A te, fra 2000 anni

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Narratore esterno
Quel giorno riaffiorò alla mente dell'umanità il timore di essere assoggettati da quelli, l'umiliazione di essere rinchiusi in gabbia.

                       Anno 845
Pov: Y/n
È un giorno come un altro qua a Shiganshina: il sole splende senza alcuna nuvola che lo oscura, le persone camminano tranquille per strada, e io invece mi ritrovo, come al solito, a scappare dal panettiere dopo che gli ho rubato del pane
X: "Ehy ragazzina, torna qui"
Continuo a correre finché non trovo un tetto basso di una sorta di magazzino di un'abitazione, mi ci arrampico e salgo sul tetto della casa e aspetto che l'uomo se ne vada per poi poter tirare fuori il pane e addentarlo
Y/n: "Stupido vecchiaccio"
Ad un tratto sento delle voci provenire dalla strada accanto perciò, presa dalla curiosità, vado a vedere cosa succede: è Armin, un ragazzino biondo e gracilino, che è nuovamente preso di mira dai 3 soliti bulletti; decido di andare ad aiutarlo ma noto che i 3 scappano a gambe levate dopo aver visto Mikasa correre dietro ad Eren, altri due ragazzini amici di Armin, che sono venuti ad aiutare l'amico in difficoltà
Eren: "Mi hanno visto e sono scappati"
Armin: "No, sono fuggiti per via di Mikasa"
Y/n: "Ti stavi per far prendere a calci, Armin?"
Non mi avevano visto fino a quel momento, scendo dal tetto
Eren: "Ehy! Y/n, che ci fai qui?"
Y/n: "Spuntino di metà giornata" tiro fuori il pane
Mikasa: "L'hai di nuovo rubato al panettiere?"
Y/n: "Rubato è una parola forte, direi più aiutato a svuotare la bancarella senza dargli un riconoscimento"
Eren: "Prima o poi finirai in guai seri, se i tuoi genitori dovessero scoprire che rubi..."
Y/n: "E non lo scopriranno" poi mi rivolgo ad Armin
Y/n: "Armin, perché volevano picchiarti?"
Armin: "Perché ho parlato del mondo fuori dalle mura"
E come biasimarlo, sarebbe così bello poter uscire dalle mura, se non fosse per quelli...
Eren: "Accidenti perché basta dire di voler uscire dalle mura per essere guardati con odio?"
Armin: "Questo perché abbiamo vissuto in pace per più di 100 anni, ma ciò non toglie che quelli possano attaccare da un momento all'altro"
I giganti, quei maledetti giganti ci costringono ad una vita miserabile da carne da macello, come se fossimo animali in cattività che non aspettano altro che essere divorati e siamo costretti a vivere dentro queste mura senza mai scoprire com'è fatto il mondo fuori di qui
Armin: "Niente può assicurarci che le mura non possano essere distrutte oggi stesso"
Poi un lampo.
Un suono fortissimo come quello di un tuono che segue il fulmine dopo aver toccato terra.
Silenzio.
Veniamo sbalzati in seguito a una scossa di terremoto.
Y/n: "Ma cosa diavolo è stato?!"
Le persone corrono verso le mura
X: "È stato da quella parte"
X²: "Andiamo a vedere"
Vado a vedere cos'è successo insieme Eren, Armin e Mikasa e quando arriviamo la scenario è davvero inquietante: un gigante,
Un gigante enorme si è affacciato alle mura
Ma com'è possibile? Quelle mura sono alte 50m.
Siamo ancora tutti in silenzio pietrificati dallo spettacolo che abbiamo davanti a noi, poi un fortissimo boato seguito da un vento potentissimo che porta con sé massi...
Perché massi?
O sono forse... pezzi di muro?!
Le persone scappano in preda al panico, alcune vengono portate via col vento, altre vengono schiacciate dai macigni, e poi l'epilogo peggiore per la nostra città: quel gigante ha aperto una breccia nelle mura e così tutti gli altri giganti sono riusciti ad entrare.
Scappo, scappo più velocemente possibile verso casa mia
Y/n: "MAMMA, PAPÀ" fortunatamente sono vivi
Mamm: "Y/n scappa!"
Papà: "Corri, cerca il signor Hannes"
Y/n: "Lo cercherò con voi!"
Cerco di avvicinarmi a loro ma un masso li schiaccia, proprio davanti a me, davanti ai miei occhi.
Rimango pietrificata per un momento, vorrei andare lì ma non posso, devo cercare il signor Hannes.
Corro ancora, urlo il nome del soldato di guarnigione, ogni tanto mi nascondo da qualche gigante che vedo in lontananza, finché le mie gambe non cedono e mi inginocchio a terra: le mie mani sono sporche di terra, le mie ginocchia sono sanguanti per le svariate cadute durante la corsa e sulle mie guance ci sono ancora gli schizzi di sangue dei miei genitori quando i loro corpi sono stati schiacciati, scoppio a piangere
X: "Ehy, ma tu sei... Y/n"
Guardo la persona che mi si è messa davanti: è il signor Hannes insieme a Eren e Mikasa
Hannes: "Y/n dimmi... dove sono i tuoi genitori?"
In preda alle lacrime e con la voce tremante gli racconto tutto
Hannes: "Adesso vieni con me" mi prende per mano e mi porta verso uno dei barconi che imbarcano i rifugiati e li portano verso i territori interni.
Sulla barca guardiamo come tantissime altre persone non vengono fatte salire e, mi dispiace dirlo, sono sollevata di non essere fra loro e di essere ancora viva
X: "GUARDATE" la voce di un uomo attira la nostra attenzione: un altro gigante, ricoperto da corazze su tutto il corpo, ha sfondato le mura che dividevano Shiganshina dal resto del Wall Maria.
La nostra casa è distrutta.
I nostri ricordi distrutti.
Non percorrerò più quelle strade, non mi arrampicherò più su quei tetti, non sentirò più le voci di mamma e papà che mi chiamano
Eren: "Io... ucciderò tutti i giganti... LI ELIMINERÒ TUTTI... DAL PRIMO ALL'ULTIMO"
Le perole di Eren mi danno forza, scaturiscono in me rabbia, una rabbia furiosa, al punto che le lacrime smettono di scendere, il mio sguardo diventa vuoto e stringo i pugni talmente forte da farmi quasi male, senza sentire niente.
Io, come Eren, annienterò tutti i giganti da questo mondo.

No regrets. ( Levi x Y/n ) Attack on Titan Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora