chapter seventeen [Percy]

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17. LA CHIACCHIERATA PEGGIORE DELLA MIA VITA

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Ad essere onesto me lo aspettavo che Selene non mi avrebbe dato retta. Quando mai l'aveva fatto.
Mi innervosiva un po' questa cosa ma allo stesso tempo ero rassicurato dal fatto che lei sarebbe stata lì insieme a me durante il mio colloquio con Zeus.

Quando le porte dorate dell' ascensore si aprirono  ci trovammo davanti allo spettacolo più incredibile che avessi mai visto. L'Olimpo.
Uscimmo ed era come trovarsi nell'antica Grecia, tutto ricordava gli enormi edifici dell'epoca. C'erano templi enormi e altri minori, le strade di mattoni di pietra, tralci d'uva che si arrampicavano sulle colonne dei palazzi e in cima, a svettare dominando su tutto c'era la dimora degli dei. Un tempio immenso che intimoriva e ammagliava.

«ci sei già stata?» chiesi intimorito quando ci trovammo davanti all'enorme portone di ingresso del tempio

Sembrava incantata, come biasimarla, davanti a una tale bellezza «una volta, ma ero piccola. Non ricordo tanto»

«non ci eravate stati circa lo scorso inverno?»

«Annabeth ci è stata. Io no, sono rimasta al campo con Will e altri» rispose

«pronta?»

«pronta» confermò

Entrammo nel tempio e ci sentimmo così piccoli davanti all'immensità dei troni degli dei. Riconobbi subito quello di mio padre, una specie di sedia da pesca con delle reti, ovviamente il Dio del mare ha la sua seggiola da pescatore...chissà se va davvero a pescare i suoi sudditi...

«quello è di tuo padre immagino» chiesi a Selene indicando un trono oro, luccicante e con un enorme simbolo del sole sullo schienale...lo stesso sole dell'anello Eclissi di Selene.

«esatto. Vedi il simbolo del sole? È lo stesso che c'è sul mio anello e sull'elsa di Eclissi. È il sole raggiato, splendente. Il simbolo del potere di mio padre»

«tu...insomma...hai mai parlato con tuo padre? Intendo dal vivo» non ero sicuro che quella fosse una domanda da farle, soprattutto essendo lei così imprevedibile...inutile dire che ancora una volta mi stupii

«si...tante volte. Più che una conversazione sono delle apparizioni nei sogni o delle premonizione del futuro prossimo, però in generale si, ci ho parlato»

«e com'è?» chiesi

«è...il Dio del sole. Vanitoso, egocentrico e a volte irritante e infantile. Però c'è se io o i miei fratelli abbiamo bisogno di lui e sa sempre come aiutarci»

«mi fa piacere...alla fine a te è andata anche bene sotto l'aspetto genitoriale»

«molto bene, sarei potuta essere figlia di Afrodite o di Ares...» rise

«tu sei agitata?»

«un po' lo sono sempre quando si tratta di dover parlare di persona con gli dei. Non si sa mai come potrebbe andare e poi...sono noti per il loro...come dire? Essere suscettibili ecco»

«già...ma Zeus è mio zio, credi che-» fui interrotto da un brusco sguardo lanciato dai suoi enormi occhi scuri

«Perseus...Zeus è tuo zio ma è soprattutto il re degli dei. Non tollera alcuna mancanza di rispetto o qualsiasi comportamento che vada leggermente contro il suo volere. Devi capire che qui siamo tutti parenti ma non conta, se dobbiamo farci la guerra e ucciderci lo facciamo. La famiglia non ha lo stesso valore che ha per i "normali"...per noi non esiste la famiglia di Fast and Furious...per intenderci, ok?»

Dusk Til Dawn | Percy Jackson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora