chapter one [Selene]

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1. RAMOSCELLO

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Sapevo che quella non sarebbe stata una giornata come le altre al campo. Si sentiva nell'aria. Un nuovo mezzosangue si era palesato durante la notte con un corno di Minotauro in mano e l'aria di aver visto beh...un Minotauro. Provavo abbastanza pena per quel ragazzo, Grover l'aveva salvato e portato al campo ma non era riuscito a salvare anche la madre che era stata stritolata dall'uomo toro.
Percy Jackson era il nome del nuovo arrivato; io non l'avevo visto ma Annabeth si e insisteva nel convincermi che questa volta sarebbe davvero partita per un'impresa. A me fregava pari a zero di avere un'impresa; tutta la mia vita fino a quel momento era stata un'impresa. A partire da quando mia madre mi mise su un aereo all'età di tre anni e mi portò al campo direttamente da Barcellona, di questo però parleremo più avanti.

L'atmosfera nel campo era sempre un po' agitata, per le gare, per gli allenamenti...un po' per tutto. L'arrivo di quel Perseus Jackson però l'aveva resa ancora più agitata e la cosa non mi piaceva affatto. Un mezzosangue che faceva così tanto rumore era facile da scovare, doveva essere uno importante. Molto improbabile che fosse un figlio dei Tre Pezzi Grossi, e non mi riferisco al patto. Nessuno aveva praticamente rispettato quel patto, a partire da Zeus, colui che l'aveva voluto. I loro figli causavano troppi problemi, come la Seconda Guerra Mondiale per esempio. Hitler era letteralmente un semidio figlio di Ade...assurdo se ci pensate. Forse no? Non saprei dirvi...

Ora la mia migliore amica mi sta trascinando verso l'infermeria perché a quanto pare vuole conoscere questo Percy Jackson.

«Annabeth così mi spacchi un braccio» sbottai mentre la mia migliore amica mi trascinava -quasi di peso- per tutto il campo

«eddai Selene! Non sei felice? Forse questo nuovo Mezzosangue è davvero la nostra chance per avere un'impresa!»

Stavamo correndo davanti all'armeria quando per poco non finii con la faccia a terra a causa di un dannato sassolino sul viale.

«che c'è? Stai ancora a fissare Beckendorf?» Annabeth e questa sua mania di non abbassare la voce mi irritavano

«e tu? Ancora a fissare Luke?» risposi io

«taci» ci mettemmo a ridere e poi la bionda continuò imperterrita la sua corsa verso l'infermeria dove in un letto nell'angolo giaceva un ragazzo sui dodici anni, capelli scuri e occhi di una tonalità di verde molto particolare, come il colore del mare. Io questo però ancora non lo sapevo

«ma sei seria? Pensi davvero che quello possa essere il tipo della profezia?» le chiesi sbalordita

«se vieni senza farti trascinare lo scopriamo, sennò stai qui...» diamine...odiavo quando faceva così, perché riusciva sempre a convivermi

Ok, facciamo un passo indietro

Sono Selene Artemis Morales, compirò dodici anni il 25 di agosto. Sono iperattiva, dislessica e mi hanno espulsa da cinque scuole in undici anni di vita.
Ora penserete cose come "che sfigata" oppure "ma ce la fa?" E non potrei darvi torto, se non fosse che, nel mio caso, essere dislessici e iperattivi è un dono speciale -secondo molti, non tutti-.

Sono una Mezzosangue, metà umana e metà divinità. Mia madre è un'imprenditrice catalana, si chiama Letizia Morales Sargà, mio padre invece è Apollo.

Il Dio Apollo.

Dio greco del Sole, delle profezie, delle arti e della medicina. Da lui ho ereditato -oltre alle normali caratteristiche dei Mezzosangue- l'arte della guarigione, il talento nel tiro con l'arco e un potere di controllo sul Sole, ma devo imparare a usarlo per bene o potrei - a detta di mio padre- cancellare tutto ciò che conosco. Facile no?

Dusk Til Dawn | Percy Jackson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora