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Il giorno dopo il suo compleanno, Avery si sveglia presto e la trovo già in cucina quando mi alzo

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Il giorno dopo il suo compleanno, Avery si sveglia presto e la trovo già in cucina quando mi alzo.

«Vuoi che ti prepari la colazione?» le domando, prima che uno sbadiglio mi tolga la voce.

«Hai visto quanti dolci sono avanzati? Possiamo farci colazione per un mese».

Forse io Madison abbiamo esagerato, ma volevo che fosse tutto perfetto. Non mi sono mai impegnato così tanto per organizzare una festa e sono parecchio soddisfatto di come sia venuta.

«Che stai facendo?» le chiedo, e intanto mi avvicino al tavolo dove è seduta a scrivere qualcosa.

«Sto scrivendo una lista di cose da vedere con mia madre finché è qui a New York».

Aggiunge la pista di pattinaggio a Rockefeller Center e la domanda mi esce spontanea. «Sai pattinare?»

«Ho imparato da piccola insieme a mia madre. Era una cosa che facevamo insieme prima di...tutto quanto». Un sorriso malinconico compare sul suo bellissimo volto e il mio cuore soffre un po'.

«Tu sai pattinare?» mi domanda, cancellando quell'espressione triste dal suo volto.

«Ci provo ogni anno ma fallisco sempre» ammetto con una sgrullata di spalle.

«Forse non hai avuto un buon insegnante».

«Questo è poco ma sicuro visto che è sempre Holden che prova ad insegnarmelo ed è sempre stato più occupato a guardare Camila che me».

Camila è anche il motivo per cui lui ha imparato a pattinare. Quando si mette in testa una cosa è difficile che non vada fino in fondo così, ogni anno in questo periodo da quando ci siamo trasferiti qui per l'università, lui ha fatto pratica finché non è riuscito a pattinare senza finire col culo per terra.

«Un giorno qualcuno di voi dovrà spiegarmi bene questo triangolo Holden, Madison e Camila».

«Sono sicuro che Madison ti racconterà tutto quello che è successo questa estate se glielo chiederai».

«Sarà la prima cosa che le chiederò quando ci rivedremo. Ora però torniamo a te che non sai pattinare». Avery ha lo stesso sguardo che ho io quando ho in mente qualcosa che sicuramente non le piacerà, e questo mi spaventa molto. «Oggi te lo insegneremo io e mia madre».

«Non voglio intromettermi nella vostra giornata madre e figlia».

«Non ti stai intromettendo se sono stata io ad invitarti. E poi, credo che ci farai divertire un sacco».

«Ora mi sento un tantino offeso» ribatto, sorridendo di fronte al suo sguardo persuasivo.

«Di cosa state parlando?»

La madre di Avery, Emma, entra in soggiorno stringendosi in vita una vestaglia di plaid e ci guarda entrambi sorridendo.

«Sto provando a convincere Liam a venire a pattinare con noi».

Tra le strade di New YorkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora