11. BETH AFFRONTA I RAGNI...
PER COSÌ DIRE─── ・ 。゚☆: *.☽ .* :☆゚. ───
Perseus e Beth erano entrati nel tunnel da una decina di minuti, mi chiedevo cosa stessero combinando là dentro. Io e Grover dovevamo "sorvegliare l'ingresso" come se ci fosse davvero qualcosa da sorvegliare, eravamo solo noi quattro in un posto desolato e abbandonato da anni. I miei compagni di avventura avevano pure svaligiato il negozio di souvenir per trovarsi dei nuovi vestiti ma io non ne la sentivo affatto di togliermi i miei vestiti per metterne altri. Soprattutto l'enorme felpa verde che indossavo sempre, giorno e notte. Non ricordo bene come fosse finita in mano mia ma ricordo che l'avevo già quando ero arrivata al campo. Da allora non me ero mai più separata. L'unica cosa che mi veniva alla mente era un vaghissimo ricordo di un ragazzo alto e moro che mi parlava con accento latino molto marcato. Era lui a indossare la felpa verde che ora è mia.
Ogni volta che ci ripensavo erano sempre le stesse parole "cuidado, Selene. Llegará el día en el que tendrás que demostrar tu valor...solo tienes que esperar" .
Non sapevo chi fosse o cosa volesse dire con quella frase ma sicuramente era stato un personaggio importante nella mia brevissima infanzia spagnola. Lo sentivo, era come una percezione che veniva da dentro, non saprei descriverla.
L'unica cosa che sapevo per certo era che quel ragazzo -chiunque fosse- non era catalano. Come faccio a saperlo? Beh mi aveva parlato in castigliano, penserete che non sia una grande prova ma io sono catalana e ve lo assicuro, i catalani tra di loro parlano solo catalano.
Questo è tutto ciò che riesco a ricordare. Triste. Molto triste non avere ricordi nitidi della propria infanzia; insomma, quel tipo di memorie non è mai completamente nitido ma sono abbastanza certa che un normale dodicenne abbia dei ricordi nettamente migliori dei miei; frammenti di immagini sconclusionati, una donna alta e mora -mia madre- un bambino in fasce -mio fratello- e quel ragazzo...tutto ciò che ora avevo della mia famiglia era una foto di me e mia madre davanti al Palau de la Música e un'immagine di mio fratello ancora in fasce che mia madre aveva allegato in una delle tante lettere che ci scambiavamo settimanalmente.
Più volte avevo chiesto a Chirone un permesso per uscire dal campo e più volte mi era stato negato. Mia madre avrebbe anche preso il primo volo per New York pur di vedermi ma in quegli anni Apollo aveva causato troppi problemi per proteggerci e Zeus non avrebbe accettato "la mortale Letizia Morales e sua figlia" nel suo regno. Ci avrebbe eliminate all'istante, come ha provato a fare nella tratta Barcellona-New York che ha dato inizio alla mia nuova vita al Campo. Così, per colpa della superbia del re dei cieli, io e mia madre non ci vedevamo da nove anni.Mentre giocavo con l'anello Eclissi vidi Grover planare e atterrare accanto a me con un tonfo un po' goffo.
«ehi Selene, come va?» chiese
«non siamo ancora morti...deduco che stia andando bene» risposi
«già...ora che Percy e Annabeth non ci sono volevo dirti una cosa, è da un po' che ci sto pensando ma non ho mai avuto l'occasione per farlo» era serio, in troppo per essere il solito Grover
«dimmi» non ero curiosa di sentire cosa aveva da dire, volevo starmene sulle mie a meditare un po' ma è anche l'unica persona -insieme a Beth e Luke- che mi sopporta giorno e notte, glielo devo un favore ogni tanto
«non comportarti in modo troppo duro con Percy. Ha perso tutto in quella che doveva essere una bella serata e ora si trova un po' spaesato, è normale. Deve ancora abituarsi a tutto questo. Lui probabilmente non ci pensa ancora ma non potrà tornare a vivere a New York, non avrà mai più la vita di prima; sarà un duro colpo quando lo capirà e se tu continui a trattarlo in questo modo finirà per odiare la sua vita per sempre» ok lo ammetto, non mi aspettavo un discorso del genere ma devo dire che non fa una piega, certe volte mi sentivo male per come trattavo Perseus ma proprio non riuscivo a farne a meno. La profezia con tutto ciò che comportava mi terrorizzava e più tenevo Perseus lontano da me più pensavo che non si sarebbe avverata.
«dimmi solo una cosa...è per la profezia, vero?» chiese infine.
Io non parlai ma lui intuii comunque la risposta
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Dusk Til Dawn | Percy Jackson
Fanfic"𝐏𝐞𝐫𝐜𝐲 𝐞 𝐒𝐞𝐥𝐞𝐧𝐞 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐥𝐚 𝐥𝐮𝐧𝐚 𝐞 𝐢𝐥 𝐦𝐚𝐫𝐞, 𝐥𝐨𝐧𝐭𝐚𝐧𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐟𝐨𝐫𝐭𝐢, 𝐦𝐚 𝐢𝐧𝐬𝐢𝐞𝐦𝐞 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐢𝐧𝐯𝐢𝐧𝐜𝐢𝐛𝐢𝐥𝐢" •Quando la ragazza dagli occhi argentati incontra il figlio del mare• «lasciati c...