chapter three [Selene]

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3. MIO PADRE MI DESTABILIZZA E PERSEUS  SI AGGIUNGE ALLA COMPAGNIA

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Quella giornata era finita in modo fiacco, cena e poi ero filata dritta a letto saltando la serata falò. I miei fratelli intrattenevano tutti con canti e balli ma io non amavo questo genere di cose nonostante fossi figlia di Apollo.

Un'ora dopo mi venne una fame incredibile, non avevo mangiato molto perciò tirai fuori un pacchetto di Oreo dalla scatola dei viveri che tenevo sotto al letto.
Dentro vi erano schifezze di tutti i tipi: biscotti, caramelle, bibite colorate, patatine, marshmallow e cioccolato, soprattutto bianco.

Di regola era proibito portare nel campo qualsiasi cibo del mondo "mortale", ma se chiedevi al tipo giusto della casa di Ermes ti poteva procurare qualsiasi cosa; mi ero chiesta più volte come facesse, poi mi ricordai che era figlio di Ermes e preferii lasciar perdere...ecco come avevo ottenuto le lattine di Coca Cola alla vaniglia e i pacchetti di Oreo con doppia farcitura.
Aprii un pacchetto facendo attenzione a non svegliare tutto il vicinato e soprattutto quella frignona di mia sorella (avrebbe sicuramente voluto qualcosa da mangiare). Perché le cose che vogliamo mangiare di nascosto sono imballate in pacchetti così rumorosi? Mi chiesi
Mentre cercavo di dare una degna risposta a questo quesito mi balenò nella mente il pensiero di Perseus Ramoscello Jackson e di come ancora non avesse capito di essere il figlio di Poseidone. Che deficiente.
Non ricordo bene quando ma ricordo che mi addormentai, ero abbastanza provata dalla giornata appena trascorsa e un po' di sano riposo mi avrebbe fatto solo bene.

Il sogno che feci quella notte non vi so dire se mi spaventò o se mi fece rabbia, ma sicuramente mi destabilizzò parecchio.

Mi trovavo in una stanza buia e completamente vuota, ero sola.

Guardai davanti a me e ad un certo punto vidi una luce, una luce dorata che si faceva man mano più brillante finché non iniziò a prendere una forma umana...si insomma, di umano aveva ben poco ma ci siamo capiti.
Ad un certo punto la voce mi parlò, era mio padre, il Dio della profezia, delle arti, della medicina, del Sole, uccisore del possente Pitone (non ho mai capito cosa volesse dire; dovrei chiederglielo), Febo...facciamola molto breve: Apollo

"Stai attenta figlia mia, andrai incontro a un destino peggiore della morte se compirai scelte sbagliate. Stai attenta alle persone di cui ti fidi perché un potente nemico insorgerà e farà di tutto per farti passare dalla sua parte"

Cavolo neanche un: "ciao Selene, attenta a quello che ti sto per dire" ...no, lui parte in quarta con le sue profezie inquietanti. Mai una volta che avesse avvisato prima di sganciare la bomba

"A me?" Chiesi

"Sei un'arma Selene Artemis, un'arma molto potente. La tua magia di luce non è una magia normale. E' la magia del Sole, la luce più pura che esista"

"Ma come posso essere un'arma così potente, non so nemmeno controllare il mio potere?"

"se non imparerai a dominare il tuo potere potresti essere la causa della distruzione dell'Olimpo e del mondo intero...confido che farai le scelte giuste" mi disse Apollo...grazie eh

"Aspetta pap- Apollo" gli dissi

Si, Apollo era uno dei pochi Dei dell'Olimpo che dimostrava quasi amore per i suoi figli Mezzosangue. Ne erano la prova tutte le preghiere esaudite, i doni e le visite -in sogno- che ricevevamo io e i miei fratelli. Su questo aspetto mi era andata molto bene, avevo un padre che mi aveva riconosciuta venti minuti dopo il mio arrivo al campo, mi donava molto e mi aiutava. Per molti, purtroppo, non era così. Io non lo sapevo ancora ma a causa del loro egoismo gli Dei rischiavano grosso.

Dusk Til Dawn | Percy Jackson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora