occhi non mentivano.
C'era foga nel vederla, nel parlarle, nell'ammirarla.
C'era il fuoco dell'amore, lì dentro.
C'era tutto il desiderio di tenerla stretta e non lasciarla mai più.

«Ciao» mormorò, così piano che quasi non sentì sé stessa.

«Ciao gorgeous» salutò lui, un pelo più forte.
Poi respirò profondamente, e di fronte al suo silenzio aggiunse: «Cazzo...»

Liv trattenne il fiato. «C-che succede?»

«Mi sei mancata da morire»

Anche tu - avrebbe aggiunto. Ma...
Poteva dirglielo? Poteva davvero avere una faccia tosta tale quando era stata lei stessa a lasciarlo?
Quando era stata lei a provocargli tutto quel dolore?

Il suo sguardo cadde sul mazzo di fiori che teneva in mano, che Charles non esitò a lasciarle tra le braccia, avvicinandosi a lei con un sorriso. «Questi sono per te»

«G-grazie» balbettò, deglutendo. «Ah, ti dispiace spostarti un po'? Non riesco a muovere bene il collo e non riesco a vederti soltanto con l'occhio sinistro»

«Oh s-sì, certo, ecco»

«Grazie»

«Di niente»

Quell'orribile silenzio imbarazzante cadde tra di loro all'istante, così pesante da impedire anche la corretta respirazione.
Non sembravano più le persone che fino ad una settimana prima si erano chiamate reciprocamente l'amore della propria vita, sembravano due sconosciuti, e la cosa li stava facendo a pezzi entrambi dall'interno.

«Dobbiamo parlare, Lil...»

«Lo so»

«Quello che è successo...»

«Per favore, va' via»

Charles si immobilizzò all'istante, gli occhi che cercarono immediatamente quelli di lei per capire che cosa diamine stesse facendo.
Vi trovò solo il vuoto, però.

Solo il vuoto...
E tanto dolore.

Non ebbe la forza di controbattere, non sarebbe mai riuscito a dirle di no, e si limitò ad annuire debolmente. «S-se è quello che vuoi, me ne vado»

«Mi dispiace, ma non me la sento ora di parlare di questo»

«Se preferisci, possiamo non parlarne. Possiamo stare qui seduti, insieme, mi sta bene anche il silenzio. Ma... non cacciarmi, Liv. Te ne prego...»

Gorgeous - Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora